Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RETTOURETRALE TRIANGOLO - RETZ (EG1DTO DI LAVAL, SIGNORE DI)
nome anche nel catalogo delle popolazioni alpine sui trofeo di Augusto, iu pieno accordo colle affermazioni di Cesare e di Plinio, e quiudi possiamo collocarli in quel gruppo delle Alpi, di cui è centro il San Gottardo, e da cui traggono il loro nascimento i due fiumi Heuss e Ticino (Cffis. B. G., iv, 10 ;Plin., in,20, s. 24; Ptol., ni, 1, §38). Il nome di Val Levantina, che si dà tuttodì alla valle superiore del Ticino , presso alle falde del San Gottardo , derivò assai probabilmente dal nome di Leponzii. da cui si fece forse Val Lepontina, e poscia Levontina e Levantina. La città loro principale fu, secondo Tolomeo, Oscela od Oscella, che 8uppone8i generalmente essere oggidì Domo d'Ossola; ma siccome i Leponzii sono posti da lui erroneamente nelle Alpi Cozie, gli è forse più probabile che la città da lui indicata sia POcelo ( Ocelum, oggi Uxeau) di Cesare, situato realmente in quel distretto. Il nome di Alpi Leponzie o Lepontine (Alpes Lepontice, Lepontince) si dà generalmente dai moderni geografi a quella parte di cotesta catena che stendesi dal Monte Rosa al San Gottardo; nou vi è però autore antico che attesti essersi adoperato in questo senso il uome.
2° Cai neoni ( Calucones, KaXouxwve;), appartenenti anche costoro, come gli Uberi o Viberi, alla tribù precedente ; se ne conserva tuttodì il nome in quello della Valledi Calanca (Plin., m,24 ; Ptol., il, 12,§3).
3° Yen noni ( Vennones, Oùs'wovec, Omwove?), descritti dagli antichi come la più selvaggia delle retiche tribù, e sono senza dubbio identici coi Veunoueti ( Vennonetes), registrati, a detta di Plinio , fra i popoli del Trofeo Alpiuo. Sembra cbe fossero stanziati intorno alle sorgenti dell'Adige, cbe chiama-vasi Venonesgowe o Finesgowe, fino al secolo xi (Hormayr, Gesch. Tirols, i, 1, p. 35; Ptol., li, 12, § 3; Strab., iv, p. 204, 206; Plin., in, 24).
4° Saruueti (Sarunetes), nella valle vicina alle sorgeuti del Reno , il cui nome antico conservasi nell'odierno Sargans al N. di Coirà, e tra questa j ed il Lago di Costanza Cesare ricorda in uno dei , suoi passi (Bell. Gali., iv, 10) i Nantuati (Nantua-tes) fra i popoli della parte superiore del Reno, sopra gli Eltezii, ma vi è sbaglio nel nome, ed è ben possibile che sia stato scritto invece Sarunetes, convertito poi da qualche inesperto amanuense in Nantuates (Plin., in, 20, s. 24).
5° Isarci, alla foce del fiume Isaro (Isarus, "laapoc, oggi lsar ), da cui sembrano denominarsi (Plin., in, 24).
6° Brissenzii, Brissanti o Briganzii (Brixentes, Brixantce, Brigantii , BprfavT'.oi) al S. E. del lago Brigantino ( Btujantinus Lacus), oggi Lago di Costerna) , mentre al S. del medesimo stanziavano gli Elvezii, ed al N. i Vindelicil. j
7° Genauui (Genauni, Genaunes, TevauvoO, fiera e bellicosa tribù, schiatta iuquieta (implacidum gemisi, tra i laghi Maggiore e di Como, nell'odierna Valle di Non, debellati da Tiberio e Druso, imperante Augusto (Hor., iv, 14, 10; Strab., iv, p. 206; Plin., m,20,8.24).
8° Tridentini (oggi Trentini; V. Trento).
