Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RICCO' - RICCOBONl ANTONIO
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      ed Evelio cinquecento cinquanta. La nomenclatura di Riccioli ha prevalso a quella di quest'ultimo, e viene adoperata anche presentemente. Scheiner e Rheita non avevano dato che abbozzi della figura della Luna: quella che diede Riccioli è di gran lunga superiore. Le sue osservazioni sulla librazione, sì imperfettamente conosciuta da Evelio comporrebbero esse sole un volume. Osservò anco a lungo Saturno, di cui indovinò per cosi dire l'anello, poiché notò che le sue appendici da cui il disco di tale pianeta era accompagnato formavano una specie di ellisse : non restava che una parola a dire per definire l'anello di Saturno; ma tale parola fu detta da Huygens.
      Non ostante gli errori che si possono rimproverare al Riccioli, non si può negare che non abbia recati immensi vantaggi tanto all'astronomia quanto alla geografìa e alla cronologia. Assunse la difesa della riforma gregoriana, di cui l'esattezza era contrastata da Fr. Leverà, e pubblicò sotto il nome di Michele Manfredi le Vindici« Kalendarii Gregoriani (Bologna 1661, in foi.), opera che ottenne l'approvazione di Cassini. Quantunque fosse di salute delicata e sovente infermiccia, lavorava con un ardore infaticabile. Finalmente, oppresso d'anni e d'infermità, morì a Bologna il 25 giugno dell'anno 1671. Il catalogo compiuto delle opere del p. Riccioli si trova nella Bibliotheca Societatis Jesu (p. 416) : noi ci contenteremo di citare le principali: Almagestum novum astronomiam veterem novamque complectens (Bologna 1651, 2 voi. in-fol.). « Tale opera, dice Lalande nella sua Bibliografia astronomica, è un tesoro di erudizione astronomica: contiene 1500 pagine e 10,656,000 lettere. Oli astronomi ne fanno nn uso continuo ». Lalande la cita di continuo nella sua Astronomia. Vi si trova la lista e la discussione di tutti gli eclissi citati dagli storici, da quello che avvenne al nascere di Romolo (anno 772 av. G. C.) fino all'anno 1647; Astronomia reformata (ivi 1665,2 voi. in-fol.). Quest'opera, che è il complemento della precedente, è assai più rara e più importante per le osservazioni cui contiene. Vi si possono altresì vedere delle utili osservazioni sulla vera data*di alcuni eclissi falsificati dagli autori che ne hanno parlato; Geqgraphice et hydrographice reformat ce libri XII (ivi 1^61, in fol.). Tale opera, piena di dotte investigazioni, non è meno importante delle precedenti : Wolf la chiama opus prastantissimum, in hoc scien-tiarum genere fere unicum , e può anche al presente esser consultata con frutto. Vi si distingue una tavola di tutte le longitudini e latitudini osservate e dedotte dalle migliori osservazioni. Tale tavola, contenente circa 2700 articoli, è notabilissima. Le longitudini più erronee che racchiude non si scostano di più di sette od otto gradi da quelle che si conoscono oggigiorno. Se l'opera di Riccioli fosse stata accompagnata da una raccolta di carte costruite colla scorta della sua tavola di longitudini e di latitudini, la rivoluzione fatta nella geografia di Delisle sarebbe accaduta trenta o quaranta anni prima, nò a questo geografo sarebbero state attribuite né tuttora si attribuirebbero una moltitudine di rettificazioni che sono unicamente dovute al p. Riccioli: ma, privo di un siffatto acces-
      sorio, tale importante lavoro è rimasto inosservato. Chronologia reformata et ad certas conclusiones redacta (ivi 1669,3 parti, in-fol.). Nella prima parte l'autore espone con grandi particolarità i calendari e le ère delle diverse nazioni : vi discute settanta sistemi diversi sull'anno del mondo in cui è nato Gesù Cristo, e trova, secondo la Volgata e la Bibbia ebraica, l'anno 4184; ma preferisce l'anno 5634, giusta la versione dei Settanta. La seconda parte contiene una cronaca dei principali avvenimenti, anno per anno, dalla creazione (di cui il primo giorno corrisponde alla domenica 1° maggio dell'anno giuliano 5634 av. G. C.) fino all'anno 1668. La terza parte contiene le liste cronologiche dei sovrani di diversi Stati, dei patriarchi, dei Concili i, delle eresie, ecc. Tale opera, superata in seguito da molte altre e in ispecie dall'Arte di verificare le date, è oggi poco consultata.
      Sopra questo dotto astronomo si consultino le Memorie istoriche dei letterati Ferraresi dell'abate Barotti (Ferrara 1793, tom. il, pag. 270 e segg.).
      RICCO' (geogr.). — Due luoghi nella provincia di Genova: uno sull'Appennino sulla strada da Genova a Busalla, presso il torrente omonimo; l'altro nel circondario della Spezia, con 2428 abitanti.
      RICCOBONl Antonio (biogr.). — Erudito, nato nel 1541 a Rovigo, morto nel 1599 a Padova, frequentò le scuole di Venezia e di Padova, ed ebbe maestri Paolo Manuzio, il Sigonio e Mureto; i suoi progressi furono cobI rapidi, che, non ostante la sua giovinezza, fu creduto capace d'inseguare belle lettere in patria, e i suoi concittadini gli concessero come una ricompensa politica il diritto di borghesia per lui e tutta la sua famiglia. La giurisprudenza pareva più atta a somministrargli un sostentamento più sicuro, di che vi si dedicò con ardore, e ricevette la laurea nel 1571 ; però sul finire di quell'anno accettò una cattedra di rettorica in Padova, che occupò fino alla morte. Era, dice Nice-ron, uno dei nemici di Giuseppe Scaligero perchè aveva osato contrastargli la nobiltà dei natali ed aveva somministrato a Scioppio documenti per iscrivere contro di lui. Egli è per ciò che Scaligero parla di lui nelle sue opere con molto disprezzo, trattandolo di porcus Bicobonus. Il cardinale Ben-tivoglio, che passò in età giovanile all'Università di Padova nel 1594 e fu accolto in casa del Ric-coboni, lo loda altamente; ma queste lodi furono alquanto oscurate da una non leggiera presunzione che in lui si scorgeva, di che venne a contesa con altri eruditi di quell'età e segnatamente col Sigonio, ch'era stato, come abbiamo detto, suo maestro. Egli era per altro uomo dotto, e ne sono prova molte opere da lui scritte, quali sarebbero la traduzione e il commento della Poetica d'Aristotele, le Note sopra varie opere di Cicerone, il Trattato dell'arte storica, a cui aggiunse i frani-: menti di alcuni storici antichi da lui illustrati, varie Orazioni ed altre cose pertinenti la più parte all'eloquenza. Abbiamo inoltre di lui : Commentarius in quo per locorum collectionem explicatur doctrina , librorum Ciceronis rhetoricorum (Venezia 1567); De Consolatane, edita sub nomine Ciceronis (Vicenza 1584 1585): questo preteso trattato di Cice-, rone pubblicato da Vianelli aveva per autore ilt^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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