Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RICASOLl (BARONE) BETTINO - RICCA MASSIMILIANOimposte sulle rendite, i profitti, i salarii e i prodotti brutti.
      La rinomanza cbe Ricardo erasi procacciata lo fece eleggere nel 1819 alla Camera dei Comuni per Poutarlington, e senza appartenere al partito wbig Votò quasi sempre coli'opposizione. La sua timi lezza naturale gl'impedì di salire spesso ad arringare. « Io non posso vincere, scriveva egli, lo spa Tento che mi coglie quando sento il suono della mia voce ». Alla fine della sezione del 1823, reduce alla sua dimora di Gatcoinb-Park, egli dava opera a compiere il progetto di una banca naziouale, quando sentì un tratto un dolor violento all'orec chio. Lo scoppio di un tumore addusse un sollievo momentaneo, ma poce stante si manifestò un'infiammazione cbe lo speuse rapidamente iu età di cinquantun anno. Nel sistema bancario che stava meditando, i biglietti cambiavansi non con specie monetate, ma con verghe. La sicurezza del porta tore dei biglietti conciliavasi per tal modo con quella delle banche. Queste erano obbligate a ristringere le loro emissioni per uou avere ad accrescere la loro guarentigia iu verghe ; e dacché le verghe non avevano corso di moneta, le bauche erano meno esposte a domande di rimborso. « Nulla, dice Blanqui, più ingegnoso di questo sistema, posciachè presentava tutti i vantaggi del credito senza averne i pericoli, e tutte le guarentigie d'una moneta d'oro seuz* cagionarne le spese. Il perchè è probabile che verrà posto in opera tooto o tardi con successo iu qualche contrada ».
      Oltre le opere suddette , abbiamo di Ricardo : Protection to agriculture (Londra 1822), libro di circostanza pubblicato durante i dibattimenti parlamentari per l'abolizione delle leggi sui cereali; e molte Note inedite, la più parte in difesa delle sue dottrine economiche.
      Vedi : Notice sur la vie et les ouvrages de D. Ri cardo per ConstandoBlanqui, Histoire de l'è-conotniepolitique (voi. ii, p. 215).
      RICASOLl (barone) Bettino (biogr.). — Nato a Firenze il 9 marzo 1809, morto il 23 ottobre i880. Discendeva da un'antica famiglia lombarda, stabi-bilitasi in Toscana nel secolo xiii. Studiò a Pisa e a Firenze, e fin dai più teneri anni ^entì vivissimo l'affetto alla patria. Couobbe iu gioventù Poerio, Pepe, Coletta, Giordani, Niccolini, ed altri illustri jon i quali si adoperò al trionfo dei principii liberali. Ma era avverso ai mezzi rivoluzionarii, e non trovando adito ad una vita politica conforme a' suoi desiderii, si ritirò a vita operosamente privata nel suo splendido castello di Brolio. Divenne bentosto uno de' più riputati agronomi dell' Italia, e il più insigne dei nostri enologi. Nel 1847 sperando nelle riforme iniziate dai principi, comparve nella pubblica vita: ma deluso ben presto, quando Leopoldo 11 fuggì a Gaeta, Ricasoli ritornò al suo caro ritiro. Ma per poco: chè richiamato dal patrio amore a prendere viva parte alle vicende dello Stato, contribuì efficacemente alla caduta del Governo rivoluzionario del Guerrazzi, ed al richiamo del Granduca, fidente nelle promesse liberali di quest'ultimo. Ma Leopoldo ritornò fra le bajonette austriache. Laonde Ricasoli, sdegnato al tradimento, rimandò al principe le sue decorazioni e si chiusedi nuovo nel suo castello. Per circa dieci anni si consacrò interamente all'agricoltura ed alla bonifica delle Maremme. Nel 1859 quando la Toscana volle prender parte alla guerra dell'indipendenza italiana, Ricasoli ricomparve nella vita politica; e, fuggito il Grauduca, egli divenne dittatore della Toscana. Dopo Villafranca rimase solo al governo, resistendo a' suoi colleghi ed agli emissarii francesi, che volevano richiamato il Granduca o preparata una occupazione francese. Ricasoli vide che non vi
      Fig. 5677. — Bar, ne Bettico Ricasoli.
      era salute che nell'annessione al Piemonte; e a chi cercava dissuaderlo, mostrandogli i personali pericoli ch'egli correva, rispose: « Dopo Villafranca ho sputato sulla mia vita ». — La sua nobile ostinazione salvò l'Italia e fu uno dei grandi fattori dell'unità italiana. Alla morte di Cavour (1861), Ricasoli fu chiamato a comporre un ministero. Ma prevalendo l'opposizione di Rattazzi, quel gabinetto cadde (1862). Ricasoli ritornò al potere nel 1866, e si ritirò in aprile dell'anno seguente, succeduto di nuovo da Rattazzi. ^
      RICCA Massimiliano (biogr.). — Scienziato , nato il 2 novembre 1761 a Novara, morto il 14 gennajo 1835, dopo compiuto il terzo lustro vestì l'abito del Calasanzio , e tutto si diede allo studio delle lettere e delle scienze, sì che nel 1780 insegnava pubblicamente grammatica superiore in Firenze , d'onde nel 1784 passò nel celebre collegio diretto dai Padri delle Scuole Pie in Correggio. Perfezionatosi nella filosofìa e nelle scienze fisiche e matematiche, fu nel 1790 mandato ad insegnarle nel celebre collegio Tolomei in Siena, finché nel 1803 fu promosso alla cattedra di matematiche all' Università, dalla quale passò a quella di fisica sperimentale , da esso con somma lode insegnata fino al 1831. Egli diede anche opera alla mineralogia , e compose uu gabiuetto mineralogico che destò a buon diritto la meraviglia degl'Italiani non solo, sì ancora degli scienziati stranieri. Ricca ebbet^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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