9° Euganei (V,).
Trento ( Tridcntum) fu la più importante fra le poche città del paese, essendoci note le altre quasiesclusivamente dagli Itinerarii. dopo che i Romani avevano aperte attraverso la Rezia due strade, l'una da AuguRta.dei Yiudelici (Augusta Vindelicorum, oggi Augusta, ted. Augsburg), capitale della Vin-delicia o Rezia Seconda, per Como; e l'altra pur ua Augusta, per Yerona. Paolo Diacono nomina nondimeno alcune città dell'iuterno, cbe non erano poste su cotesto due strade maestre, come p.e. Maja, distrutta nel secolo viii per lo sfranameuto di una montagua, ed il coi sito è occupato oggidì dalla città di Merano , nel Tirolo italiano, circolo di Bolzano.
REZZANO Francesco (biogr.). — Ecclesiastico, nato a Como l'anno 1731, morto quivi nel 1780, pubblicò: Il libro di Giobbe, esposto in poesia italiana con annotazioni (Roma 1760 e Nizza 1781), traduzione o a dir meglio parafrasi troppo biasimata da alcaui e troppo lodata da altri ; L'anima meditante ed 11 trionfo della Chiesa, specie di poema, di cui uscirono soltanto tre volumi; e lasciò manoscritta una tragedia d'Agar, con alcuni altri componimenti.
REZZATO (geogr. ». — Comune nel circondario e nell'i provincia di Brescia, con 2145 abitanti.
REZZI (abate) Luigi Marta (biogr.). — Illustre letterato e scienziato dei nostri di, cessato di vivere nel genuajo del 1857. Nato in Piacenza intorno al 1809, appena ebbe uso di ragione, cominciò ad istudiare , e durò tutta vita pertinace nelle occupazioni delle scienze e delle lettere. Vestì l'abito dei Gesuiti, ed essendo in Roma aveva insieme al suo collega Mai, divenuto dipoi cardiuale, ideato alcune salutari riforme nell' Ordine, le quali non essendo ite a garbo dei suoi confratelli, uscì dell'Ordine, ed entrò nel clero secolare. Ma andò negletto per alcun tempo, e solo do,>o che Leone XII salì alla cattedra papale ebbe ufficio di professore di eloquenza latina e italiana uell'archiginuasio romano , ufficio eh' ei tenue dal quarantesimo anno dell'età sua fìuo al 1850. Già prima egli era stato eletto bibliotecario della Barbertntana, e di là passato alla biblioteca del priucipe Corsini, ne aveva curato la ricchezza e fattala aumentare in guisa da ottenervi la più bella e copiosa raccolta di stampe e incisioni d'ogni scuola che sia iu Roma , talché appeua due forse in tutta Europa le vauno innanzi, raccolta utile al sommo nella città eterna, che è sede priucipalissima delle arti del diseguo. Uomo di lettere e cresciuto fra le vecchie tradizioni della scuola, egli non apparve però come altri, nemico ed alieno della vita civile, e all'uopo vi diresse gli insegnamenti. E ciò ineritogli d'esser fatto de'consiglieri del camerlengato, vecchio ufficio che presiedeva all'istruzione, alle belle arti, al commercio dello Stato; e se poco egli fece in tal carica, mostrò nondimeno di aver auimo a fare; talché nelle vicende che mutarono le cose di Roma sotto il pontificato di Pio IX serbò la fiducia dei cittadini, e fa eletto ad uffici gravi e dilicati. Dal 1849 in poi ri-toruato alla vita domestica, tutto si diede a lavori letterari, scoprendo e pubblicando opere di egregi scrittori. E già innanzi egli aveva trovata e stampata uua Canzone allegorica dell'Ariosto alla Ginevra e il Narciso del Riuuccini, e due orazioni di Cicerone volgarizzate da Brunetto Latini, ed altri antichi scritti, parecchi da lui accompagnativ^ooQle
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