Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (222/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      RETZltlS ANDREA ADOLFO
      èèlmesi di prigionia s'acconciò a rinunziare alla dignità di arcivescovo che gli toccava per la morte dello zio, ricevendo in cainhio abbazie per 120,000 lire. Mentre si trattava della sua liberazione pensò anticiparsela con un'audace evasione,'pensando correre a Parigi, ed ivi occupar di forza la sua sede; ma cascando di cavallo si ruppe una spalla ; e traverso la Spagna potò imbarcarsi per Piombino, dove ripigliò il titolo d'arcivescovo di Parigi. A Roma ebbe grande entratura: protetto da Innocenzo X e Alessandro VII, che gli diede il pallio (1° giugno 1655), vivendo da gran signore, e posandosi avversario al governo di Francia, in modo da inquietare non poco gli ultimi anni del Mazarino, vivo il quale, non cedette mai, nè lasciò di emanare mandamenti, encicliche e ordinanze. Trovandosi poi non abbastanza carezzato da Alessandro VII, per la Toscana, il Milanese, la Svizzera, recossi a Besanzone, e sempre ascondendosi, sempre circondato di spie, sempre divertendosi su per le osterie, girò la Germania e l'Olanda; in Inghilterra fu ricevuto benissimo dal re, sempre cercando nuocere al Mazarino, che dal lato suo non cessò di far aggravare i decreti contro di esso finché non morì (1661).
      Ma Luigi XIV avea giurato che mai , lui vivo, il cardinale non entrerebbe nel suo arcivescovado; sicché Retz abdicò, e fu nominato arcivescovo di Tolosa tti partibus, oltre molte abbazie. Ritiratosi a Commercy, di cui era principe, vi menò vita da gran signore fra una piccola Corte, spendendo, facendo del bene, poi ingegnandosi di pagar i debiti . che aveva di quattro milioni. Luigi XIV non. di- j menticò mai le noje che gli aveva date durante la Fionda, e freddamente l'accolse nel 1665, ma spesso Padoprò nei litigi che allora ebbe colla Corte di Roma; assistette a molti conclavi , ed ebbe otto voti in quello ove fu eletto Innocenzo XI. Del genere suo di vita c'informa la Sévigné dicendo: « Noi ci sforziamo di spassare il nostro buon cardinale ; Cornei Ile gli lesse una tragedia che sarà recitata fra poco; Molière gli leggerà sabbato Trissotiny molto divertente; Boileau gli darà il Lutrin e la Poetica ». Cosi tra visite ricevute e fatte visse sino al 24 agosto 1679.
      Spirito vivo, intrepido, atto a comandare, caldo amico, disposto a qualunque sacrifizio, fedele ai privati quanto pericoloso allo Stato: la naturale eloquenza sua era piuttosto da conversazione che da assemblee ; magnifico s'altri mai, e forse più d'ostentazione che di magnificenza; d'inesauribili galanterie mena vanto nelle sue Memorie. Le quali sono non solo lo scritto, ma il fatto suo principale. Le Borisse nei vecchi anni, e le lasciò non compiute. Si dà l'aria di raccontar Bolo a pochi intimi, ma ne trapela il proposito di lasciar una giustificazione alla posterità. Già da vivo alcuni brani girarono fra gli amici: solo nel 1717 furono pubblicate, e spesso ristampate e tradotte. Scrive nella miglior lingua; con grandezza e colla grazia della negligenza, tutto fuoco, tutto spirito d'azione, spesso gajo, pittoresco alla sfuggita, con immaginazione sempre, e talora con fantasia; adula sempre se stesso, e vuol attribuirsi sempre parte principale negli avvenimenti. Quel libro, senza tarlo sti-
      mare, alletta per quell'irrequietudine che gli dà aria d'uom grande impicciolito dalle òircostauze; per quell'ingenuità sguajata cou cui racconta quanto disse e fece, quasi non dubiti della moralità sua, quasi creda che coèì avrebbe parlato e operato qualunque gran personaggio nella posizione di lui.
