Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (133/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      Remigio (san) - Remigio d'auxerrè
      viso dal margine dell'ala, scorro luogo le barbe esterne e s'insinua fra le loro lamine, a traverso le quali esce; ma, come osserva Mauduyt, quando l'uccello per alzarsi o slanciarsi abbassa l'ala e ne batte l'aria che ritiene sotto, il fluido reagendo applica dalla parte del corpo le lamine fra loro, le stringe in senso opposto alla loro curvatura, ed Impedisce all'aria cbe è sotto l'ala d'escire, di maniera che la forza dell'ala agisce sulla colonna d'aria perpendicolare.
      Le barbe vannQ decrescendo di lunghezza dalla base della penna alla sua punta. Ciascuna penna si rotonda in cima dalla parte del corpo, e forma una lamina tagliente ed acuta; lo che facilita all'ala quando si alza i mezzi di fendere e dividere l'aria. Talvolta le barbe delle penne formano un complesso continuo cbe decresce insensibilmente, talora si accorciano a un tratto ; lo che le fa comparire smarginate. Gli uccelli che s'inalzano molto, che forzano il vento e si sostengono lungamente in aria, hanno tutte le penne intiere, e quelli che volano basso, che non possono forzare il vento, ed il volo dei quali è breve, hanno le penne più o meno smarginate: quando l'ala di questi ultimi si abbassa per battere l'aria, una parte esce dal vuoto cbe lasciano le smarginature fra una penna e l'altra, e l'ala appoggia soltanto con una base troncata.
      11 numero delle penne alari è variabile, e non è provato se questo numero sia sempre pari, come quello delle penne caudali, ovvero se sia talvolta pari e talvolta impari. Le remiganti si coutauo in ciascuna specie dall'esame d'ambedue le ali, e non d'una sola, come si fa per le rettrici.
      REMIGIO (san) (agiogr.). — Arcivescovo di Reims del v secolo, fu l'apostolo dei Francesi. Non aveva che ventidue anni quando fu tratto dalla solitudine in cui viveva ritirato a far penitenza, per essere suo malgrado collocato su quella sede arcivescovile cui l'aveva destinato il popolo ammiratore delle rari doti cbe gli adornavano la mente ed il cuore. Il giovine prelato intese fin dal principio con ammirabile ardore ai doveri del suo ministero. Pregava e meditava, illuminava il popolo alle sue cure affidato, attendeva alla conversione degl'infedeli e combatteva le eresie. Per l'anima e l'unzione dei suoi discorsi il mondo lo paragonava a san Paolo. Clodoveo re dei Franchi, sebbene pagano, aveva in grande pregio il prelato cristiano; e questi ebbe la ventura di convertirlo alla fede e di battezzarlo nella chiesa di Reims la vigilia di Natale del 496. Tremila signori Franchi seguirono l'esempio del loro re, ed in breve in tutte le Gallie si vide la croce inalzata sulle ruine del paganesimo. Remigio, proseguendo l'opera sua, fondò chiese, le provvide di pastori e di tutte le cose necessarie alla pompa del culto divino. Nel 499 un siguore franco per nome Eulogio essendo condannato a morte e privato de'suoi beui per delitto di lesa maestà, il santo prelato, mosso a compassione di lui, ne impetrò con le sue preghiere la remissione della pena. Eulogio riconoscente voleva che il suo benefattore accettasse uno de' suoi dominii ; ma il santo prelato non acconsentì a. ricevere quella terra che pagau-doue il valore in cinquemila libbre d'argento, e ne i fece poi dono alla Bua cattedrale. San Remigio 1
      si trovò ad un Concilio delle Gallie, ove confuse un vescovo ariano. Aveva composto parecchi scritti, di cui ci rimangono quattro lettere, che si trovano nelle raccolte dei Concilii in seguito alle opere di san Gregorio di Tours, e nella storia della metro^ politanadi Reims di D« Guglielmo Marlot. Abbiamo ancora due testamenti sotto il nome di san Remigio, che alcuni autori gli hanno ricusati, ma senza giusto motivo, secondo che dicono Mabillon, Du Cange, Ceiller e molti altri. Così non è però del commentario sulle Epistole di san Paolo, il quale fu da Villa]paud fatto stampare a Roma nel 1598 sotto il nome di san Remigio.
