Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RENOUVlER GIULIO - REOMETROmità N. della Mesopotamia presso le sorgenti del Cabora (Chaboras, oggi Cabur), sulla strada maestra che conduceva da Carré (Carree, Haran o Charran della Genesi) a Niceforio (Nicephorium) sull'Eufrate, circa 140 chilom. da Nisibi (Nisibis, oggi Nisibin) e 64 da Dara o Daras (Ptol., v, 18, § 13; Amm. Marc., xxxu, 5; Steph. B., 8. v.; Tab. Peut. ; Notit. Imp.; Procop., B. P., il, 19; de JEdif., n, 2). La storia ricorda che nelle vicinanze di co-testa città Gordiano III imperatore, detto il Giovane, sbaragliò nel 242 dopo Cristo in battaglia i Persiani, e procedendo di vittoria in vittoria li costrinse a sgombrare tutta intera la Mesopotamia (Amm. Marc., l. c.). Esiste ancora una medaglia dell' imperatore Decio, colla leggenda CfcFl. KOA. PHCAlNHCIflN, che può riferirsi benissimo a cotesta città, siccome pensano varii eruditi nurtiismatici. Nell'Almanacco dell'Impero romano (Notit. Dign., pubblicata dal Bòcking, voi. i, p. 400) è registrata coteBta città sotto il governo del duca dell'Osroene (Dux Osrhoence), e fra coloro che apposero la firma episcopale al Concilio di Nicea si nomina pure il vescovo di Resena. Pare che questa sia stata riedificata, almeno in parte, sotto Teodosio I, imperante dal 379 al 395 d. Cr., e siasi successivamente ad-dimandata Teodosiopoli (Theodosiopolis. Hierocl., p. 793). Gli è fuor d'ogni dubbio che viene dessa rappresentata oggidì da Ras-alRain, considerevole emporio nella provincia di Diarbekir, Diarbek o Cara-Amid. Fu quasi distrutta nel 1393, dalle selvagge soldatesche del conquistatore Tamerlauo.
Vedi : Herbelot, Dict. Orient. (i, p. 140; m, p. 112) — Niebuhr (n, p. 390).
RESEZIONE (lat. resectio) (chir.). — La resezione è un'operazione la quale consiste nell'asportare porzione di un osso, conservando il piò che sia possibile delle parti molli circostanti, le quali si tolgono invece insieme cbn esso nella amputazione.
La resezione non è un'operazioue nuova. Cbe gli antichi la praticassero già con certa franchezza , vien dimostrato dai precetti lasciatici da Celso in proposito; e Galeno resecò una porzione rimarchevole dello sterno. Ma non si può negare, doversi ai recenti lavori di David di Rouen, di White, dei professori Qupuytreu, Roux ed altri, se una tale operazione diventò più sicura e precisa. Pare del resto che la natura abbia in ciò additata la via al chirurgo, mostrando cioè come, distaccato il capo dell'omero dal corpo dell'osso per carie e portato Botto i tegumenti, distaccate alcune scheggio per frattura comunicativa e recente presso la ferita, si potesse mediante semplici incisioni portar via tali corpi estranei, ed assicurare la guarigione.
Soglionsi distinguere due specie di resezioni : le une si propongono l'ablazione delle parti articolari j delle ossa, le altre l'asportazione delle parti non articolari. Quelle prime offrono ciò di particolare, , che le porzioni ossee, di cui procurano l'estrazione, hanno una superficie libera in un'articolazione, per il che basta un solo tratto di sega; e sono più particolarmente applicabili alle articolazioni delle ossa lunghe, come quelle dei membri, ed alla temporo-mascellare. Le seconde invece, non interessando alcuna parte articolare, richiedono perciò due sezioni ossee.
La resezione delle ossa è generalmente praticata nelle circostanze seguenti : 1° Nelle fratture comminuti ve, allorché i frammenti sporgono al di fuori, sono mQlto obliqui, e vennero per un notevole tratto denudati del loro periostio; come altresì quando nè gli sbrigliamenti, nè le trazioni ripetute non valsero a far rientrare i frammenti, ed a ricollocarli nella loro posizione normale. 2° Nelle false articolazioni consecutive alle fratture. 11 White fu il primo a praticare la resezione per una frattura non consolidata dell'omero ; e dopo lui Langenbeck, Dupuytren e molti altri la eseguirono felicemente in casi consimili ; non conviene però dissimulare che si citano dagli autori parecchi esempi d'esito infausto. 3° Nei casi d'osteo-sarcoma, di spina ventosa o di cancro del periostio. Béclard operò la resezione della parte superiore del perone, Dupuytren resecò ambedue le mascelle in casi di cancro; e d'allora in pt>i i fatti di resezipne in analoghe affezioni vennero moltiplicandosi. 4° Nelle carie antiche , allorché la costituzione dell' individuo non sembra profondamente alterata, ed il male avendo resistito ai diversi mezzi impiegati, si ha forte ragione di temere lo sviluppo di sinistri accidenti. Essa è più facilmente applicabile quando sono attaccate da carie le 088a del tronco; perocché ove si tratti delle ossa lunghe delle estremità, la resezione, fatte alcune eccezioni relative al gran trocantere, non si deve praticare, salvo i casi in cui trovansi affetti i capi articolari, i quali sono d'altronde i più frequenti nella pratica. 5° Nei casi di sporgenza dell'osso alla superficie del moncone in seguito ad un'operazione, casi che avvengono più radi oggidì per il perfezionamento dei processi operativi delle amputazioni. Il Roux ed alcuni altri preferiscono aspettare che la natura operi il sequestro spontaneo della parte dell'osso sporgente. Sa-batier invece proclamò la convenienza e l'innocuità dell'operazione ; e veramente, quando l'osso prominente non tende a necrosarsi, e riesce di un'insopportabile molestia nell' ammalato , intrattenendo altresì una perenne ulcerazione, pare evidente esser meglio decidersi ad operare la resezione della parte.
Per la segatura delle ossa alcuni usano servirsi di seghe ordinarie: il loro impiego però riescendo sovente di molta difficoltà, ed esponendo per di più alla lesione delle parti molli circostanti, conviene dare la preferenza alle sgorbie, alle tanaglie incisive, alle pinzette taglienti ed alle diverse seghe da resezione, cbe dai nomi dei loro scopritori si conoscono sotto quelli di sega di Liston, di Jeffrey, di Heyne, ed altri.
Le incisioni esteriori dovranno essere fatte in modo da aprire una larga e comoda via insino all'osso, interessando il meno che sia possibile di muscoli, di tendini, e procurando sopra ogni altra cosa di evitare la lesione dei grossi tronchi arteriosi e venosi ; quando si tratta di ossa poco voluminose, basta una semplice incisione, per le altre occorrono ordinariamente le incisioni molteplici. Messo a scoperto l'osso, lo si isola completamente in tutti i sensi, si delimita per bene il puuto in cui dev'essere fatta la resecazione, dividendo quivi con somma cura il periostio, dal quale dovrà rimanere^ ooQle
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