Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RIBES
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l'Europa e coltivasi generalmente nei giardini per i suoi frutti mangerecci di sapore acidetto gradevole, che maturano in principio della state. Si distingue una varietà a foglie più ampie, talvoltascreziate, a bacche più grosse e più dolci; un'altra, a bacche di colore carneo e a sepali rossi (ribes carneum Beri.); un'altra colle bacche scresciate {ribes variegatum) ; un'altra a bacche bianche (ribes album Desf.). Col sugo spremuto da questi frutti, misto con acqua e convenientemente edulcorato, preparaci una bevanda gradevole, rinfrescante e temperante, assai utile nelle malattie infiammatorie; più spesso si usa il sciroppo di ribes; la gelatina è una preparazione molto piacevole, ma che si adopera qual alimento, convenientissimo ai convalescenti, anziché come rimedio. Questa specie, del pari che le altre congeneri, si adatta a qualunque terreno ed a qualunque esposizione ; ma nei luoghi aperti, troppo aprichi e nei terreni senza consistenza riescono male , le loro foglie cadono prima che maturino i frutti, i quali restano piccoli, senza sugo ed acidissimi, mentre ad un'esposizione alquanto ombreggiata, in un terreno dolce, sabbioso e fresco diventano più grossi e più dolci. In febbraio si nettano le piante dal seccume e si accorciano i rami più o meno , secondo il vigore e e l'età delle piante. Si propagano in autunno od in febbraio per separazione di getti barbicati ovvero per margotti o per talee. Conviene poi ripiantarli ogni cinque anni, senza di che le piante tendono sempre ad uscire di terra, diventano macilente ed improduttive.
Ribes nero (ribes nigrum L., ribes olidum Moencb., boiryocarpium nigrum A. Ricli.). — Cespuglio alto da un metro ad uno e mezzo; foglie più ampie cheFig. 5674. — Ribes nero.
nella specie precedente, acuminate, divise in treo cinque lobi muniti inferiormente di punti ghian-dolosi, giallicci; brattee lineari lesiniformi o trian-golari-lesiniformi, cigliate, assai più brevi dei pedicelli, membranose, bianchiccie; grappoli molto radi, villosi; calice alquanto cotonoso, rossiccio, campaniforme, colle lacinie riflesse ; petali bianco-verdicci; stimma bifido; bacca globulosa, nera, con punti ghiaudolosi giallicci. Questo frutice, detto volgarmente dai Francesi cassis, nasce nei monti selvosi dell'Europa e nella Siberia, e viene spesso coltivato nei giardini per i suoi frutti, i quali furono già vantati qual rimedio specifico contro i mali di stomaco: essi non sono mangiabili, in istato di crudità (a cagione principalmente dell'odore re sinoso penetrante, poco gradevole, che emana da essi non meno che dalle foglie, e che dipende dall'olio essenziale elaborato dalle ghiandole di cui è
cospersa questa pianta), ma servono a preparare sorta di ratafià, celebrato dai Francesi qual efficace rimedio tonico, cordiale. Fra le diverse maniere di preparare cotesto liquore, la seguente sembra da preferirsi : si schiacciano assieme quattro chilogrammi di ciriegie comuni , due di ciriegio selvatiche , un chilogramma di lamponi e mezzo chilogramma di frutti del ribes nero; si uniscono assieme i nocciuoli contusi e si mette il tutto in infusione entro cinque litri d'alcoole, aggiungendovi due grammi di garofani intieri, quattro grammi di cannella, otto grammi di coriandro ed altrettanto d'anisi polverizzati e misti con sessanta grammi di zucchero; dopo un mese d'infusione, si cola il liquore e si mette in bottiglie; dopo tre mesi successivi questo liquore comincia essere potabile, ma non giunge a perfezione se non dopo nove mesi. Inoltre l'infusione delle foglie e la decozione del legno del ribes nero sono state raccomandate qual rimedio diuretico e diaforetico.
Ribes aureo (ribes aureum Pursch., chrysobotrya revoluta Spacb., ribes longiflorum Loddig.). — Frutice che può giungere all'altezza di circa due metri e mezzo, affatto glabro, foglie ovatotrilobe, oquin-quelobe, con i lobi disugualmente inciso-dentati os
Fig. 5675. - Ribes flavum Colla.
A. Fiore iotiero (ingrandito) — B. S elio ne verticale di un flore ; a, a) tubo del calice ; 6, 6) segmenti del lembo del ealice; c, c) petali; d, d) stami; e) porzione inferiore dello stilo ; f) ovario; g) ovelli — C. Ua petalo — D. Uno stame prima della deiscenza, veduto anteriormente — E. Lo stesso, dopo l'antesi — F. Uno stame, ?edato posteriormente — O. Stilo — H. Sezione orizzontale di un ovario; a, a) placeotarii — E, L. Semi del ribes palmatum — M. Sezione longitudinale del seme (grandezza oaturale) ; a) embrione — N. Embrione (ingrandito) : a) filetto sospensorio.
tri fidi alla sommità, quasi romboidali, grappoli mol-tiflori ; brattee persistenti , lanceolato-oblunghe , acute, le inferiori lunghe all'incirca quanto il fiore, le superiori gradatamente più piccole, le ultime appena più lunghe dei pedicelli; calice tubuloso di uu bel giallo, colle lacinie rivoltate, una o die volte più brevi del tubo; petali bianchi, poi rossi, più brevi delle lacinie calicine, erosi alla sommità; bacca glabra, obluuga, di colore violetto-scuro alla maturità, mangereccia. Nasce nell'America settentrionale, sulle rive del Missuri e della Colombia, ed è stata da alcuni introdotta in Europa e coltivata in piena terra, dove nel mese di maggio si
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