Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RESDERTA - RESEDArisce sotto la forma di Rascupori cosi sulle medaglie, come nei migliori scrittori, mentre sulle me daglie dei re del Bosforo noi abbiamo sempre la forma Rescupori (Eckbel, voi. 11, pp. 375 377).
Rescupori I fu re dorante il regno di Tiberio, come apparisce dall'annessa medaglia, dalla quale rileviamo cbe assuuse il nome di Tiberio Giulio. Egli continuò ad essere re all'assunzione al tronoFig. 5647. — Medaglia di Rescupori I.
di Caligola, daccbè cosi il nome come la testa di questo imperatore appariscono sulle sue medaglie ; ma dee essere morto o stato cacciato del regno poco appresso, essendoché Caligola facesse Pole-mone re del Ponto insieme e del Bosforo nel 39 del l'èra nostra.
Rescupori II, figlio di Coti IV, e forse figlio di figlio del precedente, era ancora in età minore, quaudosalì al trono sotto la tutela di suo zio Rementalce, con uno dei suoi fratelli il cui nome s'ignora. Il regnoFig. 5648. — Medaglia di Reicopori II.
di questi due giovani principi non fu punto fortu nato; assaliti più volte dai Bessi popolo della Tracia che aveva conservata la sua iudipendenza, perirono entrambi nei combattimenti, e Rementalce I succedette loro.
Rescupori III, fratello di Rementalce I, essendosi posto con lui a militare di concerto colle truppe di Tiberio contro i Dalmati e le nazioni pannoni-clie, contribuì col suo valore a respingerli dallaFig. 5649. - Medaglia di Rescupori III.
Macedonia, ed ottenne in ricompensa dei suoi ser vigi la metà del regno di suo fratello, quando questi mori l'anno 10 dell'era cristiana. Coti V, figlio di questo principe, ebbe per sua parte l'altra metà; ma l'ambizioso Rescupori gliela tolse ben tosto e lo fece assassinare per impadronirsi del regno intero. Tiberio, informato di questo delitto, perseguitò il colpevole, lo spogliò dei suoi Stati nell'anno 19, ed ordinò che fosse ucciso nella prigione di Alessandria, donde aveve tentato di fuggire.
RESDERTA (geogr.). — Detto anche Praevald villaggio deli' Istria nel Carso superiore, presso cui è il varco famoso detto la porta dei barbari. A settentrione sorge il monte Nano o Re, dove Alboino piantò la sua lancia.
RESEDA (Reseda) (hot.). — Genere di piante appartenente alla dodecaudria triginia del sistema di Linneo, cbe forma il tipo della famiglia delle resedacee, e che distiuguesi per i caratteri della famiglia stessa, per i petali in numero di cinque a sette, molto disuguali, dissimili, concavi, conniventi, coronati da un' appendice frangiata, i due o tre inferiori minimi, e per il suo frutto cassulare. Cotesto genere comprende una ventina di specie, quasi tutte native d'Europa; le più interessanti sono le seguenti :
Reseda guaderella (reseda luteola L.). —- Erba annua o bienne, glabra ; radice lunga, a fittoue ; fusto eretto, gracile , foglioso, cilindrico, striato , sen plice o ramificato solamente verso la sommità; foglie sessili, intiere, liscie, piene od alquanto ondulate ai margini , con un dente calloso ad ambi i lati della loro base, le radicali oblunghe o spa-tolato-oblunghe, ottuse, rosulate, le cauliue oblunghe o lauceolato-obluughe o lineari, acute; grappoli deusi, bratteolati, nutanti prima della fioritura , lunghi 6 decimetri e più ; fiori gialli, piccoli, coi pedicelli quasi lunghi quanto il calice, eretti dopo la fioritura; pericarpio cartaceo, esagono ed a sei solchi, tricorne alla sommità, a una sola loggia; semi numerosi, subglobulosi, alquanto compressi, non caruncolati, neri, lisci, lucidi, piccolissimi. Questa specie nasce nell'Europa media e nella meridionale, come pure in Oriente e nell'Africa settentrionale, e particolarmente lungo le vie, nei ruderi, nei luoghi sassosi e secchi; la sua fioritura si prolunga per tutta la state.
Cotesta pianta, detta volgarmente erba guada o guaderella o reseda dei tintori, dai Francesi gaude o erba dei Giudei (perchè queBti, nel medio evo, erano obbligati a portare una tonaca di colore giallo, quale appunto ottiensi da quest'erba), coltivasi in molte parti d'Europa. Nei paesi freddi si semina in primavera, mentre in quelli più temperati si può seminare in autunno, notando che a questo riguardo la coltivazione ne ha fatto due varietà, le quali non potrebbonsi s ; non dopo molti anni sostituire l'una all'altra. La sua seminagione richiede le diligeuze solite a praticarsi peri semi minuti, avvertendo tuttavia di far sì cbe le piante riescano piuttosto fitte, gracili, non ramificate, nel quale stato la guaderella è maggiormente apprezzata dai tintori; la quantità di chilogr. 5,50di semi per ettaro è più che bastante. Si richiedono poi accurate sarchiature per impedire la vegetazione delle inutili erbe.
Quando la fioritura è ormai finita e cbe i semi sono giunti a maturità uelle cassule situate alla base del grappolo, è tempo di eseguire la ricolta. Le piante sono allora ancora verdi , ma acquisteranno, essiccandosi, il colore giallo, condizione voluta dai tintori, alla cui opinione conviene uniformarsi, sebbene Dombasle abbia riscontrato che la guaderella che ha conservato il color verde nell'essiccazione, somministra del pari un bel colore giallo.
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