Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RELIGIONEeziandio certe ferite o percosse od altre offese contro la persona, e l'omicidio commesso per impeto ed in seguito a grave provocazione od avvenuto in rissa senza cbe se ne conosca il preciso autore.
RELIGIONE (teol. e stor.). — Che cos'è la religione? La credenza in Dio, manifestata con atti esteriori. Non è soltanto l'amor delle cose celesti e sante e la fede nel soprannaturale e nell'invisibile, ma il presentimento di quello, senza di cui il regno del soprassensibile non potrebbe concepirsi : la nozione delle relazioni fra l'uomo e Dio.
Ma questo Dio che cos'è? A tale domanda, Si-monide chiese un giorno per rispondere; poi al domani chiese un altro giorno; indi un altro ancora, e mai non seppe trovare condegna risposta. Ducento anni fa un vecchio tedesco diceva: « Dio è un sospiro inesprimibile, riposto in fondo all'anima ». Vi basta? Sono parole profonde, pure bisognerebbe spiegare con parole questo ineffabile fondo d'ogni anima. E un altro pio, con frasi che riduciamo moderne diceva: « La religione è prima la scienza di Dio, poi il rispetto di Dio. Senza Dio, nell'eternità resta solo Yio; b' egli ha il suo Dio, diviene più ardente, più profondo, più solidamente unito che non per l'amicizia o l'amore ; io non sono più solo col mio io; il primo amico suo, l'Infinito eh egli impara a conoscere, l'innato amico del cuor suo non l'abbandona più, com'egli non abbandona se stesso. Fra il vuoto e il turbinio delle frivolezze, dei peccati, sulla piazza 0 sul campo di battaglia, l'Altissimo, il Santissimo si trattiene con me, riposa nel mio petto, come un sole che dietro sè lascia nelle tenebre il mondo esteriore. Entrai nella chiesa sua, nell'universo, e mi vi trovo felice nella pietà e nella fede mia, sebbene quel tempio divenga cupo e freddo 0 coprasi di squallore e di tombe. Ciò che faccio 0 patisco non è un sagrifìzio per lui; l'amo, soffra 0 no: la fiamma cade dal cielo sull'altare e consuma la vittima ; restano la fiamma e il sacerdote. Esso impose una legge morale agli spiriti malvagi ed egoisti, sol perchè divengano migliori, e alla fine buoni. L'amorosa contemplazione dell'amico dell'anima, di colui che avviva e ingrandisce questa legge, sbandisce non solo il cattivo pensiero che trionfa, ma anche quello che lotta. Come l'aquila sorvola alle montagne più eccelse, cosi il vero amore sorvola al dovere più difficile. Dov'è la religione, uomini, animali, tutto è amato: ciascuna vita è un tempo finito dell'infinito; ciascun oggetto terrestre è illuminato dal pensiero di Dio : un solo resta nel bujo ; il peccato, il vero nulla morale, Satana, il Tantalo perpetuo.
c Si può aver motivo di parlare agli altri di Colui, di cui quasi mai non parliamo con noi stessi : egli è in me, si presso a me, che a pena posso la parola sua separar dalla mia. Come appari, mio Dio, a coloro che varcarono la vita tumultuosa, all'ora sorda e monotona della morte, all'istante che uomini e cose dileguansi, nè accanto all'immortale resta se non l'Eterno? L'uomo che vede Dio in quell'ultima notte si buja, non può desolarsi del morire, perchè in fondo all'abisso vede l'astro eterno ».
La religione è la poesia della morale, è lo stile gupremo della vita; ed i mistici sprezzano perfinola dottrina della beatitudine, contenti anche d'essere dannati purché resti loro l'amor di Dio.
La religione è anche il vincolo delle umane società, donde lo stesso nome suo (re-ligo). I dogmi su cui essa si fonda, i precetti morali che ne derivano, la sanzione che vi serba l'inevitabile giustizia congiungono sotto la legge del dovere gli animi, che le passioni e gl'interessi terreni porrebbero in conflitto perpetuo. Una religione vera (disse Jouffroy, e dovea dire ogni religione compiuta, di vera non essendone che una) è la soluzione completa delle grandi quistion^che interessano l'umanità, vale a dire il destino dell'uomo, la sua origine, l'avvenir suo, i suoi rapporti co' suoi simili. Ora i popoli in ragion delle opinioni che formansi sopra tali quistioni si dànno un culto e leggi e governo; adottano certi pensieri, certe abitudini, certi costumi ; aspirano a un certo ordine di cose, che per essi è l'ideale del bello, del buono, del vero in questo mondo. Ogni religione compiuta traesi dunque dietro necessariamente non solo un certo culto, ma un certo organamento politico, e certi costumi.
Nell'esame delle religioni bisogna ben distinguere il dogma dalla morale; e l'uno e l'altro dalle ceri-monie, per quanto si connettano; e con tale distinzione esaminare quel ch'esse propongono a credere intorno all'origine e al fine dell'uomo; quai doveri impongono verso Dio, verso l'umanità, la patria, la famiglia, noi stessi: infine quali vi sieno il sacerdozio, la preghiera, il tempio, il sagrifìzio, le espiazioni, le pratiche che accompagnano gli atti più solenni della vita, e quelle a cui si attacca merito.
La religione è ben distinta dalla filosofia, sia perchè sistema esteriormente la verità sacra per mezzo del culto, e a quella sottomette tutte le potenze umane, le corporee non meno che le intellettuali ; sia per le autorità su cui si appoggia. La filosofia è elaborazione della mente umana operante sovra se stessa e sugli oggetti circostanti; onde bisogna cbe la verità intrinseca di ogui suo concepimento venga verificata da ciascuno de' suoi discepoli ; e il dubbio dottrinale che è il suo metodo di progresso è anche la causa della sua debolezza. Perciò non può divenir popolare; e inoltre nella scuola stessa non può conservare l'unità tradizionale d'un sistema, giacché il libero sviluppo delle individuali opinioni non ha mai posa, se non quaudo si snaturi divenendo fede, come era al tempo dell'tpse dixit. La religione non è creazione subjettiva dello spirito umano, e si presenta non come frutto della ragione, come prodotto dell'intelletto umano, bensì in nome d'una autorità sovrumana. Saranno nell'India le successive incarnazioni delle divinità; in Grecia le oscure e poetiche origini degli Dei ; fra i Musulmani le parole di Gabriello e le visioni d'un profeta: varii casi e il successo ratificano quelle credenze, sicché più non vengono in discussione: la religione ha dal cielo una missione; ne offrirà le prove ai credenti, ma non concederà a questi di acconciare ai concetti della privata loro ragione l'oggetto stesso di questa fede. Può lasciare che la filosofia spinga l'occhio nel santuario de'suoi dogmi, ma non'che faccia discendere al suo livello la scienza rivelata come una scienza umana ; opporrà sempret^ooQle
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