Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RENÉ - RENELLAun tessuto spugu080, attraverso il quale viene spremuta l'urina, come se si trattasse di un filtro. Del resto i suddetti tubi si riuniscono tutti nei capezzoli i il cui insieme venne denominato sostanza mammillare, per aprirsi alla loro superficie, o in una piccola depressione ch'essi presentano alcuna volta alla loro sommità.
Ci resta ancora a parlare, siccome attinenti all'organo secernente dell'urina, dei calici e della pelvi. I calici (infundibula) sono piccoli imbuti o cilindri membranosi (ivi, 3), nel numero di sei a dodici, i quali da una parte abbracciano la base dei capezzoli, e coll'altra estremità insieme si congiungono per formare ordinariamente tre tronchi principali, dai quali tronchi riuniti viene costituita la così detta pelvi. La pelvi (ivi, 4) è una specie di saccoccia membranosa, situata nella parte posteriore della scissura del rene, dietro la vena (ivi, fig. K, 4) e l'arteria (ivi, 5) renali. Allungata nel senso terticale, appianata dall'innanzi all'indietro, e suscettibile di una grande dilatazione nel caso di ritenzione d'urina o di calcoli biliari, la pelvi si ristringe tosto dopo la di lei origine per prendere il nome di uretere, di cui verrà a suo luogo discorso; in alcuni casi anzi parrebbe che non esista quasi pelvi nissuna, e che l'uretere succeda immediatamente ai due o tre tronchi risultanti dalla riunione dei calici.
I reni sono gli organi secretori dell'urina; la medesima viene separata dalla sostanza corticale, e cola come per filtro attraverso la sostanza tubu-losa, la quale le fa subire senza dubbio una certa elaborazione. Il meccanismo di detta secrezione ci è ignoto al par di quello delle altre; la di lei rapidità però, e l'ingente copia in cui vengono se-crete le urine, si spiegano abbastanza dalla grande quantità di sangue che ricevono i reni, e dall'immediata comunicazione delle granulazioni coi condotti uriniferi.
RENE (patol.). — Si videro talvolta mancare uno od entrambi i reni, oppure essere piccolissimi per vizio originario di conformazione; si trovarono pure riuniti tutti e due in uno solo, e non mancano osservazioni di tre reni nello stesso individuo. Le malattie dei reni sono l'infiammazione e le sue conseguenze (nefritide), la renella, il diabete, i tumori encefaloidi metanici e simili.
RENEAULME (de) (geneal. e biogr.). — Famiglia nobile oriunda della Svizzera, stabilita a Blois dopo la fine del secolo decimoquinto. Fra' suoi membri che segnalaronsi nelle armi, nella Chiesa e nella mediciua, citeremo i seguenti:
Matteo, versato nelle lingue ebraica, greca e latina, viveva verso il 1530, ed ha lasciato alcune opere manoscritte, fra le altre una Description du moni Pilate et autres montagnes de la Suisse, e una versione latina dei Trois cents chapitres d'Al-buchasim sur la médecine et la chirurgie.
Paolo I, figliuolo del precedente, fu uno de' più celebri medici de' tempi suoi, e lasciò parecchi ma noscritti, la più parte in greco: Homeri, Hesiodi et Theocriti Lexikon, in 3 voi.; Thesaurus Dio-scoridis, in 2 voi. ; Thesaurus Theophrasti, iu 6 voi., in forma di glossario, con note, correzioni, ecc.
Paolo lì, figliuolo del precedente, nato verso ij
1560 a Blois, morto nel 1G24, divenne medico del principe di Condé, ma quantunque assai stimato da Maria de'Medici, non volle andare alla Corte quando quella regina lasciò Blois. Avendo pubblicato una raccolta, Ex curationibus observationes (Parigi 1606), in cui provava con oltre 200 esempi che i rimedii chimici sono di grande soccorso nella pratica, fu osteggiato dalla Facoltà di Parigi e costretto a ritrattarsi, finché il Parlamento di Parigi fece un decreto che gli permise l'uso dei suoi rimedii. I botanici Plumier e Brown hanno consecrato eia-sennò un genere differente renealmia alla memoria di lui. Reneaulme è autore di uno Specimen hi-storice plantarum {Parigi 1611) e di una dissertazione intitolata: La vertu de la fontaine de Médtcis près de St-Denis-les-Blois (Blois 1618), sorgente minerale da lui scoperta.
Michele, figliuolo del precedente, morto ne) 1047 a Blois, fu addottorato a Mompellieri, e compose una Pharmacopaa blesensis (Blois 1643).
Stefano Gilberto, nipote del precedente, morto nel 1742, era capitauo, passò nel genio per consiglio di Vauban, suo parente, e dopo essersi rotto un braccio all'assedio di Philipsborgo, lasciò ii servizio per andare a vivere da filosofo nella sua terra di Garanne, presso Blois. Aveva scritto assai sull'arte militare, ma le sue opere rimasero inedite.
Michele Luigi, fratello del precedente, nato verso il 1675 a Blois, morto il 27 marzo 1739, esercitò con successo la medicina, ed insegnò botanica, farmacia e chirurgia a Parigi. Ebbe parte ali 'Histoire des plantes di Tournefort, e compose un Traile des hernies (Parigi 1726).
Paolo Alessandro, fratello dei due precedenti, morto nel 1749 a Theury presso Chartres, entrò nella Congregazione dei cauonici di Santa Genoveffa, coltivò la botanica e la medicina, e formò il disegro d'una Bibliothèque universelle, in cui voleva raccogliere alfabeticamente i nomi di tutti gli autori, con una notizia sulla loro vita, i titoli dei loro scritti, le edizioni, traduzioni, ecc. Già ne aveva composto tre volumi, quando il sopraggiunse la morte.
Vedi Ledere, Hist. de VAcad. des sciences.
RENELLA (patol. e terap.). — Chiamasi col nome di renella una specie di sabbia formata di corpuscoli granulari, del volume di una testa di spillo ed anche meno, la quale vien depositata dall'urina delle persone che ne sono affette, in seguito ai raffreddamento della medesima. Tali concrezioni sono ordinariamente composte di acido urico e di ossalato di calce, di fosfato di calce, di magnesia
0 di ammoniaca, di cistina, e di una particolare materia animale; e presentano perciò un color vario, essendo di un rosso citrino quelle formate di acido urico, e bianco-bigicce le composte di fosfati terrosi.
I sintomi che annunziano la renella sono un senso di formicolìo e di intirizzimento alla regione dei reni, dolori lancinanti al ventre, specialmente lungo il corso degli uretri, e qualche volta notansi tutti
1 segni d'una colica, rifereutesi però costantemente ai lombi, frequente volontà di urinare, nausee ed anche vomiti. Cotesti sintomi si manifestano più intensi quando si stacca dal rene un calcoletto alquanto più grosso del solito, e sono cagionati d&ììat^ooQle
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