Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RENÉ
      moire tendant à prouver que tonte cristallisation, solidification des eorps, passage d'un étut à un autre est un effet électrique; Notions historiques placées en téte de chaque volume de VAcadémie Rogale de Savoie ; Mémoires sur les couches gèo-logiques des montagnes granitiques qui entourent le bassin de Chambéry ; Traits principaux de la géo-logie de la Savoie (1838); Vie du comte de Sales ambassadeur à Paris (1853); Lettre au roi de Prusse sur Vétat du protestantisme (1846); De la liberté et de Vavenir de la république frangaise (1848); Où en est la revolution? (1857).
      Tedi G. Mermillod, Monseign. Louis Rendu (Carolile 1859).
      RENE (anat. comp.). — L'apparecchio orinario esiste senza eccezione in tutti gli animali vertebrati, e trovasi sotto differenti forme anche in un gran numero di animali senza vertebre. — Nel corso dello svolgimento embrionale dei mammiferi scorgonsi alcuni organi conosciuti dagli anatomici sotto il nome di corpi di Wolff, i quali vanno a poco a poco modificandosi e perdendo il loro primo aspetto, ad eccezione della classe dei pesci, e finiscono col diventare veri reni. — Nei batracii una porzione di codesti corpi sembra modificarsi di vantaggio, intanto che la massa principale conserva il suo carattere primitivo; una parte cioè si trasforma in epididimo e l'altra rimane rene. Nei pesci invece i corpi volffiani, senza mutare di forma, restano a fare le funzioni di reni.
      Sotto il riguardo della forma, come pure della situazione e del colore, i reni non presentano sensibili diversità in tutta la classe dei mammiferi. Più o meno hanno la conformazione d'un fagiuolo piccolo o grande; ora il rene si compoue di un solo lobo, ora di molti, in guisa da presentare in taluni come l'aspetto d'un mosaico, quale si osserva nei delfini. I diversi mammiferi acquatici, le lontre, le foche, i cetacei in genere hanno quest'organo molto diviso. Nel majale invece non si presenta all'esterno veruna traccia di divisione, mentre quello del bue è a mammelloni.
      I reni sono sempre appajati; posti nella cavità addominale sotto al diaframma e coperti nella loro faccia inferiore dal peritoneo. Vi si distingue sempre uno strato corticale che circonda l'organo come un inviluppo, ed una sostanza midollare che è costituita dai canali secernenti, nei quali trovansi costantemente i così detti corpuscoli del Malpighi, formati ciascuno da un vaso capillare aggomitolato sovra se stesso, e insinuato in un canale secretore.
      Codesti canali, riuniti d'ordinario in gruppi, versano il loro prodotto per una papilla in una prima borsa, che è il calice, donde passa nel bacinetto, che è il ricettacolo di tutta l'urina separata. L'uretere o canale escretore non è, a cosi dire, se non la continuazione del bacinetto; discende lungo la colonna vertebrale ed apresi nel collo della vescica. Questo recipiente di deposito non manca mai, e presenta pochissime differenze nei mammiferi.
      Gli uccelli hanno reni come i mammiferi, ma la loro urina in cambio di essere liquida è solida, e viene evacuata insieme colle feci sotto forma d'una poltiglia bianca, che vedesi alla superficie degli escrementi. Essi non hanno vescica; i loro renisono situati nel cavo addominale dietro ai polmoni addossati al par di questi alla colonna vertebrale, ed annicchiati nelle escavazioni dell'osso sacro ; il loro colore è terreo o rosso bruno; la forma è d'una striscia allungata solcata esteriormente in parecchi lobi. I condotti escretori dei lobuli si riuniscono in ciascun lato in un canale comune per costituire gli ureteri, i quali sono contrattili, passano di dietro al retto ed apronsi nella cloaca. Anche in questa classe d'animali si rinvengono i corpuscoli malpighiani.
      I reni dei rettili e dei batracii offrono qualche analogia con quei degli uccelli. Essi pure sono in numero di due, e posti nella cavità dell'addome, della quale occupano tutta la parte posteriore ; sono allungatissimi, in ispecie negli ofidii ; qualche volta stanno a contatto, e perfino si confondono in una sola massa nella parte posteriore. Presentano sovente una composizione di lobi separati l'un dall'altro per mezzo di solchi ; i canali secretori sono d'ordinario flessuosi e rade volte diritti, e i corpuscoli malpighiani riscontransi numerosi sovrat-tutto nei batracii, nei quali fu osservata talvolta anche la presenza di ciglia vibratili dentro al canale uretrale. In generale nei rettili veri esiste una vescica, ma questa non riceve mai direttamente gli ureteri e si apre nella parete anteriore della cloaca.
      Tutti i pesci sono forniti di reni. Nei plagiostomi essi giaciono nella parte posteriore della cavità addominale, constano di parecchi lobi, che separatamente mandano il loro canale escretorio verso un punto comune in cui comincia l'uretere ; hanno, al par dei rettili, una vescica che s'apre sul dinanzi della cloaca. Nei pesci ossei i reni sono disposti, per lo più, a guisa di due lunghi nastri di color rosso o bruno che si estendono lungo la cavità addominale tra le vertebre e la vescica natatoria. Hanno per solito poca consistenza e, meno rare eccezioni, sono separati fra loro.
      Anche molti fra gli animali invertebrati dànno luogo entro ai loro organi alla separazione d'urina, essendosi riconosciuta la presenza dell'urea, ma non sono peranco ben determinati gli organi che effettuino questa separazione. Negli insetti i vasi malpighiani sottoposti all'analisi chimica somministrarono acido urico, e perciò furono riguardati come facienti al tempo stesso l'ufficio del fegato e dei reni, essendosi trovato nel loro interno anche dei calcoli urinarii.
      Organi analoghi furono riscontrati negli aracnidi e nei miriapodi, che dànno origine ad un simile prodotto.
      Non se ne osservarono finora nei crostacei ; tot* tavia certi organi posti intorno al canale intestinale forse potrebbero considerarsi come destinati al medesimo ufficio e riconoscersi, dopo un esame più accurato, quali componenti di un apparecchio urinario.
      Nei molluschi cefalopodi vedesi accanto all'ano un canale escretorio proveniente dalla glandola che contiene quest'umore, che dicesi inchiostro della, sepia. Da luugo tempo un tale organo fu riguar^ dato come il rene, ma recentemente si credette rinvenirlo invece in quei corpi spuguosi che rico^t^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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