Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RICHEMONT (BARONE DI) - RICHER
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      delle scienze di Torino: Ricerche teoriche e sperimentali sull'efflusso dei liquidi dai vasi per mezzo di brevi tubi conici divergenti (Torino 18ti6) ; Nota intorno agli esperimenti instituiti nello scopo di determinare la portata media del fiume Po ( 1H66) ; Sull'odontografo di Willis (1867): Di una nuova foggia di chiaviche a luce modulare automobile ( 1868); Sui dinamometri e sugli ergometri (1869); Alcune note intorno alle ruote dentate (1869); Impressioni prodotte dall' esame della Memoria del colonnello Conti intorno all'attrito (1875); Intorno alle turbini a distribuzione parziale; studii teorici e sperimentali (1875); Nuovi appunti alle osservazioni presentate dal signor colonnello Conti in difesa della sua Memoria sull'attrito (1876»; Alcune osservazioni intorno alla teoria data da Poncelet, per ispiegare i fenomeni conosciuti col nome di resistenza dei fluidi e saggio di un calcolo numerico (1878) ; Sulle ruote dentate (1880) ; Commemorazioni e biografie diverse di soci della R. Accademia delle scienze. — Pubblicate nei volumi delle Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino: Notizie di alcuni lavori ed esperienze sugli stramazzi incompleti, eseguite allo stabilimento idraulico della R. Università di Torino (1854) ; Sul moto dei liquidi nei vasi comunicanti, ricerche teoriche e sperimentali (1855); Note sur la stabili té de l'équilibre des corps flotfants (1855) ; Méthodes pour transformer et simplifier des fonctions algé-briques ou transcendantes déduites de différentes procédés d'interpolation (1858); Note sur un pas-sage du mémoire de Bidone sur la percussion des veines d'eau (1861); Esperienze sopra una macchina a colonna d'acqua istituite nell'anno 1863 a Torino (1865); Ricerche teoriche e sperimentali intorno agli efflussi dei liquidi a traverso di brevi tubi conici divergenti (1871). — Sul dinamomrafo di Kraft; L'ingegneria civile e le arti industriali (Torino 1878); Programmi ossieno sunti delle lezioni di meccanica applicata alle macchine e di idraulica pratica dette nella R. Scuola d'applicazione di Torino (Tipografia Derossi e Dusso, Torino 1863) ; Notizie intorno al nuovo edifizio eretto nella Scuola d' applicazione per gli ingegneri in Torino per esperienze idrauliche (Tipografia Fa-vaie, Torino 1870); Intorno alla Scuola d'applicazione per gli ingegneri fondata in Torino nel Ì860. Cenni storici e statistici (Tipografia Fodratti, Torino 1872).
      RICHEMONT (barone di) (biogr.). — Sotto questo nome era noto generalmente uno de' numerosi avventurieri moderni cbe tentarono a' dì nostri spacciarsi pel figliuolo di Luigi XVI morto al Tempio. Egli si fece chiamare successivamente colonnello Saint-Julien, Legros, Renard, Victor, Lemaìtre, principe Gustavo, Enrico di Transtamare, Carlo Luigi di Francia, duca di Normandia, e per ultimo barone di Richemont, e trovò sempre dei creduloni che prestarono fede alla sua origine regale, ch'ei nascondeva sotto uno di questi nomi. Secondo le carte della polizia egli sarebbe nato nei dintorni di Rouen e i suoi veri nomi sarebbero stati Enrico Etelberto Luigi Ettore ffébert; sarebbe stato da prima impiegato subalterno alla prefettura di Rouen, indi vetrnjo a Lius;re, e in siffatta qunlità
      i sarebbe stato condannato come fallito Checché ne I sia, fin dal 1828 e 1829 inviava petizioni alle Ca-! mere per far riconoscere i suoi diritti, enei 1833 La Tribuna, il giornale più ostile ad ogni idea monarchica, lo tolse apertamente a proteggere, perchè il preteso figliuolo di Luigi XVI dichiarava vendicare il trono non per ambizione personale, ma per rovesciarlo, e non voler essere che V ulti ino re della sua razza, dacché, soggiungeva, il miglior dei re non vai nulla. A detta sua, era stato allevato da Kleber ed era stato perfino suo ajutante di campo. Nel 1808 sarebbe passato agli Stati Uniti, e non sarebbe tornato in Francia se non nel 1814. Assai bene accolto allora da Luigi XVIII, sarebbe stato freddamente respinto da sua sorella la duchessa d'Angoulème, la quale avrebbe ricusato di riconoscerlo e l'avrebbe costretto ad allontanarsi dalla Francia. Perseguitato d'allora in poi costantemente dalla polizia francese, sarebbe stato nel 1821 arrestato a Milano e gittato nella prigione di Santa Margherita, ove trovò Silvio Pellico, il quale nelle sue Prigioni narra effettivamente aver avuto per poco a compagno di cattività un individuo che pretendeva essere il duca di Normandia, figliuolo di Luigi XVI, e che spacciavasi per vittima della polizia francese, accanita contro l'erede legittimo del trono di Francia.
      Condotto nel 1834 davanti la Corte d'Assisie della Sonna sotto l'accusa di usurpazione di nome e di cospirazione tendente a rovesciare il governo stabilito , il barone di Richemont ricusò rispondere alle interpellanze del presidente, e, dichiarato colpevole, fu condannato a dodici anni di carcere. Ma vennegli fatto evadersi, e nel maggio del 1835 era a Londra, ove viveva in una grande agiatezza. Tre anni dopo rientrava in Francia, ove veniva di bel nuovo arrestato nel 1840 ; ma fu rilasciato dopo un breve interrogatorio. In quel tempo annovera-vansi fra' suoi più fidi credenti il conte di Bruges, antico ajutante di campo di Carlo X e luogotenente generale in ritiro, e il cavaliere d'Auriol, introduttore degli ambasciatori sotto la Ristorazione. Dopo la rivoluzione del 1848 Richemont continuò a dimorare in Parigi senza essere molestato dalla polizia, cambiando spesso domicilio e vivendo con economia. Nel 1849 andò a trovare Pio IX a , Gaeta, e i suoi fautori menarono grande scalpore : della buona accoglienza fattagli dal papa. Il ba-, rone di Richemont morì nel 1853 nei dintorni di Villafranca, ed avendo il Governo fatto porre i sigilli sulle sue carte, i suoi partigiani vollero scorgere in ciò un'altra prova della sua origine regale, mentre è chiarito generalmente che egli non i era che un impostore.
      , RICHER (biogr.). - Cronista francese della seconda metà del secolo x. Nulla sappiamo della vita di lui, tranne quel poco ch'egli stesso ne dice; e ! il fatto principale che risulta dalla lettura della sua storia in quattro libri (Richeri historiarum libri IV), si è che egli la scrisse fra il 992 e il 995. Questa storia ritrae l'agonia della razza carolingia , e l'assunzione al trono dei Capeti ; e il suo stile è ! imitato accuratamente dagli antichi. Fino ai dì nostri Richer annoveravasi fra gli autori perduti, ! e non si conosceva che per una frase di Tritemio.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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