Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
BfCÀMO
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si ponesse cnlra;di raddrizzarlo e ricondurlo in mezzo al quadro mediante un forte regolo in legno fisso, come i cilindri, sui due lati verticali del telajo.
Finalmente la stoffa deve auche ricevere una tensione laterale nei due sensi opposti, e per dar gliela senza timore di strapparla, si comincia per cucire sui suoi vivagni nastrini d'ottone, e quindi appiccansi a questi nastri legaccioli g'' cbe li tirano lateralmente e cbe vengono a fissarsi ai lati E del telajo.
Bimane ora a vedere in qual modo ingegnoso il telajo può essere spostato in tutte le direzioni senza uscire però dal piano verticale, nel quale fu primitivamente allogato, e come la stoffa fissata sopra di esso, e per couseguenza costretta a seguitare tutti i suoi movimeuti, può venire, a presentare in faccia ad ogni ago i punti successivi cbe denno essere aperti e traversati dal filo.
11 signor Heilmann, per ottenere questo effetto, ha posto in opera il pantografo, di cui servonsi i disegnatori per ridurre od amplificare in proporzioni determinate i disegni di ogni fatta. Tutti conoscono i principii sui quali fondasi la teoria di questo strumento, e noi ci contenteremo di ram? montarli in poche parole: bb'fb'' rappresenta un parallelogrammo, di cui i quattro angoli, b, b', f, b" sono a cerniera ed articolati in modo che ponno divenire a volontà assai acuti od assai ottusi, i lati conservando sempre esattamente la stessa lunghezza; i lati bb' e bb" sono prolungati l'uno sino al punto dy l'altro sino al punto B, e questi punti B e d sono scelti sotto condizione che in una delle posizioni del parallelogrammo la linea Bd che li unisce passi nel punto /',* questa condizione può essere adempiuta in mille modi, posciachè la posizione del parallelogrammo rimanendo la stessa, si vede che se si volesse portare il punto d più lungi del punto bbasterebbe avvicinare convenientemente il punto B al punto bo viceversa ; ma una volta scelta la distanza b' d, è evidente che la distanza b" B ne è una conseguenza necessaria. Ora il principio su cui fondasi la costruzione del pantografo è questo: basta che i tre punti d f e B sieno in linea retta in una sola delle po? sizioni del parallelogrammo, perchè rinfangano sempre in linea retta in tutte le posizioni che sarà possibile dargli.
Ammesso questo principio, supponiamo che si sposti il punto B in un senso qualunque facendo girare tutto il sistema intorno al punto d; immaginiamo, ad esempio, che il punto B venga in B'; allora giungendo d a B' è evidente che il punto f sarà venuto a porsi in qualche parte su questa linea d B' in f' ad esempio, posciachè cade sempre sulla linea destra che unisce il punto d alla posizione qualunque che può prendere il punto B', e la linea jfr sarà parallela a BB'.
Se il lato bb'' fu fatto uguale alla sesta parte del bBt ff' sarà anche di BB', vale a dire che in generale i contorni descritti dal punto f saranno esattamente la sesta parte dei contorni descritti dal punto B. »
Questa proposizione è quella adottata da Heilmann. Egli ha preso inoltre b'd=b'f, donde risulta bc=bd.
Ciò posto, è facile comprendere la parte che rappresenta il pantografo nella macchina ricamo.
Per ottenere maggior precisione e solidità, i lati del pantografo sono riuniti per siffatta forma, che il mezzo della loro fittezza trovasi esattamente nel piano verticale della stoffa, e che gli assi delle cerniere sono perpendicolari a questo piano, nel quale compionsi per conseguenza tutti gli spostamenti. Si arriva a questo risultato fissando alla grande traversa superiore D" una lista a gomito d, sulla quale adattasi alla sua volta la lista d', cbe riceve a cerniera l'estremità del lato bd; questa lista (f si fissa su dn mediante un cavicchio di ferro, ma porta un buco allungato, e prima di chiudere la madrevite la si fa avanzare ed indietreggiare, finché il punto d'appoggio si trovi esattamente nel piano della stoffa. Adempiuta questa condizione, non si tratta più che di attaccare .il telajetto all'angolo f del parallelogrammo, il che si fa mediante il membro F".
È chiaro ora, che se l'operajo ricamatore piglia in mano il manico B" e fa muovere in qualche modo il pantografo, il punto f descriverà una figura simile a quella descritta dal punto B, e sei volte più piccola; ma non potendo il punto /'muoversi senza che il telajo e tutto ciò che porta non si muova con esso, se il telajo è ben sodo da tutte parti e costretto a muoversi :nel medesimo piano, ciascuno de' suoi punti e di quelli fermamente legati con esso percorrerà esattamente là stessa via del punto f. Per tal modo nel movimento del pantografo ogni punto della stoffa descrive una figura ugùale a quella cbe descrive il punto /*, e simile per conseguenza a quella che descrive il pnnto B, e sei volte più piccola. Basta dunque dare all'ope-rajo ri cam a tore che tiene il manico B" un disegno sei volte più grande di quello che dee essere eseguito dalla macchina e dargli in pari tempo un mezzo sicuro e facile di percorrere col punto B tntti i contorni di questo disegno : a tal fine si adatta in B, e perpendicolarmente al piano del parallelogrammo, un piccolo stilo terminato da una punta V e si dispone il disegno sopra un quadro verticale E, parallelo al piano della stoffa e del parallelogrammo, e lontano soltanto quanto è lungo lo stilo; questo quadro è sorretto da uno stelo in ferro, fissato anch'esso sopra un piede fuso E', che serve ancora ad altri usi. Il signor Heilmann ha adempiuto egregiamente nella sua macchina queste condizioni.
3° Disposizione dei carretti. — Prima di descrivere l'assetto e l'azione delle pinzette che stringono gli aghi, tenteremo far ben comprendere la disposizione e il movimepto dei due carretti che portano le pinzette e tutto il meccanismo.
Questi carretti, simili al tutto, sono disposti uno a destra e l'altro a sinistra del telajo, e noi segheremo con le stesse lettere i pezzi che li compongono.
Ciascuno di essi eseguisce i supi movimenti sopra una via ferrata composta di due regoli disposti orizzontalmente uno all'uno dei capi della macchina e l'altro al capo opposto. Uno di questi regoli vedesi al suo posto in K ; le due porzioni salienti k k vengono a posarsi ed inchiavardarsi su due mensolet^ooQle
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Heilmann Heilmann Heilmann Disposizione Qle
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