Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RENOUVlER GIULIO - REOMETRODopo la rivoluzione del 1830 fu per alcuni anni maire dell'undecimo circondario di Parigi. Le principali sue opere sono: Catalogne des livres imprimi par J.-B. Bodoni (Parigi 1795, in-8°); An-nales de Vimprimerie des Aldes, ou histoire des trois Mantice et de leurs éditions (ivi 1803, 2 voi. in-8°; con un supplemento, 1812; 3a ediz., 1834, in-8° a 2 col.) ; Catalogne de la Bibliothèqne d'un amateur, avec des notes bibliographiques, critiques et Ut-féraires (ivi 18191; Annales de Vimprimerie des Estienne, ou histoire de la famille des Estienne et de ses éditions (ivi 1837-1838, 2 parti in-8°); Aide Xancien et Henri Estienne (ivi 1838, in-8°); Catalogne d'une précieuse collection de livres, ma-nuscrits, autographes, dessins et gravures, compo-sant actuellement la bibliothèqne de M. A-A. B. (ivi 1853, in-8°).
Vedi Tardieu, Nécrologie: M. A. A. Renouard (Parigi 1854).
RENOUVlER Giulio (biogr.). — Archeologo francese, nato a Mompellieri il 13 dicembre 1804, morto a Parigi nel settembre 1860, dopo aver fatto buoni studii, entrò nella società dei sansimoniani diretta da Bazard; ma si separò da questa setta nel 1831 e rimase nelle file del partito democratico. Dal 1832 attese a serii studii archeologici e prese parte alla collaborazione di alcuni periodici, finché fu nominato ispettore di divisione dei monumenti storici e corrispondente del ministero d'istruzione pubblica pei lavori sturici. Membro della commissione amministrativa cbe proclamò, il 25 febbrajo 1848, la repubblica a Mompellieri. fu nominato dopo alcuni giorni commissario del Governo per lo spartimento dell'Hérault, ed eletto poscia rappresentante del popolo, votò la Costituente co) partito democratico, fece parte della sinistra moderata sotto l'ammini-strazioue del generale Cavaignac, e più tardi disapprovando la politica del principe Luigi Napoleone, votò per l'accuBadi lui e de* suoi ministri in occasione dell'assedio di Roma. Oltre a molti articoli in varie riviste, Renouvier compose molte opere, fra le quali citeremo le seguenti: Notes sur les monuments gothiques dequelques villes d'Italie: Pise, Florence, Rome, Naple (Caen 1841); Idées pour une classification générale des monuments (Mompellieri 1847) ; Des types et des manières des maiires graveurs (ivi 1853 1856), una delle migliori opere pubblicate finora sull'incisione e gli incisori; Histoire de Vorigine et des progrès de la gravure ecc. (Brus-sella 1860), ecc. Oltre di ciò ei lasciò manoscritte; Recherches sur l'histoire de la gravure en Italie et en France, e alcuni altri scritti.
Vedi Fisquet, Biogr. de VHérault.
RENUCCI Francesco Ottaviano (biogr.). — Storico còrso, nato il 15 agosto 1767 a Pero in Corsica, morto il 23 giugno 1842 a Bastia, coltivò fin dalla prima giovinezza la letteratura italiana, e nel 1789 cantò in versi il ritorno di Paoli. Appres o passò in Italia, fu consecrato sacerdote a Geuova e continuò i suoi studii nel seminario degli Oblati a Milano e nel ginnasio di Brera. All'ingresso dei Francesi a Milano, nel 1796, fece la conoscenza di Buonaparte e Saliceti suoi concittadini. Rimandato in Corsica per ajutare con la sua penna i generali Gentili e Casalta, che dovevano cacciar gl'Inglesi
da quell'isola, fu poi incaricato di alcune funzion amministrative ed organizzò l'istruzione pubblica in Golo. Nel 1804 professò rettorica a Bastia, ma perdè la cattedra sotto Carlo X e prese a far l'avvocato. Abbiamo di lui: Novelle storiche córse (Bastia 1828); Storia della Corsica dal 1789 al 1830 (ivi 1833-1834, in 2 voi.).
RENZI Antonio (biogr.). — Letterato, nato nei diutorni di Firenze, città dove mori nel 1823, di quarantatre anni; fu uno dei collaboratori allMn-tologia di Firenze, e pubblicò con saggio note belle edizioni dell'Ariosto e di Dante. Diede inoltre alle stampe una confutazione della Corinna di madama di Staél, per quanto riguarda ai rimproveri fatti all'Italia in codesta opera.
REO (giurispr. civ. e crim.). — In materia criminale. reo siguifìca accusato. In materia civile, significa propriamente lo stesso cbe parte, vale a dire is cujus de re agitur, e precisamente quegli che ha lite con altri contestata, o l'abbia egli promossa, o sia stato contro lui intentata. Successivamente poi, per distinguere le denominazioji o per evitare confusione, si chiamò reus il possessore, il convenuto, per opposizione ad attore o petitore.
In materia di obbligazione reus significa tanto l'una quanto l'altra delle parti, chiamandosi reus credendi quegli cui per una causa qualunque è dovuto: reus debendi quegli che per qualsivoglia causa è debitore. Così pure nelle stipulazioni dicesi reus stipulandi quegli che stipula, reus promittendi quegli che promette. Sono quindi correi credendi, ovvero correi stipulandi quelle persone le quali singolarmente stipulano in solido la medesima cosa, essendo questa da ciascheduna di esse dovuta so-lidariamente, sì che il pagamento fatto ad una libera il debitore verso le altre. Correi promittendi o correi debendi diconsi quelle persoue che promisero siugolarmente la medesima cosa o la medesima quantità in solido, essendo questa dovuta da ciascheduna di esse persoue solidariamente, sì che il pagamento fatto da una libera le altre. Ma anche in questi ultimi casi, reus si disse dappoi propriamente l'obbligato, il promissore, e generalmente il debitore. Laonde reum dare significa esibire qualcbednno che prometta in tua vece ed a suo nome ciò che tu devi o che «ei per promettere. Il reo convenuto debbe essere più dell'attore favorito.
REOMETRO iidraul.). — Strumeuto che serve a misurare la velocità delle acque correnti. Esso consiste in un asse orizzontale cbe porta un'asta la quale viene attraversata dall'asse nella sua metà, e può girare intorno al medesimo. L'asta porta alle sue estremità due palette il cui piano è inclinato, ossia fa un angolo obliquo coli'asta stessa. Posto lo strumento nell'acqua, coll'asse parallelo alla corrente, l'urto di questa nelle palette fa girar l'asta intorno all'asse più o meno rapidamente secondo la velocità dell'acqua. Dalla rapidità di questo movimento giratorio della macchina si dedurrebbe immediatamente la velocità dell'acqua urtante, se non influissero nel risultato gli attriti e le imperfezioni della macchina. La velocità dedotta teoricamente col reometro devesi sempre in pratica moltiplicare per un certo coefficiente numerico determinato sperimentalmente per ciascun istru-
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