Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      cenni sol dotto orientalista. Nominato compilatore del Journal des savants alla morte di Visconti, nel mese di marzo del 1818, arricchì questa raccolta di molte memorie. Nel 1822 fondò la Società asiatica di Parigi, e continuò ad esserne segretario fino alla morte. La Società asiatica di Londra e quella di Calcutta lo accolsero nel loro seno nel 1823. Dopo il 1824 era amministratore dei manoscritti orientali nella Biblioteca reale, posto divenuto vacante per la morte di Langlès. Era membro del consiglio di perfezionamento dell' Istituto dei sordo-muti, della commissione incaricata di sorvegliare la stampa dei manoscritti cinesi , e della commissione letteraria stabilita nel 1828 per esaminare le domande dei letterati. Oltre di ciò, era corrispondente dell'Istituto dei Paesi Bassi, della Società asiatica di Batavia, delle Accademie di Berlino, Torino, Pietroburgo, Grenoble o Besangon. Era stato nominato cavaliere della Legion d'onore nel 1823, e nel 1830 aveva sposato la figliuola del generale Lecamus, dalla quale non ebbe tìgli. Ré musat pubblicò inoltre molti altri scritti minori, die troppo sarebbe lungo enumerare.
      Vedi: Landresse, Notice sur A. Rémusat, nel Journal AsiatiqueSilvestro di Sacy. Eloge d'A bel Rémusat — Ampère, Revue des Deux Mondes (1° novembre 1832, ecc.).
      RINAIX (geogr.). — Città del Belgio, provincia della Fiandra orientale, con attiva industria e 14,000 abitanti.
      BINALDINI (conte) Carlo (biogr.). — Scienziato, nato il 30 dicembre 1615 in Ancona, morto il 18 lu glio 1698, dopo aver servito in qualità d'ingegnere sotto Urbano VIII e Innocenzo X, passò professore primario di filosofia a Pisa, con lo stipendio di tre cento scudi, accresciutogli fino a cinquecento cinquanta. Fu ammesso all'Accademia del Cimento, e fu anche maestro di matematiche del granduca Cosimo. Nel 1667, sotto il pretesto cbe il clima di Pisa non conferiva alla Bua salute, passò a Padova alla cattedra di filosofia con lo stipendio di mille ottocento fiorini, poco più di 4660 lire. Nel 1688 ottenne il congedo e riti rossi in Ancona, ove morì. 11 Bullialdo in una sua lettera al principe Leopoldo loda assai i pensieri di Renaldini sulle proprietà del mercurio, e monsignor Fabbroni ha pubblicato alcune lettere di questo ultimo contenenti alcune osservazioni fisiche fatte da esso; da queste lettere si raccoglie altresì che Renaldini bramò e chiese nel 1674- far ritorno al servizio dei principi di Toscana, ma non l'ottenne. Abbiamo di lui: Opus algebraicum, in quo, prceter antiquam algebram, nora quoque pertractatur (Ancona 1664); Philo-sophia naturalis (Padova 1694, 3 voi.): in quest'opera trovasi la prima proposta di adottare il punto del gelo e del bollore dell'acqua come punto fermo della scala termometrica ; Esperienze proposte nel rAccademia del Cimento per scoprire se il calore si diffonda sfericamente ( Memorie dell Accademia del Cimento. Raccolta u ; Targioni Tozzetti, voi. n); Some Experiments, shewing the difference of ice, mie without air from that which is produced with fltr ( Philos. Transactions 1671).
      Vedi Tiraboschi, Storia della letter. ital. (voi. vnr, p. 177).
      RENALE (anat.). — Che si riferisce ai reni ; opperò chiamiamo renali le arterie, le vene ed i plessi nervosi che appartengono al rene.
      Arterie renali od emulgenti. — Esse sono in numero di due, una per ciaschedun rene, e sono le più voluminose ed insieme la più corte delle arterie somministrate dall'aorta addominale: prima di entrare nel rene, si dividono nella scissura del medesimo in tre o quattro rami rimarchevoli.
      Vene renali. — Seguono le arterie omonime e sboccano nella vena cava addominale.
      Plessi renali. — I medesimi derivano dal plesso solare e celiaco, dalla parte esterna dei ganglii semilunari, e dei piccoli nervi splancnici: penetrano nel parenchima del rene seguendo le diramazioni dell'arteria renale, somministrando prima dei filamenti alle capsule soprarenali ed alle arterie capsulari.
      RENANO Beato (biogr.). — Celebre umanista tedesco, nato nel 14W5 a Schelestadt, morto aStrasborgo il 20 maggio 1547; dopo avere studiato in patria trasferissi a Parigi, ove si perfezionò nella conoscenza delle lingue antiche, della filosofia e delle matematiche, e andò quindi a Basilea a far il correttore nelle stamperie di Amerbach e di Troben, come aveva fatto a Parigi presso Enrico Stefano. Amico intimo di Erasmo, opinava com'esso sulla riforma degli abusi ch'eransi introdotti nella disciplina ecclesiastica, ma del pari che Erasmo avversava i cambiamenti che Lutero voleva introdurre nei dogmi. Il perchè, quando l'eresia trionfò, nel 1520, a Basilea, Renano fece ritorno a Schelestadt e vi passò quasi tutto il rimanente di sua vita. Era uomo di abitudini ritirate e modeste, e carteggiava con gli nomini più illustri de' tempi suoi, come Reuchlin, Pirckheimer, Lasko ed altri, che riconoscevano in lui un degno emulo, versato profondamente nella conoscenza delle antichità profane ed ecclesiastiche. Abbiamo di lui molte opere, fra le quali: Rerum Germanicarum libri 111 (Basilea 1531); De Argentario antiquitatibus, nel voi. i del Museum Elveticum, oltre molte edizioni di classici da lui corrette, fra le quali quelle di Quinto Curzio, Vellejo Patercolo, Tertulliano, Plinio il Vecchio, Procopio, Tacito, Tito Livio, ecc. Egli diede anche la prima edizioue delle opere di Erasmo. Alcune sue lettere trovansi nelle Epistola ad Johannem Reuchlin e nelle lllustrium virorum epistola.
      Vedi Adam, Vitce philosophorum.
      RENARDO LA VOLPE (stor. lett.). — La volpe fu considerata ogni sempre come il tipo dell'astuzia. Le favole indiane e quelle d'Esopo le conservano questo carattere. Ma a chi appartiene l'idea di scegliere quest'animale per eroe principale d'una lunga serie di avventure? In secondo luogo, queste avventure sono esse una perpetua allusione storica? L'idea fondamentale della volpe (Reineke der Fuchs o Renard) non appartiene ad alcuno; è una di quelle funzioni cosmopolite che fanno il giro del mondo e che ogni popolo adatta al proprio carattere. I poeti del medio evo par abbiano preso di buon'ora la volpe a subbietto delle loro finzioni facete e satiriche. Le favole in cui occorre questo animale si sono grado grado moltiplicate; i trovatori vi rap-
      IGoosle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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