Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RICHER CLAUDIO - RICHERl TOMMASO MAURIZIONel 18ó3 Pertz e Boehmer scoprirono nella biblioteca pubblica di Bamberga il manoscritto di Ricber vergato dalla sua propria mano e pieno delle sue correzioni. Esso non era rimasto nascosto sì lungo tempo se non perchè era stato commesso l'errore di aggiungere in capo al volume un titolo erroneo. Gli editori dei Monumenta Germanìce lo inserirono nel 1839 nella loro raccolta, e ne pubblicarono nell'anno medesimo un'edizione ad Annover. La società dell'Istoria di Francia, per cura di Guadet, riprodusse il testo dell'edizione tedesca aggiungendovi una traduzione francese e un lungo studio preliminare (Parigi 1845, in 2 voi.). Richer fu tradotto anche in tedesco nella Raccolta pubblicata a Berlino dei Geschichtschreiber der deutschen Voreeit dal barone Carlo d'Osten-Sacken con una introduzione di Wattenbacb (Berlino 1854). Finalmente l'Accademia imperiale di Reims pubblicò per cura di A. M. Poinsignon la cronaca di Richer sotto il titolo: Richer % historiarum libri IV, con traduzione, note e carte geografiche (Reims 1855).
Vedi : Pertz, Scriptores rerum germanicarum — Guérard, Journal des Sàvqnts (agosto 1846).
RICHER Claudio (biogr.). — Matematico francese, nato il 10 novembre 1680 in Auxerre, morto nel 1756 a Provins. Suo patire Giovanni Richer, signor di Bouchet, era avvocato al Parlamento. Ordinato prete a Parigi, vi passò trent'anni nell'esercizio delle funzioni ecclesiastiche, e si ritirò quindi a Provins, ove fu canonico di San Quiriaco, indi decano del capitolo di Nostra Donna. Abbiamo di lui la Gnomonique universelle (Parigi 1701); Discours de Vutilité du fragment de Manéthon sur la dy-nastie des rois d'Egypte (Provins 1747), il quale non è che l'esposizione d'un lavoro considerevole in 2 voi., intitolato: Dénouement du fragment de Manéthon, e del quale non vennero in luce che due estratti nel dizionario di Moreri del 1749. Egli è anche autore, secondo l'abate Goujet, dellMna-lyse générale qui contient des méthodes nouvelles pour résoudre les problèmes de tous les genres et de tous les degrés à Vinfini (Parigi 1733) ; opera pubblicata sotto il nome dell'accademico Fantel di LagDy, amico suo, e che ft*rma il volume n dei Mé~ moires dell'Accademia delle scienze.
RICHERAND Baldassarre Antelmo (bipgr.). — Illustre chirurgo francese, nato a Belley (Ain) il 4 febbrajo 1779, morto a Parigi il 23 gennajo 1840, era figliuolo d'un notajo, e recatosi a studiare chirurgia a Parigi, vi si addottorò nel 1799 con una tesi Sur la fraciure du col du fémur. Nel 1801 pubblicò i suoi Nouveaux éléments de physiblogie, e nel 1802 fu nominato chirurgo aggiunto dell'ospedale San Luigi, di cui divenne poi chirurgo in capo. Il successo dei Nouveaux éléments de physiohgie fu pareggiato da quello della Nosographie chirur-gicale, che pubblicò nel 1805. La sua nomina, in età di ventisette anni (1807), a professore della Scuola di medicina in Parigi coronò l'insieme dei suoi primi lavori. Nel 1814, a cagione dei combattimenti sotto le mura di Parigi, l'ospedale San Luigi rigurgitava di ammalati, e Richerand diede prova d'una grande attività e divozione nella direzione di quell'immenso servizio.
I corsi di Richerand alla Scuola di medicina, jcontinuati per oltre trent'anni, e riuniti all'insegnamento clinico dell'ospedale San Luigi, hanno formato un gran numero di chirurghi che occuparono il primo posto nelle scuole e nella pratica. In guiderdone de' servizi resi alla scienza ed all'umanità, il Governo della Ristorazione diede nel 1829 a Richerand il titolo di barone dopo averlo insignito degli ordini della Legion d'onore e di San Michele. £>opo il 1830 Richerand lasciò poco a poco la pratica medica ed approfittò de' suoi ozi per meditare sulle quistioni vitali della società. La sua campagna di Villecresnes divenne il ritrovo di molti membri dell'Accademia francese, fra' quali Auger, Villemain, Lacretelle, Roger, Campenon, e l'amicizia più stretta l'univa a Brillat-Savarin. La lotta che appiccò con Dupuytren (V.), i sarcasmi che avventò contro di lui gli trassero addosso l'inimicizia di questo celebre chirurgo. La loro riconciliazione vuoisi citare come un esempio da imitare. Nel 1829 Maisonabe aveva inventato alcune modificazioni alle cure ortopediche, e Dupuytren ne parlò col suo solito fere sprezzante; Maisonabe estremamente irritato, lo inseguì persino nella sala delle conferenze dei professori, quando Dupuytren, scorgendo Richerand, disse al suo avversario: c 11 signor Richerand non è certo amico mio, ma io conosco così a fondo la lealtà del suo carattere, che non esito punto ad eleggerlo arbitro fra voi e me ». Richerand rispose a quell'invito conciliativo, e i due illustri av-versarii gettaronsi nelle braccia l'uno dell'altro.
Le opere principali di Richerand sono: Nouveaux éléments de physiologie (Parigi 1801,10a ediz., tradotta diciassette volte all'estero); Nosographie et thérapeutique chirurgicale (ivi 18051806, tradotta anch'essa più volte) ; Des erreurspopulaires relatives à la médecine (ivi 1810): Histoire des progrès ré-cents de la chirurgie (ivi 1825); De la population dans ses rapports avec la nature des gouvernemeiits (ivi 1837). Ei compose inoltre notizie su Bordeu, Ck-banis, Brillat-Savarin, Ambrogio Paré, Vesalio, ecc., e molti articoli pel Dictionnaire des sciences mé-dicales, ecc.
Vedi : J. Cloquet, Eloge de Richerand — Dubois, Eloge de Richerand.
RICHER! Tommaso Maurizio {biogr.). — Celebre giureconsulto, nacque il 7 gennajo 1733 nel villaggio della Morra presso Cherasco da Giuseppe, uomo di alto senno che non trascurò l'educazione d'un figlio che diede fin da fanciullo buone speranze. Alunno del celebre collegio delle Provincie, donde uscirono i Peiretti, i Bogini, i Costa e tutti i più grandi professori della regia Università di Torino, ivi prese la laurea in ambe le leggi, e quindi si dedicò allo stato ecclesiastico, di cui ne riempì costantemente i doveri. Il Richeri dava lezioni private a qualche giovane voglioso di approfondirsi nella filosofia legale, la sola atta a formare un buon magistrato, un distinto professore; nè per lungo tempo si parlò di questo grande uomo, ignoto a' suoi amici, ai suoi concittadini per la sua modestia in non manifestar quanto sapeva, quandc nel 1774 venne in luce la seguente grande opera legale col titolo: Universa civilis et criminalis jurisprudentia juxla seriem institutionum ex naturali et romano jure depromta et ad «tfum fori
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