Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (225/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      bÉttMATlàiiO REtJSS
      mi razione stia'per Camillo Cavour, nella di lui patria sveva gli aveva procurato il soprannome di Cavourle, il Cavourino; ammirazione sincera e in ogni caso senza secondi fini. Mori appunto finita di condurre a termine l'opera, per la quale varie volte visitò l'Italia, non perdonando a fatiche letterarie, nè ad indagini personali affine di renderla quanto più si potessé compiuta ed esatta.
      REUMATISMO (patol.). — Voce derivata dal greco ^eupa, flussione; di cui si servivano gli antichi per indicare ogni specie di dolori vaganti ; la quale venne poi adoperata a denotare quell'affezione di sua natura erratica, contrassegnata da un dolore più o meno vivo nelle parti muscolari o fibrose, che si aumenta col moto e colla pressione. Alcuni dei moderni erroneamente pretesero ridurre ad un semplice stato flogistico od irritativo le malattie reumatiche, le quali non solamente riconoscono una causa propria, ma presentano un andamento particolare ed esigono rimedii diversi da quelli che convengono nelle infiammazioni legittime. Con ciò non intendiamo già negare, cbe il reumatismo non rivesta in molti casi l'indole infiammatoria, ma solo far notare che la di lui condizione patologica ha alcunché di speciale'. Distinguono infatti il reumatismo dalla semplice fiogosi, 1° il suo andamento incerto, irregolare e vagante; 2° la disposizione -ereditaria che vi si osserva spesso; 3° il suo manifestarsi per lo più verso i quarantanni e dopo di questi, cioè quando la circolazione capillare diventa meno attiva; 4° il riconoscere quasi sempre per origine il freddo e l'umido insieme congiunti ; '5° il suo frequente cangiar di sede, trasmigrando sovente a parti lontane l'una dall'altra; 6° il non 'passar mai alla suppurazione, ed in vece il dare origine non di rado a secrezioni gelatinose, calcari ò ad indurimento ed anche ossificazione del tessuto ¦fibroso; V il non esser domabile, le più volte, coi mezzi puramente antiflogistici.
      Il reumatismo viene d/strnto in acuto e cronico, ; in muscolare ed in articolare; quest'ultimo attacca 'il tessuto fibroso e sinoviale delle articolazioni, e si differenzia dall'artritide, per essere esso eminentemente vagante. Quanto ai sintomi, annunziano cotesta affezione dolore più o meno vivo, che ei esacerba sotto il moto ed il tatto, acoompagnato ora da rossezza e tumore della parte affetta, ora no, che si accresce sotto l'azione del freddo e dell'umido, e durante il tempo ventoso, si mitiga nell'estate; facilmente si trasporta da una località all'altra, dando luogo a movimento febbrile se acuto, oppure se qualche accidentè lo inasprisce, altamente senza provocare febbre ; che a lungo andare rende difficile i movimenti della parte, ad intervalli cresce e si calina, ma persiste ostinato per lungo tempo senza avere ordinariamente per conseguenza la suppurazione e molto meno la gan-grena di questa medesima parte.
      Le cause del reumatismo sono predisponenti od occasionali. Annoveransi fra le prime la vita lauta, l'abu60 di venere, dei liquori spiritosi, le fatiche eccessive, il temperamento sanguigno, ed una peculiare diatesi reumatica ammessa dal Bufalini ; alle altre appartengono il passaggio da una vita attiva ad una sedentaria, le mutazioni atmosferichee l'azione del freddo ed umido lungamente continuata, gli squìlibril elettrici, gl'imbarazzi gastrici, e la ripercussione delle eruzioni cutanee. Il reumatismo è quasi sempre una malattia lunga ed ostinata, e sarà tanto più grave, quanto più la persona sarà avanzata in età, quanto più poderose furono le cause cbe la provocarono e più protratta la loro azione; se alle cause accidentali si congiun-gerà una disposizione ereditaria, se la malattia sarà stata negletta da principio, e verrà complicata da diatesi sifilitica, scorbutica o scrofolosa.
      Nella cura del reumatismo conviene prima di tutto tor via la complicazione flogistica o lo stato congestizio che non di rado vi si trova; quindi bisognerà far uso di rimedii sedanti, diaforetici, di purganti blandi, coipe gli oleosi, i sali neutri, dei preparati antimoniali, polveri del Dower, e ricorrere, poscia, ove occorra, ai vescicanti ed agli altri derivativi, non trascurando i bagni semplici e termali, le docce, e finalmente aver riguardo alle diatesi che complicar possono l'affezione. Gioverà poi soprattutto a completare la guarigione ed a prevenire le recidive un regime adattato, consistente in un clima temperato, nell'esercizio del corpo, nel vitto tenue e composto di cibi semplici, nell'astinenza dagli alcoolici, nel paroo uso del vino e nella moderazione dei piaceri del senso. Allorché la malattia s'è fatta cronica, converrà attenersi con vie-maggior costanza al suddetto regime, massime se esiste già nell'infermo una disposizione ereditaria alle affezioni reumatiche e gottose (V. Gotta).
      Vengono più specialmente commendati nel reumatismo articolare il sanguisugio locale, l'aconito, il colchico, i preparati d'oppio, ii solfato di chinina ed i vescicatorii volanti; ed alcuni, seguendo la pratica di Dupuytren, usano pure spolverare la cute denudata con qualche centigramma d'idroclo-r&to di morfina.
      REUS (geogr.). — Moderna città industriale di Spagna, provincia di Tarragona, coduessa perca-naie col porto di Salou, e per ferrovia con Tarragona, con 25,000 abitanti.
      REDSS (geogr. e stor.). — Due principati di Germania, tra il regno di Sassonia ed il ducato prussiano di tal nome, e separati fra loro dal Circolo di Neustadt, facente parte del granducato di Sassonia-Weimar. 11 primo di questi priucipati, o Beuss-Gretjs, appartiene alla linea primogenita, occupa una superficie di 316,39 chil. quadr. ed ha 50,782 abitanti. L'altro, quello della linea cadetta, o Reuss-Schleie, forma 8«5,67 chil. quadr., ha 101,330 abitanti. — Le città principali sono Greiz,eon 15,061 e Gera, con 27,118 abitanti.
      Questa casa principesca d'Allemagna trae la sua origine da Enrico, conte di Gleitsberg o Glizberg, discendente dai conti di Lussemborgo, che viveva nel 1084. Enrico II riunì sotto Ja sua signorìa tutto il Voigtlaud; ma Enrico III, suo successore, divise i suoi poBsedimeuti tra i quattro suoi figliuoli, i quali divennero lo stipite delle quattro linee di Weida, Plauen, Greie e Gera. La linea di Greiz si spense nel 1236; quella di Weida nel 1532; e ; quella di Gera nel 1550. Quanto a quella di Plauen, » suddivise fin dal 1307 in due rami, il primogenito dei quali acquistò neL1426 il burgraviato dit^ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (225/415)






MATlàiiO REtJSS Camillo Cavour Cavourle Cavourino Italia Bufalini Dower Dupuytren Spagna Tarragona Salou Tarragona Germania Sassonia Circolo Neustadt Sassonia-Weimar Beuss-Gretjs Reuss-Schleie Greiz Gera Allemagna Enrico Gleitsberg Glizberg Lussemborgo Voigtlaud Enrico III Bsedimeuti Weida Plauen Greie Gera Greiz Weida Gera Plauen Qle Mori Allorché Weimar Enrico II