Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RESPIRAZIONE
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organi respiratori], ove pur non voglia ritenersi che le ciglia vibratili che coprono il loro corpo adempiano tale ufficio agitando e rinnovando il mezzo nel quale essi vivono, e per conseguenza anche l'ossi geno.
RESPIRAZIONE (fisiol.). — La respirazione è quella funzione dell'economia animale, la quale opera la trasformazione del sangue venoso in sangue arterioso per mezzo dell'aria atmosferica. Per essa l'aria viene introdotta nell'interno del polmone, entra in contatto mediato col sangue venoso, gli comunica una parte de'suoi elementi, ne esporta in concambio alcuni altri, e lo rende atto per tal modo alla nutrizione ed alla stimolazione degli organi. Quantunque, a dir vero, una tale azioue si eserciti su tutte le superficie dell'economia (V. Respirazione cutanea), tuttavia la sede e lo stromento principale di essa sta nei polmoni.
Il polmone, come sappiamo, riesce per la massima parte composto di innumerevoli canali (bronchi), i quali si dividono e si suddividono per poi terminare in vescichette chiuse. L'aria viene ad ad ogui momento spinta in queste vescichette rivestite di una finissima membrana mucosa, per entro alla quale scorre una ricchissima reticella di vasi sanguigni; opperò il polmone può essere considerato siccome una vasta superfìcie mucosa in contatto coll'aria atmosferica, al di sotto della quale circolano dei vasi. Detto reticolo vascolare non essendo separato dalla cavità vescicolare , cioò dall'aria, che per mezzo di un semplice strato di epitelio pavimentoso, è noto che a traverso le pareti di un epitelio avente una centesima parte di millimetro di spessezza si esercita l'azione dell'aria atmosferica sul sangue.
La respirazione consiste da una parte in un movimento ritmico delle pareti toraciche, per cui la cavità del torace unitamente al polmone in un momento si dilata e s'ingrandisce in tutti i suoi diametri, e nell'altro momento si restringe, e quindi impicciolisce, e dall'altra in un ricambio di materie gHS80Be tra l'aria e i gas del sangue. L'ossigeno dell'aria ò assorbito dal sangue, e l'acido carbonico di questo è esalato. La quale permutazione delle due materie gassose è continua, perchè d'aria ce n'ha sempre nei polmoni , benché gli opposti mo-vimeuti del torace siano ritmici ed alterni ; per conseguenza l'inspirazione, introducendo un nuovo volume d'aria, rinnova in parte e supplisce l'ossigeno che è già stato assorbito , e la espirazione espelle dai polmoni una gran parte dell'aria viziata si per la diminuzione dell'ossigeno, cbe per l'aumento dell'acido carbonico. Tali due movimenti vengono determinati da una serie di atti meccanici, a cui concorrono varie leve ossee e dei muscoli. Noi tratteremo prima dei fenomeni meccanici della respirazione, per passar quindi all'esame delle modificazioni cui viene assoggettato il sangue, ossia dei fenomeni chimici.
I. Fenomeni meccanici della respirazione. — A) DelTinspirazione. — Un uomo adulto in istato di salute fa ordinariamente da sedici a diciotto respirazioni per minuto, epperò la durata media di un movimento respiratorio completo è di un po' più ài ire minati secondi. Faremo notare che il tempodell'inspirazione e quello dell'espirazione non sono eguali, quest'ultima durando sempre un poco più dell'inspirazione. Ove uno respirando si osservi con attenzione, viene a rilevare che l'espirazione può benissimo decomporsi in due tempi: nella prima metà il movimento di ritorno dell'aria è sensibilissimo, nella seconda metà l'espirazione è appena rimarchevole, v'ha come un tempo di riposo, ed è questo tempo di semi-riposo che dà all'atto dell'espirazione una durata maggiore che all'inspirazione.
La pressione dell'aria atmosferica esercitandosi tanto all'interno del polmone per via delle nari e della bocca, come su tutta la superficie del corpo, onde abbia luogo la funzione del respiro debbono necessariamente intervenire delle forze attive di dilatazione per rompere quest'equilibrio. I muscoli I incaricati di ampliare la cavità del petto e contem-poraueamente il sacco polmonare addossato alla medesima, adempiono nell'inspirazione allo stesso ufficio esercito dalle braccia di uno, cbe volendo riempir d'aria un soffietto comune, ne allontana le due opposte pareti. I L'inspirazione è perciò il primo atto dei fenomeni , respiratoci, ed è per mezzo dei medesimi che si : rivela la vita del neonato. L'ampliazione del petto , è il risultato del movimento delle parti ossee mobili della cavità toracica, provocato da potenze muscolari. Detta cavità è formata nella parte posteriore dalla colonna vertebrale, anteriormente , dallo sterno, e nelle parti laterali dalle coste: quella prima essendo immobile, non fa che servire di punto d'appoggio, mentre le coste e lo sterno elevandosi determinano l'ampliamento antero-posteriore e trasversale del petto. Il centro del movimento delle coste essendo all'articolazione costo vertebrale , il moto d'elevazione poco sensibile posteriormente, rendesi viepiù manifesto di mano in mano cbe uno esamina le loro'estremità anteriori, vale a dire l'estremità della leva rappresentata dalle medesime. Le coete, oltre a ciò, descrivono nel movimento della inspirazione una specie di movimento di rotazione attorno ad una linea ideale, ia quale riunisce la loro estremità vertebrale colla sternale, j Tale movimento, assai poco pronunciato nelle inspirazioni ordinarie, prende invece un grande sviluppo nelle inspirazioni esagerate; ed è grazie al medesimo che la faccia esterna della costa diretta obliquamente all'iufuori ed in basso nello stato di 1 riposo del petto, viene a raddrizzarsi in modo da , presentarsi direttamente all'infuori, per il che viene , ampliata la cavità toracica nel suo diametro trasverso. Lo sterno si associa a questi movimenti parziali e li armonizza, mentre s'inalza esso stesso nel medesimo tempo, maggiormente però nella parte inferiore, dove le coste che vi si inseriscono descrivono un arco di cerchio più esteso. Noteremo ancora che l'elasticità delle cartilagini costali concorre per la sua parte ai moti di elevazione delle , coste e dello sterno, i quali riescirebbero assai li-j mitati ove lo sterno si articolasse immobilmente , all'estremità delle coste.
I due diametri antero-posteriore e trasversale del petto sono dunque allargati per i movimenti della cintura costo-sternale determinati dall'azione I dei muscoli elevatori. Quanto al diametro verticale,
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Fenomeni DelTinspirazione
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