Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RESTRIZIONE MENTALE - RETEdelle sue rare qualità. I suoi dipinti non sono numerosi, e i migliori sono il San Bruno del Louvre e il suddetto Giove e Mercurio alla tavola di Bauci e Filemone. Restout incise anche all'acqua forte sei rami descritti da Baudicour nel Peinhe gra-veur franQais. Una sua figliuola monaca divenne celebre come pittrice, e soprattutto eome musicante.
Vedi De Chennevières, Becherches sur quelques peinires provinciaux de Vancienne France.
RESTRIZIONE MENTALE (teol. mor.). — È una proposizione limitata e ristretta da uu senso sottinteso nella mente e nell'intenzione di colui il quale l'enuncia. Per esempio , mi si chiede danaro in imprestito, ed io rispondo che non ne ho, sottintendo che non ne ho per prestarne. Questa è una restrizione mentale. L'uso di tali restrizioni è in generale vietato, perchè esse non sono per lo più che vere menzogne fatte apposta per ingannare altrui. L'onta peggiore del gesuitismo è stata appunto la restrizione mentale eretta a principio di condotta e di morale pratica. Tuttavia si dànno casi in cui la restrizione mentale può essere lecita; ed ecco le condizioni che i teologi vogliono per ciò: 1° Bisogna aver giusto motivo di usarne, come quando è necessario tener celato un fatto che sarebbe pernicioso manifestare. 2° Bisogna cbe coloro ai quali si parla possano comprendere la restrizione mentale ; sia per disposizione del diritto, sia per uso comune, sia per uso particolare della persona che parla, o di colui al quale si parla. Per il disposto del diritto , un confessore interrogato giuridicamente circa il delitto di un suo penitente, che egli sa solamente per via di confessarne, deve rispondere di non saperlo, sottintendendo ch'egli non lo sa come persona soggetta al giudice per rivelarglielo. Secondo l'uso comune, una persona può dire ad uu'altra che le promette il segreto, sottintendendo purché non sia pregiudicievole altrui. Secondo l'uso particolare, ossia il carattere della persona che parla, un giudice può dire di non sapere un delitto che non è abbastanza provato, sottintendendo ch'egli non lo sa per condannare l'accusato. Secondo l'uso, ossia il carattere particolare di colui al quale si parla, un penitente interrogato dal confessore s'egli ha commesso un certo peccato che altra volta ha pure commesso, ma già confessato, e gli è stato assai prima rimesso, può dire di no, sottintendendo che non l'ha commesso dopo l'ultima confessione, giacché s'intende sempre che il confessore l'interroghi circa i peccati commessi da quel tempo in poi.
RESULTANO (geogr.). — Comune nella provincia e nel circondario di Caltanisetta, con 4517 abitanti.
RETE (tecn.). — Tessuto a maglie annodate, fatto con spago o refe torto, per prendere i pesci, gli uccelli ed altri animali, e per varii altri usi, come i per imballaggi nelle vetture , per conservare le frutta, ecc. Dubamel spiegò l'invenzione delle reti pescherecce nel modo seguente: è naturale supporre, dice egli che quei popoli che dimorano sulle sponde dei fiumi o del mare, scorgendo gran copia di pesci riuniti nello stesso luogo, concepissero l'idea di prenderli tutti ad un tratto, ma i panieri onde allora servivansi per la pesca non erano nè abbastanza grandi, nè tanto flessibili da avvilup-
parli da ogni parte e trarli fuori dell'acqua, e siccome le tele comuni presentano troppa resistenza a muoversi nel fluido, immaginarono senz'altro a prima giunta un tessuto molto lasco, e in appresso le reti a maglie fisse o annodate. Il caso ha gran parte nella storia nelle invenzioni ; ma, come osserva Dubamel, è probabile che l'invenzione delle reti sia dovuta alla riflessione. Si credette importante per conservare i pesci che popolano i fiumi ed il mare, non prendere che quelli pervenuti quasi alla maggior loro grandezza. In conseguenza una legge del 1681 stabilì in Francia la grandezza delle maglie per ogni sorta di reti da pescare. Le loro dimensioni misuransi dal lato del quadrato che fa caduna maglia, o pel numero di nodi contenuto in 3 decim. di rete. A tal proposito, si osservò con ragione che sarebbe stato più opportuno fissare le dimensioni delle maglie dietro quella dei modani con cui si fanno, tenendo conto del ristringimento notabilissimo cbe producono sullo spago o sul refe l'operazione della conciatura e la loro immersione nell'acqua. Essendosi più di 72 reti diverse immaginate per la sola pesca, ognuna delle quali ha uu nome particolare, tratto per lo più da quello dei pesci che servono a prendere, sarebbe troppo lungo il farne menzione. Siccome le loro maglie souo sempre annodate alla stessa guisa, nè differiscono che per le loro dimensioni e per la forza del refe o dello spago, così crediamo doverci limitare a spiegare la fabbricazione di una di queste reti ed i pochi e semplicissimi strumenti che occorrono perciò al lavoratore di esse. Abbiamo già fatto osservare conie tutte le maglie della stessa rete devono essere uguali e inalterabilmente fissate, vale a dire che nou si devono poter cangiare le loro fórme nè le loro dimensioni. Il filo e lo spago ond'è fatta una rete non hanno bastante consistenza perchè il solo in-trecciamento alla guisa dei tessuti ordinarii dia tale risultamento; convenne quindi annodarli ad ogni incrociatura. Ecco gli utensili necessarii per tale lavoro. 1° Una forbice con le punte rotondate per poterla tenere in tasca senza pungersi. 2° Alcuni aghi di legno di varie dimensioni, lunghi uno, due e fino a tre decimetri, e grossi 4 a 6 millimetri (fig. 5656). Fannosi di un legno leggiero, come il nocciuolo, il pioppo od il salice. Una cima di essiFig. 5656.
è appuntita e l'altra forcuta; tutti gli spigoli sono smussati. Questi aghi sono traforati verso la punta per un tratto di 5 a 8 centim., e nel mezzo di questa apertura lasciasi una piccola linguella che non si stende fino in alto dal lato della punta. In molti aghi lasciasi questa linguella, ma se ne adatta una di ferro. Quest'ago rassomiglia alla spuola di cui servonsi gì' Indiani per tessere le mussole. Si guer-nisce il filo attaccando prima il capo di essa alla linguella, e poscia facendolo passare nella forchetta, lo si riconduce per 1' altro lato dell' ago verso lav^ooQle
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