Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RIBATTEZZANTI - RIBELLE e RIBELLIONRCoi Turchi al congresso di Jassy ; poi cadde nella oscurità, e s'ignora il tempo della sua morte.
RIBATTEZZANTI (stor. eccl.). — Coloro che volevano reiterare il battesimo a chi l'aveva già validamente ricevuto. Correndo il secolo in, Firmiliano vescovo di Cerarea in Cappadocia, alcuni vescovi d'Asia e san Cipriano alla testa di buon numero di vescovi africani sentenziarono doversi ribattezzare tutti coloro che fossero stati battezzati per mauo degli eretici. Fondavansi egliuo sulla massima, che chi non ha in sè lo Spirito Sauto non può conferirlo altrui ; massima falsa, dalla quale seguirebbe che un uomo in istato di peccato non può amministrare validamente verun sacramento, e che l'efficacia di questa sacra cerimonia dipende dal merito personale del ministro.
In secondo luogo allegavano a loro favore la tradizione delle proprie chiese ; ora, egli è certo che in Africa siffatta tradizione nou risaliva più addietro della tìue del n secolo e del vescovo Agrippino, anteriore futt'al più di cinquant'anni a sau Cipriano (Sau Cipr., epist. LXX111 ad Julian.). 11 perchè papa Stefano si oppose da prima agli Asiatici, quindi agli Africani colla fermezza che si couveniva al capo della Chiesa, e mise loro inuaozi una tradizione più autentica e più costante della loro, di-ceudo: Nihil innovetur, nisi quod traditum est. Minacciò eziandio sì gli uni che gli altri di separarli dalla propria comunione; ma s'egli profferisse in realtà contr'essi sentenza di escomunicazione, è punto controverso. Insino allora la Chiesa aveva usato teuer valido il battesimo dato dagli eretici, tranne il caso che avesse alterato la forma da G. C. prescritta; e così era stato definito nel secolo iv dai Concilii d'Arles e di Nicea. Firmiliano imper-tanto e san Cipriano erano iu sostanza dal lato del torto, perocché la Chiesa universale ebbe condannata la loro opinione.
Probabilmeute avrebbero eglino avuto più rispetto alla decisione di papa Stefano, se si fossero meglio intesi. Perchè a quei tempi parecchie sètte d'eretici versavano in errore circa il mistero della SS. Triuità, e non battezzavano in nome delle tre Persone divine, eravi ragion di credere cbe la maggior parte di essi alterasse la forma del sacramento. San Cipriano cita di fatto i Marcioniti che battezzavano nel nome di G. C. D'altro canto, il papa nel suo rescritto a quel vescovo non sembra aver fatta distinzione tra il battesimo degli eretici che ne alteravano la forma e quello de' settarii che la seguivano strettameute. Da ciò san Cipriano deduceva malamente che quel pontefice il battesimo di tutti indistintamente approvasse. La era questa una falsa supposizione.
Veggasi il Beveridge sul Canone I degli Apostoli (§ 4).
R1BB0NISM0 o RIBANDISMO (Riband lodges) (stor. conU-mp.). — Così chiamansi in Irlanda certe società segrete, composte esclusivamente di contadini cattolici. e di cui lo scopo, più o meno manifesto, si è estirpare Veresia dal suolo irlandese; in altri ter-mini, restituire la proprietà del suolo ai cattolici. La sarebbe uua società religiosa insieme ed agraria. Quando per una qualche cagione l'Irlanda s'agita, si può essere sicuri di vedere i giornali inglesi evo-
care lo spettro del ribbonismo e mostrare i riband-men in atto di porre a ferro ed a fuoco quella misera contrada, scegliendo sempre la notte per compiere la loro opera di sangue. Secondo gli oran-gisti e i loro fautori, i ribbonistio riband men sarebbero una specie di tribunale vehmico, cbe incarica uno de'suoi membri di mandare ad effetto la sentenza di saccheggio o di morte pronunciata in un conciliabolo coutro un protestante.
RIBEIRO Bernardino (biogr.). — Poeta portoghese, nato a Torrao (Alemtejo), morto nel secolo xv* Nulla quasi sappiamo di preciso su questo poeta, che fu chiamato l'Ennio di Camoens. Egli usciva di nobil famiglia, ma io niun luogo è detto esattamente in qual anno; fu successivamente gentiluomo di palazzo, commendatore di Villacova nell'ordine di Cristo, capitano delle squadre delle Indie e governatore del forte di San Giorgio di Mina sulle coste d'Africa. Uua leggenda poetica accreditata iu Portogallo vuole ch'egli ispirasse una viva passione a Beatrice, figlia del re Manuel, quando era giudice di palazzo. Seuza affermare cbe accetta la tradizione il primo storico del Portogallo, Alessandro Herculauo, non la rigetta menomamente, e pubblica uu racconto coutemporaneo assai curioso, che conferma piuttostochè impugnare la leggenda. Dopo avere assai viaggiato, egli sposò probabilmente Maria di Vilheua, della casa di Cantauhede, da cui ebbe una figliuola, cui indirizzò i versi più commoventi. L'opera più bella di Ribeiro è un romanzetto in versi ed in prosa, di cui Villemain ha dimostrato bellamente la rara perfezione. Esso è intitolato: Menina e Moga, e trae il titolo dalle prime parole del racconto. Quello della prima edizione suona così: Pnmeira e seconda parte do livro chiamado: As savdades de Bernardino Ribeiro com todas as suas obras (Evora 1558). La seconda edizione, secondo J. de Silva, sarebbe la seguente: Historia de Menina e Moga (Lisbona 1559). Citeremo anche l'ultima edizione fatta nel 1852 per la Raccolta dei classici stampata a Lisbona.
RIBELLE e RIBELLIONE (polit.). — Ogui attacco, ogui resistenza violenta e con vie di fatto coutro qualunque agente dell'autorità pubblica nell'esercizio delle sue fuuzioui, è qualificato come atto di ribellione. Nel linguaggio politico e storico si dà a questa parola uu significato meuo esteso. S'intende ribelle ordinariamente ogui persona cbe abbia preso le armi per muover guerra al goveruo legittimo del suo paese. Siccome non avvi un solo governo il quale non pretenda essere legittimo e necessario alla felicità della nazione, così uon av-vene alcuno cbe non chiami ribelle e non condanni a pene crudeli il cittadino che lo contrasta. In vero, l'effettivo ribelle, l'uomo che offende il governo della sua patria, quando questo goveruo riunisce tutte le condizioni che costituiscono il diritto, commette il maggiore dei misfatti, poiché egli tenta compromettere l'iutera società col distruggere la sovranità, e sostituirvi 1'usurpuzione. Ma di quale mauiera si può distinguere se un governo sia veramente legittimo, cosicché i sudditi, facendogli guerra, possano dirsi ribelli? Vi furono uomini, i quali, per aver rifiutato pagare una tassa illegale, furono trattati come ribelli ; e quando la barbara^.ooQle
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