Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      inchiavardate esse stesse contro i dne regoli di sostegno verticali A C e A B del telajo: una di queste mensole vedesi a sinistra, e la corrispondente dell'altro regolo vedesi somigliantemente a destra in A' B'. 11 carretto stesso si compone soltanto d'un lungo cilindro fuso e vuoto L, avente a ciascuna delle sue estremità un sistema dk due godete scanalati L, che scorrono sui regoli K; i galets lì stanno sopra il pezzo X forcuto ai due capi per ricevere gli assi dei galets, e il pezzo stesso V è inchiavardato sopra un pezzo od appendice l fuso col cilindro L.
      Quest'assieme, che costituisce, propriamemte parlando, il carretto trovasi dunque in equilibrio perfettamente stabile sui regoli K, e si capisce che possa con la massima facilità allontanarsi od appressarsi alla stoffa per piantare o tirare gli aghi.
      Ma per non essere costretti ad adoperare una persona per produrre questi movimenti alterni dei carretti, Heilmann ha adottato un meccanismo mediante il quale l'operajo ricamatore che guida il pantografo può dal suo luogo condurre egli stesso i carretti e regolare a piacimento il loro corso e la rapidità dei loro movimenti. Questo meccanismo potrà parere a prima giunta un po'complicato; ma in realtà è semplice, ingegnoso e, quel che più monta, solido e funziona con una precisione notevole.
      Mediante questo meccanismo e facendo girare l'asse M" o la ruota M in un senso, si costringe il carro ad avvicinarsi alla stoffa, dalla quale si scosta per contro facendo girare la ruota M nel senso opposto.
      Il carretto di sinistra, mosso dalla ruota M', è disposto esattamente come il carretto di destra che abbiamo descritto.
      Quando uno dei carretti si è avanzato per ispin-gere gli aghi nella stoffa, l'altro è 11 per riceverli, li afferra con le pinzette, li tira, fa il suo corso scostandosi per allungare la gugliata e stringere il punto, poscia ritorna e riconduce gli aghi per immergerli alla sua volta nella stoffa; durante il suo movimento il primo carretto è rimasto fermo per aspettarlo; per tal modo i due carretti fanno successivamente un'andata e un ritorno e non muo-voo8Ì mai insieme.
      Per adempiere questa condizione Heilmann ha disposto sul pezzo 0 fissato sui due regoli di sostegno A C e A D del telajo una leva a gomito ti o ri ri' mobile intorno il punto o; il gomito ri porta una ruota dentata 0', e l'estremità ri' una ruota dentata 0"; le quattro ruote M, M\ 0' e 0" hanno ; la stessa dentatura e lo stesso diametro ; le due j ruote 0' ed 0" sono fissate l'una rispetto all'altra per guisa che basta girare la manovella N per far girare la ruota 0", e per conseguenza la ruota 0': quando la leva noè verticale, la ruota 0' non tocca nè la ruota M nè la ruota M', ma se la s'inclina da una parte o dall'altra, si fa ingranare la ruota 0' successivamente con la ruota M o la ruota M'. Di guisa che si otterrà l'effetto desiderato girando alternativamente la manovella N in un senso e in un altro.
      Però l'operajo ricamatore avendole sue due mani occupate, uua al pantografo e l'altra alla manovella, non gli rimane che i piedi per agire sulla leva » o, Ied avendo anche altre cose a fare, Heilmann gli ha adattato davanti un sistema di due pedali, mediante il quale eseguisce coi piedi una serie di operazioni non meno delicata di quelle che fa con le mani.
      4° Dispostetene delle pinzette. — L'albero L porta di distanza in distanza delle appendici qq fuse con esso, e gli è contro queste appeudici che vengono a fissarsi mediante due chiavarde le branche curve Q, destinate a reggere tutto il meccanismo delle pinzette; un regolo in ferro formante un prisma triangolare stende8i fra due branche consecutive Q, Q, e trovasi fisso contro ciascuna di queste branche mediante un orecchio in cui passa una chiavarda che traversa lo spessore della branca, ma in vece del semplice buco l'orecchia ha una fissura che permette di spingerla innanzi o farla indietreggiare. Si arriva dunque facilmente a porre uno dietro l'altro in linea retta i tre regoli che denno trovarsi nei tre intervalli delle branche Q; ciascuno di essi è anche un po' prolungato oltre le sue due oieo;hie affinchè, fatta l'unione, i tre regoli consecutivi pa-jano non formare che un solo prisma triangolare che stendesi da un'estremità all'altra del carretto. Questo prisma è destinato a ricevere e a portar tutte le pinzette che trovansi in una fila.
      Quaudo una pinzetta è aperta ed entra in essa una metà dell'ago, quest'ultimo trovasi allogato in una scanalatura angolare, e quando la pinzetta si chiude, la mascella superiore la stringe nella scanalatura; per tal modo l'ago è perfettamente afferrato, con tutto che non sia stretto che da tre punti del suo contorno.
      Supponiamo ora che tutte le pinzette siano in assetto a una distanza conveniente sul regolo prismatico S per formare la fila superiore del carretto di destra, come vedesi nella figura, e tentiamo spiegare per qual meccanismo l'operajo ricamatore riesce ad aprire ad un tempo tutte le pinzette di questa fila quando denno dare gli aghi a quelle del carretto opposto dopo averli piantati nella Btoffa.
      Avvi perciò un' asse schiacciato in ferro U, che può girare sopra se stesso, e che stendesi da un capo all'altro del carretto. Quest'asse è sorretto da specie di forchette «*, che s'inchiavardano alla estremità delle branche Q. e vi è fermato da una copiglia o bietta di ferro; l'asse è tondo nelle partì per cui riposa nelle forchette, e queste sono ad una tale altezza che quando la sua porzione piatta è volta al disotto, non fa che toccar le code di tutte le mascelle superiori delle pinzette senza stringerle, di guisa che queste rimangono chiuse : ma quando lo si volge un po' sopra se stesso preme le code di queste pinzette e le apre facendo forza all'elasticità delle loro molle.
      Bisogna dunque dare all'operajo ricamatore il mezzo di far girare a proposito l'asse U sia per aprir le pinzette, sia per chiuderle, dacché esse bì chiuderanno da sè per effetto delle molle tosto che la porzione piatta sarà volta di sotto.
      Per ciò ottenere Heilmann adatta alle due estremità dell'asse U due settori dentati x x; ciascuno di questi settori ingrana incessantemente con un regolo verticale X, che può scorrere contro la branca Q, ove è mantenuta da freni, e il regolo X porta esso stesso nella sua parte inferiore una ca-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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