Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
fttOCl GIULIANO
- fttCCI MAtTEÓ
of the life of D. Riccio, chief secretary of Mary, queen of Scots ; to tchtch is added the relation of his death, by lord Ruthen, one of the principals concemed in that action (ivi 1815).
RICCI Giuliano (biogr.). — Da Paolo e Carolina Rosliauinoff, nobili e provvisti di beni di fortuna, nacque Giuliano in Livorno nel 1803; mori annegato nel 1848. Studiato in famiglia dapprima, entrò poi nel collegio di Volterra. Per sopravvenuta infermità dovette abbandonare gli studii, e fu messo in cura nella villa paterna di Gricciano. Tornato in salute , riprese gli studii in quel collegio, ne use) per la morte sopravvenuta del padre, per attendere ai privati affari ed alla cura della superstite famiglia minorenne. A Pisa studiò legge coltivando in pari tempo lettere e lingue. Nel 1821, incaloritosi per quei noti avvenimenti, fu preso di mira ed esiliato da tutte le Università toscane; sicché tornò in famiglia, finché divenuto granduca Leopoldo II, ottenne di riprendere gli studii a Pisa, e divenne avvocato. Neil'^nfo/o^ta di Vieusseux cominciò a farsi conoscere con scritti filosofici, di cui rammentiamo la memoria Sulla scuola di Cousin e le Riflessioni sulla versione di Michelet della Scienza Nuova di Vico. In diritto pubblicò un applaudito Discorso sui principii, caratteri e norme di una sana Giurisprudenza, e Due memorie sull'industria e agricoltura patria, considerate in ragione della civiltà, nel Giornale agrario toscano. Ma vuoisi specialmente rammentare per il suo Saggio del Municipio considerato come unità elementare della città e della nazione italiana , che levò in fama l'autore, in ispecie in Germania, da cui vergognosamente fu additato all'Italia il merito del Ricci, ed egli vide il proprio libro preso a testo di lezione in varie Università di quella nazione. Impiegò frattanto il senno e l'opera onde l'ottimo municipio riuscisse base di qualsivoglia reggimento civile; e nel 1847, quando in Toscana cominciò l'epoca delle riforme, e si studiò per quella dei muuicipii, il Ricci fu chiamato a quelle conferenze, e le sue idee ristrinse e pubblicò nei Cenni sopra le basi del sistema municipale toscano. Nel vigore della salute e della età, fu eletto deputato di Livorno alle Camere nel 1848, ma aveva appena preso possesso del posto, che, tornando da Firenze alla sua villa di Gricciano presso Empoli, traversando su trave di leguo un torrente gonfio di acqua, scivolatogli un piede, cadde dal ponte e miseramente annegò.
RICCI Lorenzo (biogr.). — Generale dei Gesuiti, nato a Firenze il 2 agosto 1703, morto a Roma il 24 novembre 1775; apparteneva ad una illustre famiglia od entrò giovane ancora nella Compagnia Gesù, ove, dopo occupate varie cariche, diveune segretario generale dell'Ordine sotto il generalato di Luigi Centurione. Alla morte di quest'ultimo fu eletto suo successore il 21 maggio 1758 , e poco appresso vide addensarsi la tempesta che disperse la Compagnia. La Corte di Lisbona proscrisse nel 1759 i Gesuiti dal Portogallo, e alcuni anni dopo i sovrani della casa di Borbone in Francia, Spagna e Napoli sbandirono per simil modo dai loro regni i membri di quell'Ordine. Ricci aveva ricevuto da p irte della Francia proposte di riforma, ma avevarisposto fieramente che nulla aveavi da riformare nell'Ordine: Sint ut sunt aut non sint. I Gesuiti di quegli Stati andarono errando lunga pezza per l'Europa, finché nel gennajo del 1769 i ministri di Francia, Spagna e Napoli a Roma sollecitarono vivamente Clemente XIII a decretare l'abolizione dell'Ordine. Clemente XIII mori un mese dopo, e il suo successore Clemente XIV, sollecitato alla sua volta dalle varie Corti, firmò il 21 luglio 1773 la bolla che soppresse per sempre la Compagnia di Gesù in tutto il mondo cristiano. Ricci» accompagnato da' suoi assistenti e da molti altri Gesuiti, fu trasferito nel castello di Sant'Angelo, non prima però di aver sottoscritto, per ordine del papa, una lettera circolare annunziante a tutti i missionarii gesuiti la soppressione della Compagnia. Ricci mori iu prigione, e firmò poco tempo prima una memoria, che fu pubblicata secondo le sue intenzioni. In essa ei protestava: 1° che la Compagnia di Gesù non ha dato alcun pretesto alla sua soppressione, e ch'egli lo dichiarava in qualità di superiore, bene informato di ciò che accadeva nell'Ordine ; 2° che nel suo particolare egli non credeva aver meritato il carcere e le durezze che avevano tenuto dietro alla soppressione della Compagnia, e 3° infiue ch'ei perdonava sinceramente a tutti coloro che lo avevano afflitto e tormentato, prima per gli affronti fatti a' suoi onfratelli, e quindi per le offése fatte alla propria riputazione. È noto che un breve di Pio VII ristabilì nel 1*14 la Compagnia di Gesù.
Vedi: Caraccioli, Vita del P. Ricci — C. Sainte-Foix, Vie du Pére Ricci (2 voi.).
RICCI Ludovico (biogr.). — Nato nel 1730 a Chiari, presso Brescia; morto il 24 luglio del 1805 nella stessa città. Compiuti gli studii nel seminario di Brescia, si volse alla letteratura, in cui, mercé l'esattezza di sue ricerche e l'ampiezza delle cognizioni, divenne un prezioso collaboratore al Mazzu-chelli, al Tiraboschi ed al Facciolati, che ricorsero sovente a lui per le loro grandi raccolte. Nominato canonico curato a Chiari, continuossi negli studii; se non che, scoppiata nel 1797 una iusurrezione sul territorio di Brescia per arrestare i progressi dell'esercito francese, fn mandato in ostaggio a Milano, e passò tre mesi in stretta prigionia. Ei pubblicò : De vita Petri Falece (Brescia 1770f in-8°) ; De vita scriptisque V. M. lmbonati (ivi 1773, iu 8°); Notizie intomo alla vita ed alle opere di M. Giovila Rapiccio (ivi 1790 in-8°).
Vedi Nuovo dizionario istori co di Bassano.
RICCI Matteo (biogr.). — Celebre gesuita, fonda tore delle missioni nella Cina, nato il 6 ottobre 1552 a Macerata, morto 1* 11 maggio 1610 a Pechino; dopo studiate belle lettere in patria, fece a Roma il corso di legge, che abbandonò nel 1571 per entrare, contro la volontà paterna, nella Compagnia di Gesù. Fece il noviziato sotto la direzione del padre Valignan, visitatore generale delle missioui d'Oriente, cui tenne dietro nel 1577 alle Indie prima di aver compiuti gli studii teologici. Mentre li terminava a Goa, il padre Valiguan erasi trasferito a Macao per agevolare l'accesso della Cina a' Buoi missionarii. Ricci fu scelto dei primi per tentare quell'ardua impresa. Dopo avere imparato la lingua cinese ebbe.licenza dal governatore di Cantou dit^ooQle
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