Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RETE
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linguetta, ove attaccasi alla stessa guisa, e così di seguito finché l'ago sia pieno. 3° Dei modani. Acciò le maglie riescano uguali, esse si fanno sopra il così detto modano ; è questo per le piccole maglie un cilindro rotondo d'ini dato diametro, e per le grandi maglie una spina piatta, o piccola assicella, cbe facilmente si può tenere fra le dita. 11 giro delle maglie d'una rete ò uguale alla circonferenza o contorno del modano, il quarto della quale misura dà la grandezza d'uno dei lati della maglia. Supponiamo, per esempio, che le maglie d'una rem sola debbano avere 25 millimetri quadrati, cioè che oguuno dei fili cbe ne forma il contorno debba essere lungo 25 millimetri da un nodo all'altro, il modano avrà 32 millimetri di diametro, la cui circonferenza sarà di circa un decimetro, il cui quarto è 24 millimetri. In tal caso non trattasi d'una esattezza matematica, bastando un'approssimazione. 1 piccoli modani possono servire a far reti a grandi maglie, ma allora si fanno due o tre giri di spago sul modano per ogni maglia.
La parte superiore della rete tesa verticalmente dicesi la testa, che per lo più è guernita d'una corda, che dicesi maestra, e di varii pezzi di so-vero. 11 basso della rete è pure guernito d'una fune in cui s'infilano anelli di piombo. La prima fila di maglie o di mezze maglie da cui si comincia è il principio; sicché principiare una rete vale fare in questa i primi fili ; proseguesi poi il resto del lavoro. Una rete s'allarga cangiando semplici anelli in maglie; orlare una rete vale cingerla d'una specie di vivagno fatto di grandi maglie di spago cbe servono a rafforzarla. Si fanno talora orlature più piccole, nelle quali si passa una fune, come un ferro da cortine ne' suoi anelli. Armare una rete vale cingerla d'una fune che vi si fissa ad ogni 8 centimetri col filo ritorto: in termine di marinala si dice ralinga, e serve a rafforzare la rete quando devesi trascinarla al fondo dell'acqua, e adattarvi tutte le altre sue parti. Gola, è l'imboccatura d'una rete fatta ad imbuto, in cui i pesci entrano agevolmente, nò possono più uscirne ; questa è un bertovello di refe anziché di vimini. Le maglie d'usa rete sono a ni an dori a o quadrate. Vi sono due sorta di nodi: quello che dicesi diritto o da tessitore; i lavoratori di reti lo chiamano sotto il pollice (figura 565*7). Questo nodo è quello che si fa più sovente, perchè è facile a farsi, nè scorre facilmente. L'altro diceBi sotto il dito mignolo: questo èr il nodo alternato che non è fisso come l'altro, ma scorre difficilmente quando è bagnato. Per fare il nodo sotto il pollice l'operajo tiene il modano fra il pollice e l'indice della sinistra in guisa che uno dei capi di questo modano rotondo o piatto poggi contro la piegatura che fa il pollice articolandosi con la mano, e che l'altro capo del modano s'alzi al di sopra dell'indice, tenendolo vicinissimo ai nodi che si vogliono fare. Preso il modano come si è detto, il lavoratore vi passa prima il filo al di sopra , e poi lo abbassa sotto la cima del pollice ; quindi spinge innanzi il quarti) dito, cala il filo per passarlo al di sotto e dietro a quest'ultimo dito; continuando a ravvolgere il filo, lo fa risalire dietro al modano o all'indice, quindi lo riabbassa per prenderlo fra il modano e il pollice. Facendo posciapercorrere a questo filo una linea circolare passando per di sopra l'anello di spago, o la mezza maglia corrispondente, lo si conduce sotto al pol-
lice, ove si fa il nodo mediante l'ago. Per fare il nodo sotto il dito mignolo (fig. 5658), passasi in un chiodo auncinato un capo dello spago, e lo si annoda per farvi un anello. Passasi in questo il filocon cui vuol farsi la rete ; allora si fa un nodo sem-t plice, che non si strigne molto contro l'anello, in ; modo da avere varie mezze maglie, le quali servono di principio alla rete.
Per ottenere reti più regolari ed a miglior patto di quelle lavorate col solito metodo, il Governo francese propose nel 1802 un premio di dieci mila franchi per l'invenzione di un telajo per fare le reti. Questo premio venne accordato a Buron, ì la cui macchina vedesi al Conservatorio d'arti e j mestieri di Parigi. Sembra però cbe essa non abbia ottenuto il propostosi scopo, o almeno ignoriamo che siasi eretta alcuna fabbrica in cui si usasse; , il cbe sarebbe al certo accaduto se vi si fosse tro-, vato qualche vantaggio. Escallon e Ralliard di ( Lione spedirono al ministro dell'interno un saggio di reti a nodi diritti, assai ben lavorate, chet^ooQle
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