      Più che uomo di Stato, fu un intrigante ; seppe eccitar disordini, non prevalersene a qualche alto disegno; parve ambizioso senz'esserlo veramente; cercò il rumore e l'intrigo, voleva abbagliare, far ammirare l'infinita varietà de' suoi spedienti, ma in effetto de' suoi talenti 8i valse ben poco, e a nulla di rilevante.
      Intorno a lui possono consultarsi, oltre le sue Memorie, quelle di Gui Joly, di La Rochefoucauld, di Molé, di Montglat, della Motteville, della Mont-pensier, ecc., i giornali, le Magarinate e le Storie della Fionda — Sainte-Beuve, Causeries du hindi — Cabocfce, Etude sur le cardinal de Rete — Saint Aulaire, HisL de la FrondeMusset Pa-thay, Recherches historiques sur le cardinal de Rete (1859, 4 voi.).
      RETZIUS Andrea Adolfo {biogr.). — Insigne anatomico svedese, nato nella piccola città di Lund il di 3 ottobre 1796; morto a Stoccolma il 18 aprile del 1860. Discendente da famiglia di dotti, e coetaneo del sommo Berzelius, egli fu nella Svezia e nel mondo civile, per l'anatomia, ciò cbe questi fu per la chimica. Entrato di sedici anni nella patrià Università, diventò tre anni dopo medico secondario di reggimento, medico di battaglione nel 1818, e dottore in medicina nel 1&19. Nominato istruttore, nel 1820, nell'istituto veterinario di Stoccolma, vi fondò un museo di anatomia comparata, ed ottenne nel 1823 il titolo e posto di professore nel medesimo istituto. Rivelò qui più fiate il suo talento di acuto e diligente osservatore e primeggiò fra' suoi colleghi ; ma non trovossi nella sfera completa dell'intellettuale sua attività prima del 1824, auno in cui gli fu assegnato il posto di anatomico nell'Istituto Carolino (scuola medico-chirurgica di Stoccolma) ; nel 1839 gli si aggiunse anche là cattedra di anatomia nell'Accademia delle Belle Arti. Prese parte onorevolmente anche agli affari polfc-tici, sedendo dal 1840 al 1841 nella Camera degli ecclesiastici qual deputato dell'Accademia delle scienze, ed accudì alle faccende del Comune.
      Fondasi la scientifica sua fama precipuamente sulla sua Teoria craniologica, in cui sciolse egli il problema di una distribuzione prospettico-sistematica delle forme dei cranii umani, relativamente alle razze umane, in guiBa da combinare la semplicità colla plastica evidenza. La teoria di Retzius aggruppa tutte le varietà della forma dei cranii umani intorno a due punti fondamentali: il diametro dalla fronte all'occipite i e la posizione dei denti della inferiore rispetto alla mascella superiore; quindi due sole varietà: il diametro è lungo o corto, e la posizione delle mascelle tra loro o retta od obliqua, intendendo colla seconda espressione la sporgenza della mascella inferiore. Alle quattro combinazioni, che ne derivane, riduce il nostro anatomico tutte le diversità della forma dei cranio umano; e quindi sonò tutti i popoli, secondò tùi, o di capo lungo e denti dritti {gentea dolute*


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (222/415)






RETZltlS ANDREA ADOLFO Parigi Spagna Piombino Parigi Roma Innocenzo X Alessandro VII Francia Mazarino Alessandro VII Toscana Milanese Svizzera Besanzone Germania Olanda Inghilterra Mazarino Luigi XIV Retz Tolosa Commercy Corte Fionda Padoprò Corte Roma Innocenzo XI Sévigné Cornei Ile Molière Trissotiny Boileau Lutrin Poetica Stato Memorie Borisse Bolo Stato Memorie Gui Joly La Rochefoucauld Molé Montglat Motteville Mont-pensier Magarinate Storie Fionda Causeries Etude Rete Aulaire HisL Fronde Pa-thay Recherches Rete RETZIUS Andrea Adolfo Lund Stoccolma Berzelius Svezia Università Stoccolma Istituto Carolino Stoccolma Accademia Belle Arti Camera Accademia Comune Teoria Retzius Luigi XIV Musset