Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RICCIOLI o RIZZUOLI
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ziata in San Petronio, ecc. Fra' suoi allievi citeremo: Cecilia, Giovanni Battista e Felice suoi figliuoli. Quest'ultimo, detto Brusasorci il giovane, oato a Verona nel 1540, morto nel 1605, continuò i suoi studii a Firenze sotto Jacopo Ligpzzi, ed acquistò una maniera delicata e graziosa, che rende assai belle le sue Madonne, i suoi putti ed angeli. Fu anche valeute nei ritratti. A fresco dipinse poco. I quadri a olio cbe lasciò in Verona sono assai numerosi e citeremo fra gli altri una Madonna in Santa Maria degli Angeli, una Deposizione in San Bernardino, un'assunto in Santa Maria della Scala, ecc. Credesi che Felice Riccio morisse avvelenato dalla moglie, e lasciò incompiuta la Caduta della manna, che fu ultimata dai suoi allievi l'Or-betto e Pasquale Ottimi. Ammirasi di lui all'Accademia di Venezia il Cristo alla colonna e la Santa Trinità, e al Museo del Louvre una Sacra Famiglia.
Vedi Vasari, Vite dei Pittori, ecc. (Firenze 1855, Le Monnier, voi. xi)-
RICCIOLI o RIZZUOLI (veter.). — La conoscenza di questa malattia, particolare ai solipedi e comunemente appellata acqua alle gambe, e con termine tecnico fimatoci, interessa assai davvicino anche la medicina dell'uomo, poiché é provato che dessa può io alcune circostanze comunicarsi alle vacche, facendo svolgere in esse il vajuolo vaccino, col quale si perviene a far sviluppare nell'uomo un vajuolo generalmente benigno, ed immune dai pericoli cbe accompagnano il corso del vajuolo naturale. La natura di questa infermità non è ancora ben conosciuta, ed in vero è dessa considerata da varii scrittori quale affezione locale, e rappresentata da una malattia cutanea cronica e contagiosa, da una ilemmasia della pelle, caratterizzata dallo svolgimento di cutanee escrescenze, da una infiammazione ulcerativa delle ghiandole e dei follicoli mucosi della pelle, da una affezione risipelatosa, oppure da una irritazione locale, che ha la sua sede nei bulbi piliferi, mentre altri la ritengono costituita da uno stato diatesico generale. L'illustre Raynal divide l'opinione della maggior parte dei veterinari, che credono esservi due specie di rizzuoli, una locale cioè, e l'altra generale, appoggiandosi specialmente alla clinica osservazione, la quale ha dimostrato cbe questa infermità è talvolta facilmente e radicalmente curata, quandoché non di rado resiste ai più efficaci ed energici mezzi di cura, o se pure cede alla' loro applicazione, ricompare altra volta o sullo stesso membro, oppure sopra di un altro. Nello avvicendarsi impertanto delle varie lesioni osservabili sulla parte affetta, le quali vestono dapprima l'aspetto della infiammazione risipelatosa, che offre i caratteri d'un eczema erpetiginoso, e più tardi quello d'uno stato ipertrofico generale della cute, coperta da una folla di vegetazioni pedicolate, che la fecero paragonare allaframboesia dell'uomo, una lesione domina tutte le altre ed è rappresentata dall'ipertrofia di tutti gli organi secretori della pelle, in guisa che si può ammettere col sullodato scrittore, che ella particolarmente consiste in un pervertimento delle funzioni secretorie di questo tessuto, accompagnato dalla evidentissima ipertrofia.
Etiologia. — Sono predisposti a questa morbosaaffezione i cavalli giovani, di temperamento linfatico e rivestiti d'una densa pelle, doviziosamente fornita di peli, quelli che sono originarli di regioni umide, quali ad esempio l'Olanda, il Belgio e l'Hol-stein, e quelli che accidentalmente vennero allevati in località basse e malsane, oppure sono abitualmente ricoverati in scuderie fredde, sudicie, in cui si lasciano soggiornare le feccie e le urine. L'influenza esercitata dall'umidità nello svolgimento di questa infermità è meglio provata dall'osservazione, dalla quale risulta che ella è rarissima e quasi sconosciuta nei paesi caldi, quali l'Africa e la Spagna, e che nelle località in cui suole dominare sparisce in estate per ricomparire nell'autunnale ed invernale stagione. Secondo lo Spinola, i cavalli che hanno pelame di color smorto o dilavato, o che portano estese balzane, vi avrebbero pure una maggiore disposizione; particolarità questa certamente collegata col temperamento e colla costituzione degli animali.
Fra le cause determinanti si annoverano il fango irritante delle città, il letame che si lascia per troppo lungo tempo sotto i piedi degli animali, l'acqua fredda e selenitosa di pozzi e delle riviere, e l'acqua corrotta con cui si lavano le metnbra di questi animali talvolta mentre sono in sudore, e più di tutto l'acqua che cola dalle nevi, a cui lo Spinola attribuisce la proprietà di far svolgere una fimatosi detta gangrenosa, a motivo della gangrena che spesso attacca la pelle di quelle regioni. L'alimento deficiente e di cattiva natura, i lavori eccessivi, e lo spossamento consecutivo alla mancanza d'esercizio, oppure all'esistenza di malattie croniche ed inveterate, e la estensione operatasi di alcune altre infermità delle membra, furono del pari annoverati fra le cagioni cbe possono determinarla. Alcuni la dissero ereditaria e contagiosa, financo all'uomo ; ma la scienza non ha ancora detta l'ultima parola a questo riguardo.
Sintomatologia. — Ha un andamento lento e progressivo, può svilupparsi contemporaneamente o successivatnente in tutte quattro le estremità, ma più comunemente si osserva nelle due membra posteriori, ed è caratterizzata in sul principio da un leggiero prurito ai pastorali, il quale porta gli animali a fregare o mordere le parti affètte, producendo ferite ed un aumento dell'infiammazione e del dolore, che può estendersi all'intiero organismo, e far sviluppare una notevole febbre di reazione. Ma ciò non sempre avviene, ed allora gli animali sogliono manifestare un ingorgamento della pelle e del tessuto connettivo, il quale per lungo tempo scompare sotto l'influenza dell'esercizio, di mòdo che dessi zoppicano a freddò, ossia dopo il riposo. Cola dalla parte affetta un uipore limpido, che bagna i peli, e li riunisce in fiocchi più o meno voluminosi, la pelle appare irritata sopra una vasta superficie, e si fa rossa o di color violetto.
Col progredire del morbo, l'ingorgamento si estende e diviene enorme, la pelle si screpola e si cuopre di escrescenze dermoidee, i peli si distaccano facilmente, come se il tessuto cutaneo fosse stato posto in macerazione, il tessuto connettivo sottostante si converte in una massa omogenea, lardacea e densa, e crepita sotto il taglio, lo scolo
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