Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      Respirazione delle piante
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      cima, un turacciolo munito di un tubo doppiamente ricurvo, procedo all'estrazione dei gas che vi sono in dissoluzione, col metodo ordinario, adattando nullameno all'estremità del tubo adduttore un tubetto di cautciù cbe penetra per l o 2 centimetri nella campana. È sommamente importante di far bollire col vapore stesso del liquido sperimentato le parti condensate o trasportate nella provetta collocata sul mercurio, ed eziandio col mezzo di una rapida corrente di vapore di scacciare tutto il liquido cbe contiene la provetta, evitando la perdita del gas. Per tal maniera la spuma organica, cbe porge non superabile ostacolo alla misura, viene ad essere distrutta, ed ottiensi piccola quantità di liquido, risultato essenziale da attendere in ragione della grandissima solubilità dell'acido carbonico in siffatti liquidi. A tale effetto ho trovato vantaggiosissimo di sostituire ai provini di vetro ordinario, che romponsi assai spesso, piccole ampolle di vetro verde a fondo piatto, di cui puossi far salire la temperatura a 100° senza inconvenienti.
      « Ho evitato, quanto emmi stato possibile, il tra-vasamento dei gas sul tino a mercurio, surrogandovi l'eudiometro del Regnault, il cui manometro può essere facilmente applicato a misurare il volume del gas. Un picciol tubo doppiamente ricurvo, sostituito all'apparecchio ordinario, serve a cercare nelle provette e anche nelle campane ricurve tutto il gas che contengono per trasportarlo direttamente nel tubo manometrico. L'apparecchio, facilissimo a maneggiare, permette di particolarmente effettuare la ricerca dell'idrogeno, dell'ossido di carbonio e dei gas carburati con grande precisione. 1 gas trasportati per mezzo dell'eudiometro del Regnault in una piccola campana ricurva vi sono trattati con un miscuglio di ossidi di rame e di piombo fusi; ed in tal guisa trasforma l'idrogeno in acqua e il carbonio in acido carbonico, sia esista nel gas allo stato d'ossido di carbonio, sia cbe di carburo d'idrogeno. Questo metodo di dosare, dovuto al Peligot, è di molto grande esattezza.
      « Seguendo il metodo descritto, ho verificato (continua a dire il signor Cahours) che gli aranci giunti allo stato di maturità dànno coll'espressione un sugo che lascia svolgere in media l'8 per 100 del suo volume di un gas unicamente formato di acido carbonico e d'azoto, racchiudente circa 4/5 del primo ed Vs secondo. I liinoni, a maturità, forniscono come gli aranci un sugo torbido, ma fluidissimo, che lascia svolgere per azione del calore un gas, la cui proporziope si eleva al 6 per 100 incirca di quella del liquido impiegato. Il rapporto dell'acido carbònico all'azoto è di 7 a 3 circa. Il sugo delle melagrane mature e perfettamente fresche fornisce una proporzione di gas minore che nei due casi precedenti. Essa si eleva al 5 per 100 incirca del volume del liquido impiegato. Il rapporto dell'acido carbonico all'azoto è sensibilmente io stesso.
      « Io ho sottomesso alle stesse esperienze pere di differenti specie; esse forniscono proporzioni di gas minori delle melagrane. La loro ricchezza in acido carbonico è molto minore. Infine mele ranette, mele appiole mi hanno dato un sugo denso che lascia svolgere appena 3 per 100 del suo volume di gas, ,
      il quale racchiude in media da 40 a 45 per 100 di acido carbonico.
      « Quanto all'ossigeno, non ho potuto verificarne l'esistenza per mezzo dei reattivi i più delicati ; lo stesso è stato per l'idrogeno, l'ossido di carbonio ed i gas carburati. Se si prende un frutto maturo e lo si abbandona a se stesso in grandi campane ripiene d'aria o d'ossigeno, questo gas è assorbito gradualmente, come ho detto più sopra. Se si mette fine all'esperienza, allorché il frutto comincia a rammollirsi, senza però che l'epidermide sia attaccata, se si spreme il sugo e si tratta questo come il precedente, esso fornisce una quantità di gas molto più abbondante, e la sua ricchezza in acido carbonico è parimenti molto più considerevole. Io ho fatto queste esperienze sopra aranci e limoni che presentavano un certo grado di mollezza, e sopra poma, nelle quali la pellicola esterna era intatta, ma la cui polpa si era in parte disgregata; se inoltre si fa l'analisi dei gas nelle provette che racchiudevano il frutto, si osserva che il volume se n'ò accresciuto notevolmente, che l'ossigeno vi è completamente scomparso e cbe la quantità di acido carbonico che vi si trova è ben superiore alla proporzione di questo gas esistente nell'aria normale. Si è dunque stabilita in questo periodo una fermentazione che ha dato nascita all'eccedente d'acido carbonico accusato dall'analisi ».
      Donde provengono i gas che si sprigionano, cosi coll'applicazione del calore, dai sughi dei frutti ? Derivano essi dall'aria atmosfèrica, di cui l'ossigeno, introdotto per endosmosi, avrebbe determinato la produzione dell'acido carbonico con un fenomeno di combustione lenta, o quest'acido carbonico non sarebbe piuttosto il risultato di una fermeotazione operata nel sugo stesso ad un certo periodo della maturazione? Quest'ultima ipotesi sembra più verisimile.
      Ciò premesso, sono da studiare i gas contenuti nel sugo delle frutta pertinenti a specie differenti, esaminando ciascuno di essi dacché comincia a svilupparsi fino a compiuta maturità. La qual cosa il più volte connato siguor Cahours fa in una secouda Memoria, di cui diamo il sunto, quanto è possibile, colle stesse sue parole.
      « In una precedente comupicazione, dice il chiaro chimico, io ho dimostrato che le frutta mature, differenti di specie, qiassime gli aranci collocati nei provini contenenti aria pura, facevano sparirne l'ossigeno per convertirlo in acido carbonico senza modificare sensibilmente il suo volume, e che dal momento in cui l'ossigeno è completamente sparito, si osservava un aumento crescente di volume con emissione continua d'acido carbonico.
      « Se all'aria si sostituisqano gassi interamente inerti, a mo'd'esempio, l'azoto e l'idrogeno, e in tali atmosfere si pongano frutta giunte a corppiuta ma-turanza, terminando l'esperienza molto prima che il periodo di decomposizione sia raggiunto, vedesi il volume del gas aumentare gradatamente, e la analisi vi scopre di giorno in giórno crescenti quantità d'acido carbonico. Fenomeno questo facile a prevedere per ciò che concerne l'azoto dopo quello che abbiamo già detto relativamente al modo in che agiscono le frutta nell'aere normale.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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