Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RESTITUZIONE « RESTOUT
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      Il Dome di C. Aozio Restione occorre in varie medaglie , delle quali rechiamo un esemplare. Sul dritto è la testa di nn uomo e sul rovescio Ercole con la clava in mano, e nell'altra un trofeo con laFig. 5655. — Medaglie di Restione Ansio.
      pelle d'un leone sul braccio. Congetturasi che la testa del dritto sia quella dell' autore della leggo suntuaria, e che la medaglia fu coniata dal figlio (Eckhel, v, p. 139).
      RESTITUZIONE (astr.). — Lo stesso che Apocata-stasi i V.). Significa ristabilimento di una cosa qua lunque nel suo ordine primitivo. Si dava una volta questo nome al periodo che si credeva ricondurre tutti gli avvenimenti nello stesso ordine. Essa è voce poco usata ai dì nostri.
      RESTITUZIONE IN INTERO (dir. civ.). — La restituzione in intero è l'effetto dell'azione di nullità o di rescissione , intentata da chi fu leso in una divisione d'eredità o in nn contratto: essa rimette le cose nello stato in cui erano prima dell'atto che diede luogo a lesione.
      Questo rimedio straordinario per estinguere le obbligazioni ha origine nel diritto ròmano. Allorquando un atto era compito secondo tutte le prescrizioni dello strietum jus, ma per qualche ragione di equità, come se contrario alla buona fede, o alla libertà dei contraenti, o alla tutela dovuta ai minorenni, riesci va enormemente gravoso, allora aveva luogo l'azione per ottenere la restitutio in integrarti (Dig., lib. iv, tit 1 a 7). La quale, parte si fondava sul jus civile propriamente detto, parte sul jus honorarium, sul diritto, cioè, successivamente introdotto dai pretori. Il jus civile lo ammetteva per sciogliere un contratto di compra-vendita, per ripristinare l'azione contro un debitore liberato per intercessione di una donna, e per restituire un erede suus che si era astenuto dalla eredità paterna. Per diritto pretorio veniva concesso in più modi ; Yactio redibitoria (V. Redibitoria azione) era fra questi. Oli altri o erano espressi appositamente nell'editto del pretore, o erano compresi nella clausola generale, Si qua alia justa causa videbitur, in integrum restituam. Quelli nominativamente espressi erano: l'età minore, il timore e la violenza, il dolo, l'errore, la capitis diminutio, l'alienazione di una cosa per rendere più difficile all'avversario ! il processo e l'assenza (Leg. 1, 2, Dig. iv, 1 ; Leg. 1, Dig. iv, 6; Leg. 1, Dig. iv, 7).
      Le disposizioni del Codice circa alla restituzione in intero vanno confuse con quelle riguardanti in j genere l'azione di rescissione. Già alla voce Lesione furono riportate quelle cbe riguardano i maggiori ; qui ne aggiungiamo alcune altre delle più importanti, relative soprattutto ai minori, ai quali è più specialmente diretto il rimedio di cui parliamo.
      Nelle obbligazioni dei minori l'azione di nullità è ammessa: 1°) quando il minore non emancipato ,
      ha fatto da sè nn atto senza l'intervento del suo legittimo rappresentante ; 2°) quando il minore emancipato ha fatto da sè un atto pel quali la legge richiede l'assistenza del curatore ; 3°) quando non sono osservate le formalità stabilite dalla legge per dati atti (Cod. civ., art. 1303).
      La retroattività della restituzione in intiero fa sì che le parti devansi restituire ciò che formò oggetto della obbligazione con tutti gli accessori]', frutti ed interessi. Anche a questo proposito i minori, non meno che le donne maritate, e gli interdetti sono singolarmente protetti dalle leggi; in quanto non si può pretendere il rimborso di ciò che sia loro stato pagato in conseguenza della obbligazione rescissa, nel tempo della minor età, del matrimonio o della interdizioùe, eccetto se si provi che quanto fu pagato, venne convertito in loro vantaggio (azione de in rem verso). Imperocché la protezione delle leggi a favore delle persone poste in certe condizioni non può estendersi sino a farle più ricche con ingiusto danno dei terzi.
      RESTOUT (geneal.). — Nome di ana famiglia di pittori francesi dei secoli xvn e xvm, de' quali citeremo i due più illustri.
      Giovanni, nato a Rouen il 26 marzo 1692, mòrto a Parigi il 1° gennajo 1768, lavorò a Parigi presso il suo zio Jouvenet, celebre pittore, del quale adottò la maniera spiccia e il colorito caldo. Ammesso all'Accademia nel 1717, non fece il viaggio di Roma: di che ei si rimase pittore esclusivamente francese o piuttosto normanno. Il suo dipinto di Aretusa inseguita da Alfeo fu quello che gli schiuse le porte dell'Accademia. Egli divenne successivamente professore, rettore, direttore e cancelliere, e mori coperto di gloria. Pochi artisti furono più laboriosi di lui: pittore di soggetti religiosi insieme e di pastorali galanti, ei lavorò per le chiese e i conventi, pei castelli e le sale delle gentildonne. Fra le sue opere più notevoli citeremo il Cristo che risana il paralitico, nel museo del Louvre ; San Benedetto estatico , nella vòlta dell' antica biblioteca di Santa Genoveffa ; la Morte di santa Scolastica, nel museo di TourB; la Presentazione della Vergine al tempio, nel museo di Rouen ; il Buon Samaritano , nel museo d'Angers, e i Pellegrini di Emmaus. Restout era pieno d'immaginazioùe e d'idea ; ma il suo disegno, come i suoi tipi, sono sempre volgari , e il suo colorito, come quello di Jouvenet, abbonda di toni gialli, bruni e sporchi. Sulla fine della sua vita ei fece pel re di Prussia un gran quadro che trovasi ancora nel palazzo di Sans-Souci.
      Giovanni Bernardo, figliuolo del precedente, nato il 2* febbrajo 1732 a Parigi, morto il 18 luglio 1796, dopo avere studiato sotto il padre, andò a Roma pensionano del re. Un dipinto di Anacreonte, che aveva fatto in Italia, lo fece ammettere all'Accademia poco dopo il suo ritorno in Francia; e fu nominato professore per un dipinto rappresentante Giove e Mercurio alla tavola di Bauci e Filemone; ma a breve andare si separò dall'Accademia, non volendo sottoporsi al regolamento cbe obbligava gli accademici a sottoporre ad nn tribunale formato da essi le opere che desideravano esporre. Ebbe tutti i difetti del padre senza possedere alcuna^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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