Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
W RIAMBOURG (DI) GIOVANNI BATTISTA CLAUDIO - RIARIO GIROLAMOginar si possa. Il Rondelet faceva soggetto di un'opera particolare questo ponte, il quale, per la sua solidità, bellezza dell'arco su cui posa e per altre parti architettoniche, che mal potrebbersi in poche parole descrivere, merita tutta la considerazione dell'architetto. Esso ha metri 27,70 di corda; 7,5 sul livello dell'acqua; larghezza sul dorso complessivamente di m. 22,10, divisa nella via più larga in metri 6,9 ; nelle due minori, 3,3, e nelle due file di botteghe, 5. Queste sodo 24, cioè 6 per parte tanto al Balire che al discendere, e le testate delle medesime restano congiunte con pilastri, sopraor-nato e frontoni. Un cornicione ricorre lungo i lati del ponte e sorregge i balaustri che fanno sponda alle strade minori. Altre discese vi sono ai lati, oltre la gradinata di fronte, tauto verso i Carme-linghi e la riva del Vino, come verso il fondaco de'Tedeschi e la riva del Ferro. Sulle cosce dell'arco furono scolpiti, per opera di Girolamo Campagna veronese, l'Angelo e la Vergine Annunziata da una parte, e dall'altra i santi Marco e Teodoro, protettori della città.
RIAMBOURG (di» Giovanni Battista Claudio (biogr.). — Magistrato francese, nato il 24 maggio 1776 a ; Digione, ove morì il 16 aprile 1837; si laureò avvocato e divenne giudice uditore alla Corte di appello della sua patria. Nel 1811 fu nominato consigliere, nel 1815 procurator generale e uel 1818 presidente di camera. Abbiamo di lui alcuue opere filosofiche, quali sarebbero: Les principes de la revolution f'rnngaise définis et discutés (Parigi 1820); Lécole d'Athènes (1830), quadri delle cou'raddizioni della filosofìa antica; e Du rationalisme et de la tradition (1834). Egli somministrò molti articoli contro i filosofi moderni al Correspond'int, agli Annales de philosophie chrétienne, alla Dominicale, ed alcune memorie alla raccolta dell'Accademia di Digione. Le sue (Euvres furono stampate due volte, la prima da Foisset ( Parigi 1838) e la seconda dall'abate Migne (ivi 184^-50).
RIANCEY Enrico Leone CAMUSAT de) (biogr.). — Pubblicista di grido, nato a Parigi il 24 ottobre 1816; ivi morto il 9 marzo 1870. Fatti buoni studii nel collegio di Enrico IV, s'iscrisse avvocato nel fòro parigino, dove difese di preferenza cattolici e legittimisti. Segretario del Comitato della Libertà religiosa, di cui era preside il Montalembert (V.), collaborò contemporaneamente nei periodici L'Ami de la religion, Le Correspondant e Lf Union mo-narchique. Fu eletto nel 1849 rappresentante della Sarthe all'Assemblea legislativa, votò colla maggioranza reazionaria, e dopo il colpo di Stato fu dei deputati per poco sostenuti nel forte di Vin-cennes. Nel 1852 assunse la direzione dell' Union. All'apertura del Concilio Vaticano corse a Roma, dove, stanco dall'eccessivo lavof-o, in clima sì diverso dal natio, infermò, nè punto rimettendo dalle occupazioni, il male crebbe al segno da obbligarlo a rimpatriare, ma tosto morì. Scrisse, fra molte altre cose; Histoire du monde depuis la création jusquà nos jours (Parigi 1838-1841 , 4 voi. iu-b°, col suo fratello Carlo) ; Histoire critique et legislative de Vinstruction publique et de la liberté d'en-seignement en France (ivi 1844, 2 voi. in 8°); La loi et les jésuites (ivi 1845) ; Mar Affre, archevéque ide Paris (ivi 1848, in-8°); Les deux Psautiers de la Vierge Marie (ivi 1852, trad. dal latino di san Bonaventura); Recueil des actes de Pie IX (ivi 1852-54, 3 voi. in-8°, tradotti e ordinati); Le gé-néral comte de Coutard, étude (ivi 1856, in 8°).
RIANO (lat Rianus. gr. Piavo?) (biogr.). — Di Creta, poeta e grammatico alessandrino dell'ultima metà del ni secolo av. C. Secoudo Suida (s. t;.) era nativo di Bene, o, come dicono alcuni, di Cerea, due oscure città di Creta, mentre altri il fauno nativo di Itome iu Messeuia, opinione facilmente spiegata dal supposto che Riauo passò qualche tempo ad Itome raccogliendo materiali pel suo poema sulle guerre messeniche. Fu primamente, come soggiunge Suida, schiavo e custode della palestra, lùa istruito dipoi divenue grammatico. L'asserzione di Suida ch'egli era contemporaueo di Eratostene nou solamente indica il tempo in che visse, ma suggerisce la probabilità ch'ei vivesse in Alessandria in attiueuza personale e letteraria con Eratostene. Il perchè Clinton pone il tempo di Riauo nel 222 av. C. *
Ei scrisse, secondo il teste comune di Suida, ?fX(X£Tp« Tcot^jxata, 'HpaxXeia&x sv filatoi? 8 ove non ha dubbio che s'ha a leggere é£a[/eTpauo furono sicuramente quelle fra le sue composizioui cui andò debitore principalmente della sua fama. Questi poemi souo mentovati da Svetonio \Ttb.y 70; come ammirati ed imitati da Tiberio.
Il subbietto dei poemi epici di Riano furono desunti o dall'antica mitologia o dagli annali di Siati e contrade particolari. Alla prima classe apparteneva la sua 'HpaxXeia (e non 'HpaxXeiacc, come dice Suida) ed alla seconda la sua 'Axaìxa, 'HXtaxa, BeaaaXtxa e Meainivtaxa. È incerto al tutto qual fosse il subbietto del suo poema intitolato ^^y), a noi noto soltanto per un verso citato da Stefano Bizantino (s. v. 'ApaxuvQot). 11 lettore che desidera uua piena relazione dei frammenti esistenti di questi poemi e una discussione dei loro soggetti, può consultare il saggio su Riano di Meiueke nelle sue Analecta Alexandrina (veggasi Fabr., Bxbl. grcec.y r, pp. 734, 735; Clinton, F. H.t m, pp. 512, 513).
Come la più parte dei poeti alessandrini, Riano compose anche epigrammi, dieci de'quali furono preservati nell'Autologia Palatina ed uno da Ateneo. Trattano di cose amatorie con molta licenza, ma sono notevoli tutti per eleganza di linguaggio, novità d'iuveuzioue e semplicità d'espressione.
Rispetto le opere grammaticali di Riano, sappiamo soltanto ch'è spesso citato negli scholia sopra Omero come uuo dei commentatori di quel poeta.
I frammenti di Riano furono stampati nella più parte delle antiche raccolte dei poeti greci e nei Portce Mtnores Grceci di Gaisford e pubblicati separatamente da Nic. Saal in un'ottima monografìa: Rhiani quce super sunt (Bonn 1H31).
Vedi C. G. Siebelis, De Rhiano (Bautzen 1829).
RIARDO (geogr.). — Comune in provincia e circondario di Caserta, con 1420 abitanti.
RIARIO Girolamo (biogr.). — Signore di Forlì e d'Imola, nato verso il 1443 a Savona, ucciso il 14 aprile 1488 a Forlì, era nipote e favorito di i Sisto IV ed ebbe gran parte dei tesori accumulatit^ooQle
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