Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RICHELMY PROSPEROfa accolto con grande onoranza, ma le difficoltà di vario genere ch'egli incontrò, al suo ritorno in Parigi, per fare adottare alcuni temperamenti nel sistema politico in quel tempo dominante in Francia, lo indussero a domandare il suo congedo dal ministero, nel quale gli successe Descazes. Più ricompense accompagnarono il duca di Richelieu nel suo ritirarsi, e una rendita di 50,000 lire a titolo di ricompensa nazionale, ch'e' consacrò alla fondazione di un ospizio in Bordeaux. Liberato dal peso degli affari, percorse una parte dell'Italia, la Svizzera e l'Olanda, e ritornò a Parigi risoluto di godervi riposo e libertà; ma all'assassinio del duca di Berry ripigliò le redini del governo , senza però incaricarsi di verun portafoglio particolare, e fece tutti i suoi sforzi per lottare contro le fazioni in quei tempi difficilissimi. Ma nell'apertura delle Camere in novembre 1821 essendosi le due opposte fazioni della Camera elettiva unite nel comune desiderio di abbattere il ministero esistente, Richelieu non esitò a ritirarsi volontariamente. Morì poco dopo, il 17 maggio del 1822, lasciando di sè onorata memoria. Egli accoppiava a grande semplicità di costumi un disinteresse ed una lealtà sì universalmente conosciuti, che il duca di Wellington diceva: « La parola del duca di Richelieu vale un trattato». Dopo aver esercitato per undici anni un assoluto potere nella Nuova Russia, ed essere stato due volte in Francia alle testa del ministero, lasciò un'eredità non maggiore di 12,000 lire di rendita. Il suo Elogio fu pronunziato all'Accademia Francese da Dacier suo successore, e da Villemain, che rispose al nuovo accademico ; e nella Camera de' pari dal cardinale de Bausset.
RICHELMY Prospero (biogr.). — Cominciò la sua carriera di professore nell'Università di Torino fino dall'anno 1848. Nell'anno 1850 egli succedeva già al professore Agodino nella cattedra di idraulica. Questa scienza, di natura affatto sperimentale, non poteva cadere in migliori mani, potendosi asserire che il Richelmy non solo ha saputo conservare le secolari tradizioni di pratica sperimentale, del ce lebre edificio idraulico della Parella (Torino), ma riuscì a svolgerlo con molto profitto nell'edifizio eretto, invece del precedente al Valentino e che ancora recentemente fu cotanto ammirato da una Commissione dell'Università di Gand, venuta appositamente a visitarlo.
Oltre all'idraulica sperimentale, il Richelmy coltivò con amore l'analisi matematica. Più volte nell'Accademia delle Scienze di Torino fu delegato arbitro in quistioni d'alta scienza matematica fra gli illustri membri di questo istituto, al quale apparteneva fin dall'anno 1851. I suoi colleghi accademici Plana, Carlo Ignazio Giulio, i due Sismonda, Menabrea, Quintino Sella lo tenevano in grandissima stima.
Lungo sarebbe l'enumerare i lavori scientifici del Richelmy. Basti qui il dire che tutti codesti lavori rimarranno preziosi per le molte cose originali contenute e per la natura delle utili quistioni in esse trattate. Al Richelmy devesi l'onore d'avere, pel primo, introdotto in Piemonte lo studio delle macchine motrici per mezzo del principio delle forze vive.
11 Richelmy fu, col Sella e col Gastaldi, uno deifondatori della nostra Scuola per gli ingegneri. Ne fu direttore fino a questi ultimi anni. Tutti i colleghi e discepoli lo consideravano qual padre. Fu uomo religiosissimo, scrupoloso nell'adempimento dei suoi doveri, studioso al sommo e di grandissimo sapere, senza ostentazione. Tutta la sua vita fu consacrata alla sua famiglia, che lo piange amaramente; alla Scuola del Valentino, che egli amava come opera in massima parte sua, ed allo studio. Con questi gloriosi titoli di benevolenza la di lui memoria, al certo, si serberà in onore e venerata nel mondo scientifico e nell'immensa schiera dei suoi devoti discepoli.
Il primo direttore della Scuola d'applicazione degli ingegneri di Torino è stato il commendatore Prospero Richelmy, ingegnere e dottore aggregato alla Facoltà di scienze fisiche e matematiche dell'Università di Torino, fin dall'anno scolastico 1848-1849 professore d'idraulica nell'Università stessa, fin dal 1852 membro straordinario del Consiglio superiore dell'istruzione pubblica, e chiamato nella istituzione della Scuola a coprire la cattedra di meccanica applicata e di idraulica pratica.
Il professore Richelmy si mise con tutto l'impegno ad impiantare la Scuola su solide basi ed a curarne il buon andamento; a proporre ed a promuovere la nomina degli insegnanti da lui conosciuti volonterosi e capaci ; ad ottenere disposizioni regolamentari favorevoli al mantenimento della disciplina ed al progresso degli studii; a interporre la voce sua influente per fornire la sede della Scuola di nuovi fabbricati, per aggiungervi lo stabilimento idraulico, per ampliare le collezioni; ed a disporre e coordinare il tutto in modo da vedere impartiti studii appropriati e serii, con mezzi acconci per ottenere da essi il maggior effetto utile a benefizio del paese e della scolaresca. Il Governo del Re, conoscendo i meriti del Richelmy, lo conservò direttore della Scuola finché questi ha voluto esserlo, e solo al principio dell'anno scolastico 1880-81, in seguito a volontaria domanda del Richelmy stesso, spossato per la grave malattia da cui fu colpito nel febbrajo dell'anno 1880, si decise di esonerarlo dal grave incarico.
Fu insegnante di gran valore. Fornito di vasta dottrina e di una gran chiarezza d'idee, facile nel comunicarle ad altri ed in possesso dei metodi didattici più piani, ha sempre saputo cattivarsi l'attenzione e le simpatie di tutta la scolaresca ed impartire insegnamenti sotto tutti i riguardi, utili e proficui a quanti volevano applicarsi alla ingegneria.
La malattia che lo colpì nel 1880, sebbene gli avesse lasciata tutta la sua lucidezza di mente, pure le sue forze andavano ognora indebolendosi sino al 13 luglio 1884 che spirò nelle braccia dei suoi cari.
Opere principali di P. Richelmy: Pubblicate negli Aiti della Società degli ingegneri e degli industrali ¦ di Torino: Pensieri intorno ai mezzi con cui si j possa ottenere una descrizione idrografica del Pie-I monte (1868); Risultato sommario di esperienze eseguite all'arsenale di costruzione in Borgo Dora all'oggetto di riconoscere la quantità di lavoro consumata nel segare diverse qualità di legname ! (Torino 1872). — Negli Atti della R. Accademia
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