Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      Annal., n, 6; iv% 72; Histor., v, 23). Cotesto terzo ramo del fiume sembra essere quello stesso che Tacito chiama l'opera di Druso, e che Svetonio Domina senza indicare dove fosse; affermando che Druso aveva scavato oltre il Beno alcune fosse di nuovo ed immenso lavoro, che a que' tempi ancora fosse Drnsine si appellano (Drusus trans Rhenum fossas novi et immensi operis effecit, quce nunc adhuc Drusince vocantur. Sveton., Claud., c. 1 ; Tacit, Ann., u, 6). Germanico nella Boa spedizione contro i Germani settentrionali aveva ordinato alla sua flotta di riunirsi all'isola dei Batavi, donde fece vela attraverso alla fossa Drusiana ed ai laghi nell'Oceano, ed al fiume Amisia (oggi Ems)\ via che fu scelta probabilmente per evitare la navigazione lungo la costa marittima dell'Olanda. In una precedente occasione Germanico anch'egli aveva preso la medesima direzione, come aveva fatto pria Druso suo padre (Tacit., Ann., i, 60).
      Tolomeo, che scrisse dopo Tacito e Plinio, conosceva tre bocche del Reno. Pone egli, anzi tutto, la foce della Mosa sotto 24° 40' di long. E., e 53° 2"' di lat. N., e passa poscia ai Batavi ed a Lione (Lugdunum), ponendo questa città sotto 26° 30' di long., 53° 20' di lat. La foce 0. del Beno è a 26° 45' di long., 53° *0' di lat.; la media a 27° di long., 53° 30' di lat. ; e la orientale a 28° di long, e 54° di lat. (Ptolom., it, 9, § 4). Queste indicazioni prese in senso assoluto sono inesatte, e ponno essere tali anche relativamente, essendo secondo le medesime
      10 sbocco 0. del fiume un poco all'È, di Lione, e dovrebbe quindi essere il Reno Vecchio o Reno Proprio. La foce media è più all'È, e l'orientale ancora più all'È. ; questa può essere benissimo YYssel, ma gli è difficile il dire quale sia la foce media di Tolomeo, che non calcola la Mosa fra le bocche del Reno, come fanno gli scrittori romani, ed ammette tre foci oltre a quella della Mosa. Co-testa regione di maremme, fiumi e foreste per cui scorreva il Basso Reno, subì certamente grandi cangiamenti dopo il periodo romano, in forza delle escresenze del Reno e delle inondazioni del mare, ed è assai difficile e forse impossibile il fare in modo che le antiche descrizioni si accordino colle moderne località. Era sempre idea fissa per gli antichi che il Reno si dividesse in due grandi rami, come fu asserito da Cesare; e tale si era la divisione del Reno dal Waal a Pannerden od ovunque possa essere stata nei tempi primitivi. Una delle grandi foci era quella che chiamasi da noi Maas e scorre presso Rotterdam; era l'altra il Reno Proprio, cbe sboccava nel mare presso Leida; e la corrente da Pannerden a Leida formava ap- unto
      11 confine tra la Gallia e la Germania (Servius, ad JEn., vii, 727). Tolomeo pone tutte queste tre foci nella Gallia, ed è secondo lui la foce media quella che costituisce la frontiera tra la Gallia romana e la grande Germania (Ptol., li, 11, § 1). Se la foce orientale di cotesto geografo si è YYssel, il limite orientale della Gallia romana a' suoi tempi si è cotesto fiume, contando da Arnheim allo sbocco dell' Yssel. Così può essere, ma non fu intesa così la frontiera da Plinio e Tacito; e qualunque siano i cangiamenti avvenuti nel delta del Reno, ella è giusta la conclusione del D'Anville, quando asse-
      risce cbe noi possiamo dare la spiegazione dello stato antico dei luoghi per guisa che sia di accordo colle indicazioni degli antichi. Le escrescenze del Reno furono trattenute entro ai loro confini da arginature di terra, che incominciano a Wesel, nella provincia prussiana di Dusseldorf, e si estendono lungo il Reno ed i suoi rami fino al mare. 1 Romani furono i primi a compiere cotesti lavori. Ai tempi di Nerone, Pompeo Paolino, per tenere occupati i suoi soldati, condusse a termine un argine (agger) sul Reno, cbe Druso aveva incominciato 63 anni innanzi (Tacit., Ann., xtn, 53). Si suppose più di una volta che cotesto argine si è la mole che Civile atterrò nella guerra da lui fatta contro i Romani sul Basso Reno (Tacit., Hist., v, 19). La conseguenza di distruggere cotesta mole, che chiameremo più appropriatamente molo o diga, si fu di lasciar quasi asciutto il canale tra l'isola dei Batavi e la Germania, canale formato appunto dal Reno Proprio; e l'effetto della distruzione di co-testa diga si fu come se il fiume stesso fosse stato spinto a ritroso (velut abacto agmine). Ciò non si sarebbe potuto effettuare colla demolizione di un argine ; ma se il molo di Druso fu una diga cbe inoltravasi nel fiume, per impedire che la maggior parte dell'acqua scendesse nel Waal, e per conservare il canale del Reno dal lato N. dell'isola dei Batavi, possiamo benissimo intendere la ragione per cui Civile la distrusse, e Druso invece l'aveva costrutta. Il secondo l'aveva fatta costrurre pei tener pieno il canale dal lato N. dell'isola dei Batavi, e mantenere questa quale frontiera contro i Germani ; e così abbiamo ancora un'altra prova che il Reno Proprio o Medio fu la frontiera in co-testa parte tra la Gallia e la Germania, come rilevasi da ogni passo di Tacito, in cui questi ne parla. Civile aveva distrutta la diga per arrestare i Romani intenti a perseguitarlo, standosene essi dal lato S. dell'isola, e non avendo ivi barche di sorta per formare un ponte. Così è di parere Ukert, e non a torto. Altro grande lavoro nel delta del Reno si fu il canale di Corbulone, e scorgesi quindi che i Romani conquistatori lasciarono monumenti durevoli del lóro dominio in tutti i paesi da loro invasi, e perfino nelle acquose regioni del Reno, dove avevano a lottare colle escrescenze, colle procelle dell'Oceano, e con un popolo bellicoso, le cui abitazioni erano nelle paludi e nelle foreste. Il Reno fu la grande frontiera dei Romani contro le tribù germaniche, e tutte le città dell'O. dalla parte gallica, da Leida a Basilea, erano o di loro fondazione o da essi fortificate e munite. All'età di Tiberio, imperante dal 14 al 37 d. Cr., ad otto legioni era affidata la custodia del Reno. Noteremo da ultimo che il Reno si divide oggidì iu Alto Reno (Ober-Bhein) da Basilea a Magouza; in Reno Medio (MittelrBhein) da Magonza a Colonia, ed in Basso Reno (Nieder-Rhein) da Colonia al mare. Presero da esso il nome due scompartimenti della Francia (Alto e Basso Reno), due circoli dell'antico Impero germanico (Alto e Basso Re no), l'antica confederazione del Reno, uno spartiinento dell'antico granducato di Berg, l'Alto Reno ed il Reno Medio, una provincia del granducato di Assia Darmstadt, una provincia del regno di Prussia, ed iu-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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