      Vedi : Rivarel, Vie de saint Remi (Barcell. 1609) Cerisiers, Les heureux commencements de la France chrétienne sous l'apòtre de nos rois, ou la rie de saint Remi (Reims 1647) — Marlot, Tornitati de saint Remi{\y\ 1647) — Saussay, De gloria snncti Remigii, proprii Francorum apostoli, libri IV (Toul 1661) — Boriguy, Vie de saint Remi (Chàlons 1714) — Auber, Eistoire de saint Remi potir servir à l'étude des origines de la monarchie fravgaise (436 532) (Plancy 1849).
      REMIGIO (san) (agiogr.). — Arcivescovo di Lione, nato iu principio del secolo nono, era gran maestro della cappella dell'imperatore Lotario, quando questo principe lo incaricò di amministrare la diocesi di Lione, nella vacanza della sede. Fu eletto arci-\ escovo per suffragi unauimi del clero e del popolo nell'anno 852, presiedette al Concilio di Valenza nell'855, intervenne nell'871 a quello di Douai presso Reims, ne tenne due altri aChàlous-sur-Saòne nell'873 e 875 ; si valse del favore di Lotario e di Carlo il Calvo per ottenere la conferma di varii privilegi concessi alla sua chiesa e la restituzione dei beni oud'era stata spogliata al tempo della guerra, e morì nell'875. Trovasi il nome di questo prelato in alcuni martirologii, ma nou pare che la sua memoria sia stata onorata di culto pubblico. Si ha di lui una Risposta alle tre lettere dirette alla Chiesa di Lione da Incmaro arcivescovo di lieims, Pardul vescovo di Laon e Rabauo-Mauro vescovo di Magonza, intorno alla condanna di Go-tescalco; e due opuscoli sopra materie dogmatiche. Tutti questi scritti sono iuseriti nel voi. xv della Biblioteca magna Patrum.
      REMIGIO D'AUXERRE (biogr.). — Grammatico e teologo francese, nato, per quel che si crede, in Borgogna nella prima metà del nono secolo, morto verso il 908, è il più celebre reggente che abbiano avuto le scuole pubbliche di Parigi durante il secolo nono. Credesi insegnasse tutte le arti liberali; ma gli oggetti principali del suo corso erano la musica, la grammatica e la dialettica. Egli ha lasciato, oltre alcune opere teologiche, stampate in parte e in parte manoscritte, due opere inedite, nelle quali incontrausi alcuni schiarimenti sulle sue opinioni filosofiche. Uua è un 'Esposizione sulla grammatica di Donato, cbe trovasi alla biblioteca nazionale, l'altra un Commentario sul Sntyricon di Marziano Capella, commentario di cui si hanno numerosi manoscritti. Remigio d'Auxerre vuoisi annoverare fra i realisti e anche fra i più intemperanti, e definì l'umanità: L'unità sostanziale degli individui umani. Dice ancora della sostanza chet^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (133/415)






Mauduyt Impedisce Reims Francesi Paolo Franchi Reims Natale Franchi Gallie Eulogio Bua Remigio Concilio Gallie Concilii Gregorio Tours Reims Marlot Remigio Mabillon Du Cange Ceiller Epistole Paolo Villa Roma Remigio Rivarel Vie Remi Barcell Cerisiers Les France Remi Reims Tornitati Remi Remigii Francorum Toul Vie Remi Chàlons Eistoire Remi Plancy Lione Lotario Lione Concilio Valenza Douai Reims Chàlous-sur-Saòne Lotario Carlo Calvo Risposta Chiesa Lione Incmaro Pardul Laon Rabauo-Mauro Magonza Go-tescalco Biblioteca Patrum Borgogna Parigi Esposizione Donato Commentario Sntyricon Marziano Capella Auxerre Qle Clodoveo Remigio Eulogio San Guglielmo Marlot Mauro Remigio