Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RICAMO
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e i modi di eseguirle con leggiadria e soprattutto con economia. Noi frattanto, per meglio chiarire tetta l'importanza di cotest'arte, diremo anzi tutto qualche parola della sua origine.
Ipopoli dell'antichità sapevano ricamare le stoffe e variare i colori sia per mezzo dell'ago, sia aggiungendo sopra un fondo unito fili di varie tinte, oro e pietre preziose, sia intrecciando questi fili tinti nel tessuto delle stoffe quando le ordivano. Della qual cosa abbiamo non pochi documenti nella Bibbia, in alcuni capitoli della quale si fa men zione di stoffe messe a ricamo (Gen., xxxvn, 3, 23), e Mosò parla del modello del tabernacolo e del velo fatti di lino fino attorto, di porpora, di scarlatto, di chermisi, di lavori di ricanto coperti d'oro e di pietre preziose (Esod.. xxvn, 6, 15; xxxvi, 8; xxxix, 8), e parimente in altri luoghi (Ezech., xvi, 13 ; xxvu, 24).
Del rimanente non è soltanto appo gli Ebrei che era in uso l'arte del ricamare. Questa invenzione era generalmente nota a molti popoli dell'Asia. Omero, descrivendo l'occupazione d'Elena a Troja, dice che questa principessa ricamava uu lungo velo di porpora e tracciava i combattimenti che i valorosi Greci duravano per essa (Iliade, lib. m, 125). Egli cita inoltre Andromaca, che ritirata nel suo ricco palazzo dava opera a ricamare un ampio vestimento di porpora (Iliade, lib. xxir, 440).
Omero parla ancora della cintura d'oro di Ca-lipso (Odissea, v, 232) e di Circe (ivi, x, 543); ma osserveremo in questa occasione che nessuno autore ha iudicato l'uso dei fili d'argento pel rioamo. Plinio stesso, che parla a dilungo dell'uso che fa-cevasi dell'oro nelle vesti (lib. xxxur, 19) e dell'argento per varii ornamenti, non dice verbo de' fili £ argento tagliati.
In quo* tempi remoti il lavoro di ricamo vinceva la pittura propriamente detta per la verità dell'imitazione. Ne abbiamo una prova nella favola di Minerva e di Aracne in Ovidio , e nella testimonianza di molti autori moderni , che considerano coinè pittura ogui specie di metodo consistente ad unire con le dovute gradazioni i colori, e pare inchinino a cercar l'origine della pittura appo i Greci nella perizia delle donne jonie a far tappezzerie. Leggesi persino nei Mémoires dell'Accademia delle scienze di Parigi una dissertazione interessante sulle varie specie di pittura, fra le quali l'autore cita il ricamo o tappezzeria lavorata all'ago o al telajo, e quella su stoffe di seta bianca e tele di cotone adoperandovi tinte che penetrano le stoffe.
Quanto alle tappezzerie tessute alla spola, certo è che lavoravansi da principio in piedi sur un telajo perpendicolare. Omero (Odiss., lib. i, 31) e Virgilio (Georgiche, i, 294) testimoniano di quest'antica usanza; i fili della lana erano tesi dall'alto al basso perpendicolarmente, se non che non erano fermati in fondo sopra un cilindro, bensì, come attesta Seneca, mediante un pezzo di legno cui appiccavansi gravi pesi.
Gli Egiziani furono i primi, al dire di Plinio, che cambiarono l'antico metodo incomodo, ed introdussero l'uso di lavorare seduti come si costuma oggigiorno.
Il Jubinal ha pubblicato un buon libro intito-
lato : Recherches sur Vorigine et Vusage des tapis-series, in cui cita molti passi della Bibbia che provano l'uso antico delle stoffe riccamente ricamate a mano e con varietà di figure. L'uso, soggiunge, di questo genere di lavoro era in fatti più autico di quello delle stoffe tessute al telajo, e le prime arazzerie consisterono per certo in ricami all'ago tracciati sul canevaccio.
Jubinal riferisce altresì, secondo Plinio (H. N., xiii, 48), che quando gli abiti erano vecchi, gli antichi se ne servivano come di trama per coprir la stoffa di ricami, il che dava al tessuto una nuova durata. A tal uopo i tessuti recidevansi secondo i contorni di un disegno , poi applicavanBi e cuci vansi sopra un fondo unito di colore diverso, e non di rado sul lembo d'una stoffa, d'una veste, e gli è a cagione di questa pratica che Ovidio ed Orazio chiamano le vesti che le matrone di Roma portavano come ornamento, vesti ricamate ed orlate di una frangia di porpora (Ovid., Ars Amai., i, 32; Oraz., Sat, 1, 2, 3). È a tutti ben noto che presso i Romani una semplice orlatura o ricamo in colore posti sul vestimento esprimevano la dignità, il sesso, l'età e il corrotto.
Delle varie specie di ricami. — La prima classe di ricamo comprende il ricamo bianco, così detto perchè si eseguisce sopra ogni specie di stoffa bianca, con cotone bianco, piatto, attorto, con cordoncino, nastro, ecc. Questo genere di ricamo comprende :
Ricamo a festone, che consiste ordinariamente nel ricamare il vivagno di una stoffa senza che la si sfili, seguitando i contorni d'un disegno a sega o dente, tracciato necessariamente sia sulla carta sia sulla stoffa istessa. Si fanno anche ricami a festone nel corpo della stoffa senza tagliarla, e questo disegno prende allora forme e nomi diversi: festone diritto, unito, ondato, a cresta di gallo, a foglia, pieno, d'applicazione, a imitazione di merletto, a giorno, ecc.
Ricamo a ripresa, su stoffe chiare, di cui i contorni e le nervature del disegno son fatti a punti di ripresa o impuntura, e i mezzi o pieni riem-pionsi poi di questi stessi punti.
Ricamo alplumetis od al cotone, su tessuti pieghevoli e fitti, mussola, lana, madapolam, batista, ecc., col fii di cotone, e che si fa con un punto orizzontale che abbraccia tanta stoffa di sotto come di sopra.
Ricamo di merletto, sul tulle, velo, merletto in cotone e altre stoffe tessute al telajo Jacquard, che fannosi in imitazione dei merletti in seta, sia con punti a fili stretti nella stoffa, sia con applicazioni diverse.
La secouda classe di ricamo comprende il ricamo di colore, che si divide in molti generi, vale a dire :
Ricamo applicato, di cui le figure sono rilevate I e arrotonditi dal cotone o carta velina che si mette , sotto per sostenerle, e che s'incolla o si cuce.
Ricamo coricato; quello di cui il nastrello o passamano è coricato sul disegno e cucito con seta dello stesso colore con varie maniere di punti.
Ricamo di applicazione, quando il panno, velluto od altro tessuto fu tagliato secondo la forma del diseguo, poi steso, incollato, o cucito sulla i stoffa con filo o seta.
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