Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      REVULSIONE o DIVULSIONE -
      REYNIER (GIAN LUIGI EBNFZER)
      stole a rotazione più o meno perfette, delle quali ecco le aegueuti per la loro specialità. La pistola a rotazioue dell'Adams ha uu particolare e differente carattere; iu essa basta premere col dito il grilletto per mettere prima sul tutto puuto il suo cane, e poscia spararla, meutrechè nell'ordinaria pistola a rotazione la d'uopo mettere sei volte il caue sul tutto punto, per fare esplodere una dopo l'altra le sei cariche. E la pistola a rotazioue del Devisme, in cui il suo autore introdusse tutti i perfezionamenti della carabina del Delvigue, del Ta-misier, ecc. In questa pistola evvi lo stelo uuito al c'hndro in ciascuna camera mediaute il prolun gameuto del luminello, e sopra tale stelo compri-mesi la pallottola ciliudrico-ogivale.
      Questo genere d'armi da fuoco hassi quale una moderna invenzione. Oonvien tuttavia notare che oe'musei stranieri riuvieusene delle similmente cou-geguate, state inventate da molti anni, ed anche da alcuni secoli ; la qual cosa viene sempre più a provare la veracità dell'adagio Nthtl sub sole novi (V. Arme portatili e Pistola).
      BEVULSIONE o R1VULSI0NE (terap.). — Termini usati iu medicina per indicare la deviazione all'esterno di uua malattia o di uua secrezione morbosa, prodotta col mezzo di rimedii irritanti, o solo eccitanti , applicati su parti lontane e specialmente sulla pelle. Allorché prevaleva esclusivamente la dottrina umorale credevasi che mediaute la revulsione si attraessero dalla parte affetta all'esterno gli umori peccanti ed in tal guisa si liberasse l'infermo. Sotto il dominio del solidismo cercassi di spiegare l'effetto della revulsione mediaute le leggi del principio vitale e dell'eccitabilità. E nell'una e nell'altra dottrina non si tenne conto delle leggi meccanico-chimiche dell'organismo. Comunque sia, gli effetti salutari del metodo revulsivo, specialmente nelle malattie inveterate ed orgauiche o tendenti a farsi tali, sono oggidì generalmente ammessi. I mezzi adoperati per ottenere uua revulsione sono le frizioni semplici, aromatiche o con sostanze irritanti; le unzioni e g i empiastri di tartaro stibiato, le frizioni con olio di croton tiglio, i vescicanti, i sinapismi, il moxa, il cauterio, e nei casi leggeri invalse appo le famiglie l'uso delle così dette mosche di Milano.
      Nel tentare le revulsioni bisogna badare prima all'epoca della malattia, giacché se si tratti di infiammazione , non si debbouo mai adoperare sul principio, oppure durante l'acutezza di essa: quindi convieusi aver riguardo al temperameuto dell' infermo, perocché negli individui di temperameuto nervoso ed eccitabile esse iu generale recano più danuo che utile, per la graude perturbazione che cagionano. Finalmente occorre far attenzione allo stato materiale dell'infermo ed alla natura de'suoi tessuti. Infatti nelle persoue pingui e linfatiche le revulsioni operano prodigi» invece nelle macilente ed esauste di succhi vitali sono per lo meno inutili, se pur non recano danuo. Nei cachettici poi ed iu quelli cbe sono travagliati da profonda tabe sifilitica, scorbutica, ecc. bassi a temere cbe i mezzi rivulsivi nou diano luogo ad ulceri di cattiva indole od anche a car erena della parte. Di modo che possiamo dire di questi rimedii, come di tutti gli altrieroici, prudenfer a prudenti medico (V. Cauterio, Emuntorio, Moxa, Sinaplsmo, Vescicante). Revulsivo uel linguaggio terapeutico è tutto ciò cbe è atto ad operare revulsione.
      REYNIER (Gian Luigi EBNEZER) (biogr.). — Luogotenente generale negli eserciti francesi, grande ufficiale della Legion d'onore, ecc., nato a Losanna il 14 gennajo 17/1, morto a Parigi il 27 febbrajo 1814. Si era applicato alle scieuze esatte e destina-vasi alla professione d'ingegnere civile, quando la rivoluzione francese venne ad aprirgli l'arringo delle armi. Si arruolò come semplice cannoniere : ma le cognizioni onderà provvisto gli meritarono poco tempo dopo l'impiego di aggiunto allo stato-maggiore; ed in tale qualità egli intervenne alla spedizione del Belgio nel 1792. Promosso al grado di ajutante generale, contribuì nel 1793 alle vittorie dell'esercito capitanato da Pichegru, Menin, Courtrai, ecc., divenne generale di brigata durante la conquista dell'Olauda nel 1794, e si distiuse al passaggio del Wahal. Eletto, al tempo dei preliminari di pace con la Prussia, per eseguire varie operazioni come ingegnere militare, diede in quella occasione grandi prove del suo sapere, nè meno si distinse poscia nell'impiego di capo dello stato-mxggiore nell'esercito del Reno sotto gli ordini di Moreau. La sua abilità si mostrò principalmeute nei varii passaggi del Reno, alle battaglie di Rastadt, Nere8heim, Friedberg, Biberach, ed all'assalto di Kehl. Rimosso per qualche tempo dal servizio per raggiri de' suoi emuli, vi rientrò al tempo della spedizione d'Egitto, contribuì alla vittoria delle Piramidi, poscia occupò la provincia di Chark>é, dove la sua integrità, moderazione e prudenza gli meritarono la stima di quel popolo difficile a sottomettersi. Nella spedizione di Siria, fu il primo a passare il deserto con la sua divisione, respinse la vanguardia nemica, assediò El-Arisch, vinse poco tempo dopo ventimila Turchi che veunero ad affrontarlo, trovossi all'Assedio d'Acri, e contribuì assassinio alla vittoriad'kliopoli. Dopo l'assassinio di Kleber, che lo aveva mandato come comandante nel Helioubeh, ritornò al Cairo, e quivi cominciarono le sue prime querele contro Menou. di cui mal soffriva l'autorità. L'inimicizia nata fra questi due capi non poteva che nuocere alle loro operazioni, e quindi al bene dell'esercito. L'avvicinarsi degli An-glo-Turchi nou potè nemn eno riconciliarli, e la perdita della batifi^lia combattuta il 20 marzo del 1800 sottole mura di Alessandria fu il tristo effetto della discordia. Arrestato dopo la sconfitta per ordine di Meuou, e condotto a Parigi, vi fa assai male accolto d«l primo console. L'opera da lui pubblicata sopra l'Egitto, e il duello che ebbe poscia col generale Dfstaiug, da lui ferito mortalmente, compierono la sua disgrazia. Fu esiliato da Parigi nel 1803; ma l'utilità de' suoi servigi lo fece richiamare nel 1805. Ottenne allora il comaudo d'una parte dell'esercito d'Italia, fece la conquista delle Calabrie, divenne ministro della guerra a Napoli, poscia audò a Wa-graih, dove capitanò il corpo dei Sassoni, passò quiudi iudi iu Ispugua, e sosteune la sua riputazione nella guerra di Russia del 1812, a capo del settimo corpo d'esercito sotto gli ordini del principe Schwarzeuberg. Si distinse di nuovo nel 1813 a
     
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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