Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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opera e ci rende rabbrividiti e immobili (Gianpaolo Kichter).
Come nelle turbe ignoranti che adoprano solo un vocabolario speciale, le domande de'fanciulli sono più vive e pratiche che non si supponga ; e già a quattro anni cercano che cosa v'abbia dietro questo scenario del mondo. In qual età potrebbe la santità prender migliore radice che nel tempo dell'innocenza? Quel che deve operare eternamente potrebbe trovare un'età più favorevole onde innestarsi, che quella che mai non dimentica? Non le nubi del vespro, ma il cielo azzurro o nebbioso della mat-tina decide del merito del giorno.
Siam dunque lontani mille miglia dall'assentire a Rousseau, cbe, per paura di dargli di Dio un'idea materiale, voleva non se ne parlasse al giovane che in età formata. Ben diremo che prima regola d'infondere la religione è l'averla; l'ipocrisia non produce che ipocrisia. Chi non ha Dio nel cuore o nel cielo, può credere senza immoralità di non aver obbligo morale di inserire al figliuolo un errore che egli stesso ha svelto dall'anima sua, e che svellerà poi. Il credere alla moralità d'una bugia religiosa, o alla sola utilità sua politica non getta la menzogna nel cuore aperto e credente del fanciullo, bensì quella fiacchezza egoistica cbe volentieri capitolerebbe con Dio e col diavolo.
Dicasi pure che il fanciulio, più ò giovane e meno deve intendere parlare dell'inesprimibile; ma ne veda il simbolo; e non intendiamo solo negli oggetti sacri della nostra religione e nell'incarnato autore di essa, ma ne'fenomeni celesti, nelle sventure e nelle fortune, nell'eroismo e ne' misfatti. Gli si mostrino sentimenti di pietà e d'adorazione, pur tenendosi ai coufini della terra santa; quei sentimenti si schiariscono, e gli svelano l'oggetto. Newton che scopre il capo quando si pronunzia il nome di Dio, sarebbe stato un gran maestro di religione a' figliuoli. Ma un'emozione comandata è un'emozione profanata. Non sia lo sgomento che crea il Dio de' fanciulli: si stimoli in essi la facoltà di vedere le cobo nel loro complesso: la vera incredulità non tiene a tesi e antitesi, ma all'accecamento in faccia all'infinito.
Senza miracoli non c' è fede, e anche il nostro secolo negativo bisogna ne accetti due; l'origine dell'infinito e l'origine delia vita in mezzo alla materia inorganica. Or quante belle lezioni non possono attirgere i genitori o gli educatori dai libri santi? dalla vita di Cristo? dalla sublime significazione de' riti? Iu questa beata primavera dell'iniziazione religiosa ; in quel tempo uuico ove la vita apresi in raggiante aurora, qual migliore lezione pel fanciullo che il costruire sopra le vanità del mondo fenomenico un mondo immortale?
Venendo a quel positivo, in cui il secolo nostro fa consistere la scienza, diremo come oggi le religioni possano distribuirsi in tre gruppi:
1° Quelle che riconoscono il Dio vero rivelato.
2° Quelle che ammettono un Dio creatore e regolatore , ma gli attribuiscono e nome e forme differenti.
3° Quelle che adorano creature.
Al primo gruppo appartengono:
a) Gli Ebrei, tenaci all'Antico Testamento, nfiu-
i tano il Nuovo ; non hanno sede fissa, e trovansi i diffusi per tutto il mondo: nou effigiano la divinità ;
raccolgonsi a canti e preci nelle sinagoghe; santi-I ficano il sabbato. Si discernono in tre sètte principali : talmudisti, rabbinisti. caraiti.
b) I Cristiani, seguaci del Vangelo portato da Gesù Cristo figliuolo di Dio incarnato; santificano la domenica; s'adunano in cappelle e chiese; occupano la parte più colta del mondo intero, crescendo sempre più di numero. Si distinguono in molte Chiese, di cui le principali sono:
La cattolica, che oltre il Vangelo e i libri canonici , riconosce la tradizione conservata nell'adunanza dei fedeli, di cui è capo il papa: ammette molte diversità di disciplina e riti, ma sta ferma all'unità dei dogmi e delle credenze, chiarite dalle decisioni de'Concilii.
La greca od orientale, cui appartengono gli ortodossi dell'Impero russo, della Grecia, della Turchia , sotto capi non dipendenti fra loro, nè dal papa; i nestoriani o caldei; i monofisiti, suddivisi in giacobiti, copti,'armeni ; i maroniti del Libano.
La luterana o protestante, eLa calvinista o riformata: nate nel xvr secolo, e che proclamarono la personale interpretazione dei libri sacri ; talché può dirsi che ogni credente ha una fede sua propria ; e ormai non sono più tenuti ai simboli che in origine avevano fissato.
In questo esame individuale altri spinsero più innanzi la negazione, e ne vennero i sociniani che impugnano la Trinità, e in conseguenza la divinità di Cristo; la più parte di questi stanno nell'Impero austriaco. Altri proclamarono la personale ispirazione, donde le varie sètte dei metodisti, numerosissimi nelle possessioni e nelle colonie britanniche, i mennonisti o battisti ; i fratelli moravi o ernutti , diffusi moltissimo, benché in piccol numero; gYindipendenti o congregazionisti, che uscirono dai calvinisti di Scozia, ed ora i mormoni in America.
La Chiesa anglicana è piuttosto uno scisma della cattolica, avendone conservato le principali credenze, ma togliendone la supremazia al papa per darla al re.
c) I musulmani vengono dall'arabo Maometto, tengono per Codice civile e religioso il Corano, san-tiBcano il venerdì, adorano nelle moschee, e contano gli anni lunari dal 622 d. Cr., anno dell'egira, cioè della fuga del loro profeta. Le principali sètte ne sono i sunniti, che, oltre il Corano, accettano la tradizione, e sono diffusissimi nell'Asia; i siiti, che venerano i primi imami ed Ali genero del profeta, e dominano principalmente nella Persia. Ciascuna setta è suddivisa in altre moltissime, e a tutte portarono guerra i vahabiti, sorti nell'Arabia a mezzo il secolo passato, e che tentano ridurre l'islam alla primitiva semplicità.
Fra le religioni della seconda classe poniamo:
a) Il culto degli spiriti, religione antichissima del Giappone, della Corea, del Tonkin, della Cina.
b) La religione di Confucio, razionalismo da questo dottore introdotto nella Cina, e diffuso nei paesi ove dominavano la religione predetta e quella del Sinto.
c) 11 bramismo, religione dell'India, cui testo sodot^ooQle
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