Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RENAUDOT TEOFRASTO — RENDITA (TEORICA DELLA)
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      Vedi : Davila, Guerre civili di Francia (lib. i) — Sismondi, Histoire des Frangais (xviii) — M. de Castelnau, Mémoires (lib. i, cap. vm).
      RENAUDOT Teofrasto (biogr.). — Medico e fondatore della Gazzetta in Francia, nato a Loudun nel 15*4, ottenne per favore del cardinale di Richelieu l'uffizio di commissario generale dei poveri del regno, quello di mastro generale dell'uffizio dei recapiti, il privilegio per l'iDstitnzione della Gazette nel 1631, e finalmente l'autorizzazione di stabilire una casa di prestito, e si pretende che non sempre si contentasse di onesto e discreto guadagno. Avendo poi voluto aggiungere a tanti traffichi anche la ven dita di rimedi segreti, venne in dissapore con la Facoltà; ma continuò ad esercitare la medicina e distribuire i suoi segreti fino alla sua morte, avvenuta nel 1653. Oltre alla Gazette de France, dal 1631 al 1653, si hanno di lui: Coniinuation du Mercure frangaise, dal 1635; Abrégé de la vie et de la mort du prince de Condé; La vie et la mort du maréchal de Gassion-, e la Vie de Michel Ma-Barin (1648, in 4°). I suoi due figli, Isacco ed Eusebio, morto l'uno nel 1680 e l'altro nel 1679, abbracciarono parimente la professione medica, e furono i continuatori della Qazette de France. Eusebio pubblicò inoltre: Spicilegium sive historia medica mi-rabilis spicce graminece extractce e latere cegri pleuritici qui eam ante menses duo incaute voraverat (Parigi 1647, in 4°); L'antimoine justifié et triom-phant (ivi 1653), ed alcuni altri scritti. Fu primo medico di madama la Delfiua.
      RENAUL Eugenio (biog.). — Direttore della Scuola veterinaria di Alfort, membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze e di quella di Medicina, ispettor generale della Scuola di veterinaria e delle mandrie in Francia, nacque nel 1805 da un veterinario di Pontoise (1792 circa, secondo il Vapereau) morì nell'agosto del 1863 nella città di Bologna in Italia, colpito da febbre perniciosa contratta nei paduli Poutini. Il suo Governo avealo ivi spedito per istudiarvi l'epizoozia tifoidea che dalla Boemia e dall'Ungheria erasi sparsa in Italia, e minacciava le froutiere francesi. Ei dovette a sè solo l'eminente condizione cui pervenne e tutti i titoli acquistati: dee inoltre notarsi che l'eccellenza del suo carattere gli attirò l'universale estimazione. Fra i molti suoi scritti notiamo: Traité dujovart cartilagineux (1830) ; Gangrène traumatique, ou Observations sur une de ses causes les plus fréquentes (1840); Con-sidérations à Vappui du projet de loi sur un chan-gement dans la position des vétérinaires militaires (1842); delle Notices; parecchi articoli, principal mente nel Recueil de médecine vétérinaire pratique, e buon numero di opere non compiute. Il Bouley, in nome dell'Accademia di Medicina, pronunciò un discorso sulla sua tomba, al pari del Reynal e del Crépin, quegli per la Scuola d'Alfort, questi per la Società imperiale veterinaria.
      Vedi: Figuier, L'Année scientifique et indu-strielle (Parigi 1863) — Vapereau, Dictionnaire uni-versel des contemporains.
      RENAZZI Filippo (biogr.). - Celebre giurista, nato da genitori bolognesi a Roma il 4 luglio 1742, morto il 29 giugno 1808 ; corse la via degli studii ameni e filosofici, si fermò nei legali, ove fu presto così
      addentro, che al quinto lustro fu scelto lettore supplente di giurisprudenza nell'archiginnasio romano, e l'anno seguente ebbe la cattedra di gius criminale. Questa parte così degna della scienza legale era stata trattata per l'addietro colle più rancide formolo forensi ; Renazzi vi portò il lume della rinnovata filosofia partendo da puri incontrastati prin-cipii, ed ebbesi per tal modo un corso di scienza fin dal 1773 esposto con metodo, con chiarezza e con bello stile. Clemente XIV assegnò al benemerito autore un'annua pensione ; il cardinale Herzen gli offerse da parte dell'imperatore la cattedra primaria di giurisprudenza all'Università, di Pavia, e l'imperatrice Caterina II di Russia lo invitò a Pie-troborjio per collaborare al Codice criminale, finché nel 1803 gli fu data la cattedra di diritto criminale nell'Università di Bologna. Ma nulla potè dipartirlo da Roma, ove fu uditore di varie presidenze di cherici di Camera, del Maggiordomato, e sostituito della Reverenda Fabbrica di San Pietro. Dopo trentaquattro anni fu giubilato con l'intiero onorario e, come già Petrarca, Mureto, Mercuriale, ascritto alla nobiltà romana; e varie arringhe di lui ebbero per pubblico decreto l'onor della stampa. Fu seppellito in Sant'Eustachio, e gli fu fatta una iscrizione da Cancellieri. Renazzi era membro di parecchie Accademie, e compose molte opere, delle quali citeremo qui le principali: Elementa juris criminalis (Roma 1773-75 81, 3 voi.): di questi elementi, adottati dall'Università di Pisa ed altrove e tradotti in varie lingue, furono fatte molte edizioni, l'ultima delle quali in Bologna(1826, in 5 voi.); De ordine seu forma judiciorum, ecc. (ivi 1776) ; Oratio de studiis litter. ad bonum reipub. referendis (ivi 1781); Analisi degli elementi di diritto criminale (Siena 1794) ; De sortilegio et magia (Venezia 1792); Oratio de laudibus Leonis X (Roma 1793); Stato della Reverenda Fabbrica di San Pietro dal 1792 al 1785 (ivi 1795); Notizie storiche degli antichi vicedomini del patriarc. Lateran. e de' moderni prefetti del sacro palazzo apost. (ivi 1796); Ragionamento dell'influenza della poesia sulla morale (ivi 1797); Storia dell'Università degli studii di Roma (ivi 1803, in 4 voi.); Ricerche sulle varie maniere di contrar le nozze e sui loro diversi effetti presso gli antichi Romani (Siena 1700). Oltre di ciò Renazzi lasciò scritti inediti, fra' quali una confutazione del Contratto sociale, il parallelo di Dionisio d'Alicarnasso e di Plutarco, ecc.
      Vedi Elogio di Filippo Renazzi (hom* 1819).
      RENDE (geogr.). — Comune nel circondario e nella provincia di Cosenza, con 5250 abitanti.
      RENDITA (teorica della) (econ. polit.). — Nel linguaggio ordiuario, e quale essa trovasi esposta nei , libri di Ricardo, Mill, Mac-Culloch, ecc., può rias-! sumersi così. — Le Società umane cominciano dal coltivare le terre più fertili, quelle terre , cioè , sopra le quali ogni unità di prodotto rappresenta il minimo costo di produzione. Iu quel primo stadio della evoluzione economica, il prezzo delle derrate vendute sul mercato non può che essere uguale al costo di produzione. Non può, infatti, essergli superiore , perchè la concorrenza dei produttori riconduce inevitabilmente il prezzo al limite del costo. Non può, d'altronde, essergli inferiore, perchè nes-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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