Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
REMIGIO (ORDINE DI SAN) — Rl£MtJ8AT G. P. ABELE
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la è un tutto reale, e che * sostanti (o a meglio dire gli esseri) sono tutti consostanziali; il che significa che la personalità deve essere considerata quale una forma avventizia, uu puro accidente, e cbe il vero fondo dell'essere è una natura comune che tutti i singolari posseggono in partecipazione: Cujus participatione consistit omne quod est. Que sta dottrina è lo spinozismo. Discepolo di Giovanni Scoto Erigena, Remigio d'Auxerre è il maestro di Anselmo di Conturbia.
Vedi B. flaureau, De la phil. scoi. (voi. i, p. 143-151).
REMIGIO (ordine di san). — Ordine francese del 496 (V. Ampolla [archeol.]).
REMINISCENZA (psicol.). — Ricordo che si ripre senta alla mente spontaneamente (V. Memoria).
REMIPEDE (eool.). — Genere di crostacei dell'or dine dei decapodi macruri di cui la specie più nota è il remipes tartaruga dell'Australia.
REMIREMONT (geogr.). — Piccola città di Fran eia, dipartimento dei Vosgi, sulla sinistra della Mosella, con bellissimi avanzi di antico monastero, oou industrie importanti e 7000 abitanti.
REMISSIONE (teol.). — Nell'Evangelio questa pa rola pigliasi ordinariamente pel perdono che Dio ci concede dei nostri peccati. Disputasi fra i protestanti e i cattolici in che consista una siffatta remissione: dicono i primi stare nel non addebitatisi da Dio il peccato e l'imputarcisi in quella vece la giustizia di Gesù Cristo. La Chiesa catto lica hu definito contr'essi, consistere la remissione nella grazia santificante che Dio ha la boutà di ristabilire in noi, grazia inseparabile dall'amor di Dio, giusta quanto insegna san Paolo in quelle parole (Rom.t v, 5): La carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Sauto, il quale è stato a noi dato (V. Giustificazione).
REMISSIONE (patol.). — Nome dato a quell'alle-viameuto dei sintomi di una malattia e specialmente della febbre, che si osserva generalmente in modo regolare od irregolare, senzachè però si possadire che detti sintomi sieno interamente scomparsi. Una remissione più o meno manifesta si Bcorge in tutte le malattie; ma nelle sole febbri remittenti periodiche è questa regolare in modo da richiedere per parte dal curante una particolare avvertenza e da esigere rimedii speciali.
REMITTENTE FEBBRE. V. Febbre.
REMO {biogr.). V. Romolo.
REMO (marin.). — Lungo pezzo di legno di faggio, di frassino o d'abete, rotondo a un capo, piatto nell'altro, che serve a promuovere sull'acqua una barca, la quale ne ha a ciascun bordo. I remi hanno il loro punto d'appoggio sul capo di banda della barca, dove vi è per ognuuo una caviglia di ferro o di leguo chiamata scalmo, e uua corda chiamata stroppo, la quale fa più giri intorno al remo ed allo scalmo, e lo tiene fermo contro di questo, eh e come il centro intorno al quale si volge. Questa è la più comune mauiera di tenere i remi sul bordo. Vi sono però degli altri modi. Alcuui hanno una campanella di ferro per la quale passa lo scalmo, e gli tiene di stroppo. Altri non hauno nè campanella nè stroppo, e sono tenuti fra due scalmi piantati vicini, tra i quali si muove il manico delremo. La parte del remo che si tuffa nell'acqua si chiama pala; la parte eh'è dentro della barca si chiama il manico o giglione.
Vi sono due maniere di vogare o di maneggiare il remo. Una è volgendo la faccia verso prua, e tirando a sè il manico del remo mentre è fuori d'acqua, indi immergendolo nell'acqua, e poi spingendo con forza il manico verso la prua: cosi la pala caccia l'acqua verso poppa e fa avanzare la barca. L'altra è di volgere la schiena alla prua, è allora si spinge il manico del remo verso la prua mentre la pala è fuori dell'acqua, indi si tuffa nell'acqua, e si tira a sè con forza il manico. Cou ciò si caccia l'acqua verso poppa, e la barca progredisce. Questa maniera è la più usata nelle barche a più remi.
REMOLINO (meteor.). — Vento vorticoso. S'indicano specialmente cosi certi venti della costa occidentale d'AYrica.
REMONDINI Baldassarre Maria (biogr.). — Antiquario, nato il 14 agosto 1668 a Bassano; morto il 5 ottobre 1777 a Zante. All'uscir dal seminario di Padova, passò nell'Università di quella città, e vi ricevette il diploma di dottore in diritto civile ed ecclesiastico. Essendosi trasferito a Vicenza per consacrarsi al sacerdozio (1719), vi diede al seminario lezioni gratuite di rettorica, poi insegnò la teologia ai giovani clerici di Bassano. Nello scopo di perfezionarsi nella conoscenza delle lingue orientali, si stabili a Roma, e fu provveduto uel 1736 del vescovato di Zante e di Cefalonia. Governò la sua chiesa con molta saviezza, applicossi a sradicare gli abusi introdotti dall'ignoranza e dalla rilassatezza, ristaurò la cattedrale, pressoché rovinata dai terremoti, e fondò un seminario. Abbiamo di lui: Sancti Marci monachi Sermones (Roma 1745, iu-8°), con una versione latina e note; De Zacinthi antiquitatibus et fortuna (Venezia 1756, iu-80;; Discorso intorno all'origine, forma ed uso delle sagrestie (Bassano 1832, in-8°). Aveva raccolto molti materiali per scrivere una storia di Zante, ma gli mancò il tempo per mettere in esecuzione il progetto.
Un religioso comasco, Remondini Giovanni Stefano, di famiglia napolitana, è conosciuto per una buona storia della diocesi di Nola, Della Nolana ecclesiastica istoria (Napoli 1741-57, 3 voi. in-fol.): il t. ii contiene una traduzione in versi ed in prosa di tutte le opere di san Paolino di Nola.
Vedi Tipaldo, Biogr. degl'Italiani illustri.
REMORA (sfool.). — Genere e famiglia di pesci teleostei acantotteri.
REMSCHE1D (geogr.). — Città industriale della Prussia, nel governo di Dusseldorf, cou 23,000 ab.
RÉMUSAT G. P. Abele (bwgr.). — Celebre orientalista, nato a Parigi il 5 settembre 1788, morto ai cholera nella stessa città il 4 giugno 1832; non ebbe altro maestro che il padre suo che era chirurgo, e che ebbe la disgrazia di perdere in età di diciassett'anni. Per conformarsi al volere paterno studiò medicina, e un erbario cinese ch'ebbe occasione di vedere presso l'abate di Tersan, gli trasfuse il desiderio d'imparare la lingua che poteva spiegargliene tutte le tavole. Iucoraggiato dall'abate di Tersan, che gli prestò parecchi libri, sit^ooQle
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