Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RETTANGOLO — RETTIFICAZIONE
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      d'Ungheria, e studiò il disegno all'Accademia della sua città natia e la pittura sotto Grassi. Il suo in-; gegno straordinario gli procacciò molte commissioni; ma, costretto a mantenere una famiglia numerosa, non potè mandare ad effetto il suo disegno favorito di visitare l'Italia. Nel 1824 divenne professore all'Accademia di Dresda. Oltre molti ritratti e miniature all'olio, Retzsch fece molti dipinti, fra i quali primeggiano: L'invenzione della lira; Sant'Anna che insegna a leggere alla Madonna ; Diana; Bacco fanciullo; Amore e Psiche; Il Be degli Alni; Un Satiro con una Ninfa; Mignon che suona la chitarra; Le quattro epoche della vita umana, ecc. Ma la fama di Retzsch fondasi principalmente sulle sue incisioni all'acqua forte illustrative delle opere dei grandi poeti. Citeremo fra le altre le Illustrazioni del Faust di Goethe (Stoccarda 1828, in 26 tavole) riprodotte a Londra, Parigi, Gottinga; Galleria per le opere di Shakspeare (Lipsia 1828), in quasi ducento rami, riprodotti a Londra ovv'ebbero un grandissimo successo; Illustrazioni delle Ballate di Schiller (Stoccarda 1824, in sedici rami); Illustrazioni delle Ballate di Bilr-ger (Lipsia 1S40, in quindici rami). Oltre di ciò Retzsch pubblicò: Fantasie (Londra 1834, iu sei rami); 1 giuocatori di scacchi; La guerra fra le tenebre e la luce (Lipsia 1846), ecc.
      Vedi Mistr. Jameson, Visits and Sketches at home and abroad (Londra 1834).
      RETTANGOLO (geom.) — Figura rettilinea di quattro lati, i quattro angoli della quale sono retti. Un rettangolo è ancora un parallelogrammo perchè i suoi lati opposti sono paralleli (V. Parallelogrammo). La superfìcie di un rettangolo essendo uguale al prodotto della sua base per l'altezza, vale a dire al prodotto di due de' suoi lati contigui, si è dato il nome di rettangolo al prodotto di due linee qualunque di grandezze differenti, ed è con questo metodo che per esprimere, per esempio, che nel circolo la seconda potenza di una tangente è uguale al prodotto della secante intera moltiplicata per la sua parte esterna, quando queste due linee partono da uno stesso punto, si dice che il quadrato della tangente è uguale al rettangolo compreso fra la secante e la sua parte esterna.
      RETTI MUSCOLI (anat.). — Nome dato a diversi muscoli per la direzione che essi serbano. Cosi abbiamo i muscoli retti dell'addomine, della coscia, dell 'occhio, della testa, secondo le parti cui appar-tengouo.
      Muscolo retto delV addomine (sterno-pubico di Chaussier). — Esso è pari, lungo, appianato, diviso dal compagno per mezzo della liuea biauca, e si attacca inferiormente al corpo del pube, su-periormente alle cartilagini delle tre ultime coste vere, ed al legamento costo-xifoideo. Esso serve a comprimere l'addome dall'inuanzi all'indietro, a piegare il petto sul bacino e viceversa.
      Muscoli retti della coscia. — Essi sono due muscoli pan, e si distinguono in anteriore ed interno. 11 muscolo retto anteriore, detto anche ilib-rotu-liano, è lungo, appianato e fusiforme, e si fissa da una parte alla spina iliaca anteriore inferiore ed all'orlo della cavità cotiloide, dall'altra alla rotella, ove si unisce col tricipite. Il retto interno o mu- .
      Nuova Encicu Ital. Voi.
      scolo gracile (sottopubico pretibiale di Ch.) è assai sottile, più largo nella parte superiore che inferiormente, e si attacca da un lato ai rami uniti del pube e dell'ischio, dall'altro alla parte superiore interna ed anteriore della tibia. Il retto anteriore promuove l'estensione del ginocchio e la flessione della coscia sul bacino; inclina la pelvi obliquamente all' innanzi, e piegato il ginocchio, gira la gamba e la sovrappone all'altra. Il retto interno trae il bacino ed il tronco all'avanti ed al suo lato, ed avvicina tra di loro le gambe e le cosce.
      Muscoli retti dell'occhio. — Essi sono quattro, e corrispondono alle quattro parti dell'orbita entro la quale stanno situati, distinguendosi pella loro posizione in superiore, inferiore, interno ed esterno.
      Il muscolo retto superiore od elevatore dell'occhio s'inserisce coll'estremità superiore nel contorno del foro ottico, coll'anteriore nella parte superiore della circonferenza della sclerotica. Il retto inferiore o depressore dell'occhio s'inserisce posteriormente nella piccola ala dello sfeuoide, ed anteriormente nella parte inferiore della sclerotica. Il retto interno od adduttore si reca dalla piccola ala dello sfenoide alla parte interna ed inferiore del contorno della sclerotica. 11 retto esterno od abduttore dell'occhio si attacca alla piccola ala dello sfenoide posteriormente, ed all'innanzi nella parte esterna della circonferenza scleroticale.
      Muscoli retti della testa. — Essi sono cinque per ogni lato, cioè l'anteriore maggiore ed il minore, il posteriore maggiore ed il minore, ed il laterale.
      Il retto anteriore maggiore (grande trachelo infra-occipitale di Ch.) si attacca colla sua estremità inferiore alle apotisi trasverse della sesta, quinta, quarta e terza vertebra cervicale, e colla superiore ulla superficie inferiore del processo basilare dell'occipitale. Il retto anteriore minore (piccolo trachelo in fra-occipitale di Ch.) s'inserisce dietro il maggiore alla parte anteriore laterale dell'atlante, ed alla superfìcie basilare dell'occipitale. 11 retto posteriore maggiore s'inserisce da un lato alla sommità dell'apofi8Ì spinosa dell'asse, dall'altro sotto la linea curva dell'occipitale, al disotto del precedente. Il retto laterale (atloido sottoccipttale di Ch.) si attacca all'apofisi trasversa dell'atlante ed all'occipitale dietro la fossa giugolare. 1 retti anteriori sono flessori, i posteriori estensori della testa, il retto laterale serve a piegarla lateralmente ed alquanto obliquamente ali'inuanzi ; tutti assieme i muscoli retti del capo rafforzano le articolazioni, per cui si mantiene l'equilibrio di questa parte del nostro corpo.
      RETTIFICAZIONE (matem.). - Metodo di trovar una linea retta di lunghezza eguale ad un arco determinato di ùna curva data qualunque. Le specie di curve rettificabili sono poche, e prima della scoperta del calcolo influitesi male non si arrivava alla soluzione del presente problema che in pochissimi casi e con metodi lunghissimi. Il calcolo differenziale somministra una via generale e semplicissima per rettificare uua curva qualunque, almeno per approssimazione. Siano x e y le coordinate correnti di uua curva qualunque ; dx} dy i loro incrementi infinitesimi ; s l'arco da rettificarsi, e ds il suo elemento, differenziale. Si dimostra nel calcolo XIX. 14
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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