Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
B E PUBBLICA
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essere animato è w natura disposto a siffatta rinunzia. Egli non mò rinunziare a se stesso, o soltanto credere di rinunziarvi, se non momentaneamente e per fan; ismo.-Laonde pretender ciò, altra cosa non è che Jomaudare una virtù falsa e fuggevole. Ma qui ila, della quale abbiam di sopra favellato, è cosi ingenita nella nostra natura, che un poco di abitudine, di buon senso, qualche legge savia, e l'esperienza soprattutto, che ci mostra nou essere la resistenza e l'intrigo che di rado seguiti da felice successo, la farebbero infallantemente e per necessità nascere. Peraltro, invece di occuparsi del principio del governo rappreseutativo puro, sa rebbe molto più importante ricercare quali sieno le opinioni, quali i sentimenti che questo governo dee far nascere e propagare inevitabilmente, secondo la sua natura: poco rileva saper quelli di cui ha bisogno per sostenersi. Siffatta quistione, che meglio si riferisce alla felicità dell'umana specie, ci fa entrare nel campo della educazione, le cui leggi debbono essere sempre relative al principio del governo.
Questa grande verità è fondata sopra un'altra del pari inconcussa, che possiamo esprimere in questi termini : 11 governo è come ogni altra cosa di questo mondo : per conservarlo bisogna amarlo. Bisogna adunque che la nostra educazione ci disponga ad avere opinioni e sentimenti che non sieno in opposizione con le istituzioni stabilite; in caso opposto si avrà il desiderio di rovesciarle. Ora tutti riceviamo tre specie di educazione : quella dei parenti, quella dei maestri, quella del mondo. Tutte e tre per far bene debbono concorrere al medesimo scopo. Montesquieu dà per base all'educazione nel governo repubblicano la rinuncia a se stesso, ch'è, egli dice, una cosa sempre penosissima. In conseguenza mostra per molte istituzioni degli antichi, guardate sotto l'aspetto dell'educazione, un'ammirazione che noi non possiamo avere, e che ci fa meraviglia in un uomo che avea tanto riflettuto. Non potremmo pensare che l'uomo per vivere in società debba essere violentato e snaturato ; e per parlare il linguaggio mistico, riguardiamo come false virtù e splendidi peccati tutti gli effetti di quel tetro entusiasmo, che rende gli uomini devoti e coraggiosi, se si vuole, ma portati all'odio, feroci, 8anguinarii, e soprattutto infelici.
Relativamente all'educazione, bisogna stabilire per principio che il governo repubblicano non può, nè deve togliere di propria autorità i figli ai loro genitori per educarli e disporne senza loro partecipazione. È questo un attentato contro i sentimenti naturali, e la società deve seguir la natura e non soffocarla. Non si può per lungo tempo oppugnarla con successo, nè nell'ordine fisico, nè nell'ordine morale. È dunque pur troppo temerario quel legislatore il quale osa mettersi in opposizione con l'istinto paterno, ed anche con l'istinto materno assai più forte. Ciò posto, il solo consiglio che si possa dare al governo repubblicano relativamente all'educazione, è di far si con mezzi dolci che le tre specie di educazione che dagli uomini si ricevono successivamente, quella dei genitori, quella dei maestri e quella del mondo, non si contraddicano fra loro, ma tutte e tre sieno dirette nel sensodel governo. In quanto alla seconda, quella dei maestri, può il governo potentissimamente e direttamente influirvi per mezzo di differenti stabilimenti pubblici d'insegnamento cbe egli crea o favorisce, e mediante libri elementari che vi ammette
0 rigetta; poiché comunque siano questi stabilimenti, spesso accade per forza della necessità che la più parte dei cittadini sia educata e formata nelle case d'istruzione pubblica; ed a riguardo del piccol numero che riceve un'educazione interamente particolare e privata, sopra questa educazione influisce ancora fortemente lo spirito che regna negli stabilimenti pubblici. In quanto poi all'educazione dei genitori ed a quella del mondo, esse sono assolutamente sotto l'impero della opinione pubblica. Il governo non potrebbe dispoticamente disporne, perchè non si comanda alla volontà ; esso però, per attirarle verso il suo scopo, ha quei mezzi stessi di cui si serve per influire sulla opinione, e ben si sa quanto questi mezzi sieno potenti, soprattutto con un poco di destrezza e di tempo, poiché le due grandi molle dell'uomo, il timore e la speranza, sono sempre, più o meno e in tutti
1 modi e sotto tutti i rapporti, in potere dei governi. Senza ricorrere dunque a quegli atti arbitrarli e violenti, che si sono troppo ammirati 'n talune istituzioni antiche, e che non possono avere altro che un successo più o meno passaggiero, come tutto ciò che è fondato sul fanatismo e sull'entusiasmo, i governi hanno una infinità di mezzi per dirigere secondo le loro vedute le tre differenti educazioni.
Passiamo a vedere con quale spirito il governo repubblicano deve cercare d'influirvi. Questo governo, che ripete i suoi diritti dalla sola volontà generale, e confessa di esistere unicamente pel più gran bene di tutti , può prendere confidenza nei cittadini. In esso non deve dunque esservi quistione di abbrutire o depravare totalmente il popolo, e di snervare o sviare interamente gli spiriti; altri-mente regolandosi, i diritti degli uomini sarebbero subito negletti o mal compresi dentro la nazione: esso perderebbe con ciò il carattere di governo nazionale che fa la principale sua forza ; ed in seguito sarebbe obbligato, per sostenersi, di creare alcuni diritti particolari più o meno contrastabili, i quali muterebbero la sua condizione di governo nazionale; diritti che neanche sarebbero solidamente riconosciuti e rispettati nei paesi dove fossero stati per lo innanzi conosciuti i veri diritti nazionali. Si conchiuda, che questo governo nou dev^ mai cercare di far obliare assolutamente la ragione o la verità. Esso non può in alcun caso temerle. Fondato unicamente sulla natura e la ragione , i soli suoi nemici sono gli errori e i pregiudizi. Deve continuamente occuparsi di propagare sane e solide cognizioni in tutti i generi: non può sussistere se queste non prevalgono. Tutto ciò che è buono o vero, è in suo favore: tutto ciò ch'è cattivo o falso , gli è contrario. Deve dunque con tutti i mezzi favorire il progresso dei lumi, e so prattutto la loro diffusione , perciocché maggior bisogno ha di diffonderli che di accrescerli. Essendo essenzialmente legato all'eguaglianza, alia giusti-' zia, alla sana morale, deve continuamente com-
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