Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RESISTENZA DEI MATERIALI
      181
      Indicazione dei corpiPietra pomice, 2a qualità . . . . Pietra pomice, 3a qualità . . . . Piperoo, lava così detta di Napoli .
      Porfido ...........
      Scoria vulcanica dei contorni di Roma Scoria vulcanica dei contorni di Napoli, la qualità.......
      Scoria vulcanica di Napoli, 2« qualità Travertino delle cave di Tivoli pressoRoma...........
      Tufo vulcanico di Napoli . . . .
      Tufo vulcanico di Roma.....
      Viganò, pietra così detta di Milano
      4° Mattoni.
      Mattone vetrificato.......
      Mattone duro molto cotto . . . .
      Mattone ben cotto.......
      Mattone poco cotto.......
      5° Cementi e gessi.
      Cemento ordinario in calce e sabbia Cemento con calce grassa e con polvere di mattoni.......
      Cemento con polvere di gres . . . Cemento con calce grassa e con pozzolana di Napoli e Roma . . . Cemento di Vassy con metà sabbia,
      dopo quindici giorni.....
      Gesso stemprato con acqua . . . Gesso stemprato con acqua di calce Gesso impastato duro......
      6® Malte.
      Malta con calce grassa e sabbia. Malta con calce idraulica ordinaria Malta con calce emiueutemente idraulica...........
      Calcestruzzo con multa di calce idrau lica, sei mesi dopo la fabbricazioneValori di R per t m. c. q di sezione
      chìL
      35 28 592 2001 37
      33 26
      298 50 58 136
      100 150 60 40
      35
      48 29
      37
      155 50 72 90
      19 74
      144
      41
      Nella pratica non si devono sottomettere i legnami a sforzi cbe superino Vio, i metalli a sforzi che superino Ve, le funi a sforzi che superino Va» le pietre, i mattoni, i cementi, i gessi e le malte a sforzi che superino 1/10 di quelli che producono la rottura. In costruzioni di poca importanza ed in alcuni casi eccezionali in cui si abbiano materiali di eccellente qualità, i legnami si possono as-soggettare a sforzi che siano V5, i metalli a sforzi che siano 1/4 di quelli che producono la rottura.
      In opere murali formate con piccoli pezzi di forma irregolare, come nelle murature di pietrame, bisogna portare lo sforzo ad Vis od anche ad V20 di quello che produce la rottura.
      Per le coregge di cuojo nero si può ritenere potersi alle medesime far sopportare uno sforzo che giunga a 0chlL,20 per ogni millimetro quadrato della sezione.
      Prendendo il valore di R dalla prima 0 dalla seconda delle ultime due tavole, secondo che trattasi di estensione o di complessione, moltiplicandolo neicasi ordinarii della pratica per 1/10, 0 per i/e, o per Va, secondo che trattasi di legnami, 0 di metalli, o di funi, 0 di pietre, di mattoni, di cementi, di gessi, di malte, e facendo uso della formola (3), si può agevolmente determinare qual è la sezione da darsi ad un dato corpo prismatico formato di una data sostanza afiìuchè sia in istato di resistere ad un dato sforzo che tende ad allungarlo 0 ad accorciarlo.
      Giova ancora osservare che i numeri dell'ultima tavola, relativi alla resistenza allo schiacciamento, furono trovati operando su corpi di forma cuba, cbe essi possono ancora servire pel caso di prismi la cui altezza è minore di 12 volte la dimensione minima della sezione trasversale, e che nel caso in cui l'altezza raggiunga 0 sorpassi l'indicato limite vanno modificati e diminuiti secondo la tavola che segue.
      Legnami Metalli
      1 Rapporto dell'altezza alla minore dimensione della sezione trasversale l Res:stenza prendendo per unità quella del cubo Rapporto dell altezza alla mioore dimensione della sezione trasversale Resistenza prendendo per «nità quella del cubo
      1 l 1 1
      12 6/e 12 6/s
      24 Va 27 V.
      36 Va 54 V4
      48 Ve 81 Vs
      60 Via 108 Vie
      72 V 24 105 Va.
      IV. Resistenza dei solidi soggetti a sforzi trasversali perpendicolari alla loro lunghezza. — Nei corpi che trovansi assoggettati a sforzi trasversali perpendicolari alla loro lunghezza e tendenti ad infletterli, si osserva che le fibre le quali dopo l'in-flessioue rimangono dalla parte concava si sono accorciate, che quelle situate alla parte convessa £i sono allungate, e cbe esiste uno strato di fibre, detto strato delle fibre invariabili, in cui non si verifica nè allungamento nè accorciamento. Dietro quest'osservazione, distinti geometri hanno studiato il problema della resistenza dei solidi alla flessione, e sono venuti a conchiudere quali figure devonsi preferibilmente assegnare alle sezioni trasversali onde raggiungere la voluta stabilità colla maggior possibile economia. La teoria dimostra e l'esperienza conferma: che pei corpi a sezione rettangolare conviene che l'altezza della sezione sia maggiore della larghezza; che, a parità di materia, i corpi a sezione vuota sono di gran lunga preferibili a quelli di sezione piena; che le travi con sezione a T semplice, a doppio T, a U sono più resistenti di quelle parallelepipedo formate con egual materia; che gli alberi a sezione cruciforme resistono molto più di quelli a sezione circolare 0 rettangolare piena.
      Chi vuol perfettamente conoscere la teoria della resistenza dei materiali alla flessione, può consultare le opere di Arturo Morin e di Navier, la prima intitolata Le$ons de mécanique prati que (Résistance
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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