Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
klblNG - RtDOLFI LORENZORIDING (geogr.). — Derivato dal sassone tritUxng (terza parte), indica le tre parti in cui è divisa la contea di York in Inghilterra, East, West e Nortk Biding.
RIDOLFI (marchese) Cosimo (biogr.). — Illustre agronomo e scienziato, nato nel 1794 a Firenze da Luigi Ridolfi ed Anastasia Frescobaldi ; morto il 5 marzo 1865 di apoplessia fulminante in Firenze. Passò i primi anni della sua vita in villa, vale a dire in quella stessa Meleto che rese poi celebre come podere modello e pel suo orto agrario. Appena conobbe il padre, cui sopperì nel farlo educare conFig. 5685. - Ridolfi (marchese) Cosimo.
gran cura la madre amorosa. Suo primo maestro fu l'abate Cignoli e suo professore di matematiche il celebre padre Inghirami ; ma le sue disposizioni straordinarie verso le scienze fisiche e naturali indussero la madre a mandarlo a studiare al museo di Firenze, di cui era allora direttore il conte Bardi, sotto il Gazzeri per la chimica, il Rabbini per la fisica, il Targioni Tozzetti per la botanica e il Nesti per la geologia, la mineralogia e la zoologia. Fin da quel tempo, coadjuvato dal suo amico il professore Taddei, il Ridolfi aprì nel suo palazzo un laboratorio di fisica e chimica e tolse a carteggiare cogli scienziati più celebri dell'età sua. Nel 1820 visitò la Francia; nel 1823 prese in moglie la figlia del conte Guicciardini, e nel 1825 il granduca Leopoldo II lo nominava direttore della Zecca, nella qaale introdusse non poche migliorìe per la coniazione delle monete. Egli si studiò inoltre introdurre in Toscana il sistema decimale francese, ma incontrò molti ostacoli, sì che dovette smetterne l'idea. Il simigliante accadevagli nel 1839 nella direzione della Pia Casa di Lavoro, in cui introdusse molte riforme. Nonostante questi pubblici ufficii, non trascurò il suo podere di Meleto, da lui così bene ordinato, nè l'urto botanico fondato in villa Bibbiani. Tornato alla vita privata, davasi a tutt'uomo alla agricoltura, e fondava VIstituto agrario di Meleto,
ch'ebbe così splendida vita dal 1834 al 1843, e dal quale uscivano ventidue allievi ottimamente istrutti, che andarono poscia a dirigere grandi tenute. Nel 1841 il Ridolfi presiedeva in Firenze il Congresso degli scienziati, e nel 1843 vedeva sorgere in Pisa un istituto agrario simile a quel di Meleto, istituto la cui creazione era stata da esso Ridolfi posta per condizione al granduca alla sua accettazione dell'ufficio gravissimo d'ajo dei principini. Cominciata l'educazione dei quali, il Ridolfi poneva in disparte ogni altra cura, sol conservando l'uffizio di presidente dell'Accademia dei Georgofiliy ond'era stato parte principalissima; se non che poco tempo durò la diffidi missione, chè nel 1844 il granduca, dopo proclamata la costituzione, lo nominò ministro dell'interno e poi presidente del consiglio dei ministri, posto da lui ceduto quindi al Capponi. Durante il costui ministero, il Ridolfi andò inviato straordinario a Parigi, a Londra, a Brussella; ma caduto il Capponi, si ritrasse di bel nuovo a Meleto. Quando le sorti politiche d'Italia sorsero a miglior fortuna, il Ridolfi tornò alla vita pubblica. Nel 1869 tenne il ministero della pubblica istruzione, nel quale la sua opera indefessa fu di gran giovamento, riformando le due Università di Pisa e di Siena e richiamando a nuova vita l'Istituto di perfezionamento di Firenze. Nei primi giorni del 1849 riparò alla Spezia, ove fece ogni sua possa per dissuadere il granduca dalla sua fuga a Gaeta, nè, la fuga avvenuta, volle colà raggiungerlo, finché avendo consigliato invano la conservazione del governo bosti-tuzionale, non pose più piede a Pitti, e si consecrò di bel nuovo intieramente all'agricoltura. Dopo l'annessione della Toscana al regno d'Italia fu nominato senatore. Ei fu presidente dell' Esposizione nazionale di Firenze, ed a lui fu affidata la direzione del Museo.
11 marchese Di Sambuy stampò nell' Economia rurale alcuni cenni pregevolissimi cbe ne piace qui riferire. Il Ridolfi , scrive egli, dottissimo nelle scienze fisico-chimiche, possedeva uno spirito eminentemente pratico, ed animato da un intenso amore di patria, si faceva sempre promotore di ogni utile novità e d'ogni perfezionamento nelle industrie. Dopo aver viaggiato fra le nazioni più avanzate, di ritorno in patria, ricco com'era di vaste possessióni, si fece agronomo, ed unitosi con Raffaele Lambruschini e Lupo De Ricci, fondò nel 1827 il Giornale agrario toscano, che diresse fino all'ultimo di sua vita. Dettò in Empoli un corso pubblico di Lezioni sulV agricoltura, applauditisi simo e frequentatissimo; lezioni che pubblicò in due volumi. Quest'opera, mirabile per chiarezza, eleganza e scienza pratica, è uno dei migliori lavori che noi possediamo in questo genere.
Vedi Ignazio Cantù, L'Italia scientifica contemporanea (Milano 1844).
RIDOLFI Lorenzo (biogr.). — Uomo di Stato fiorentino del secolo xv, godeva di gran credito nella Repubblica, quando essa venne assalita da Filippo Maria Visconti duca di Milano. Già più sconfìtte dei Fiorentini minacciavano il prossimo loro servaggio, e i Veneziani, testimonii della loro rovina, non ponevano ancora mente che l'equilibrio dei poteri in Italia era per quella conquista turbato
| |
Uxng York Inghilterra East West Nortk Biding Cosimo Firenze Luigi Ridolfi Anastasia Frescobaldi Firenze Meleto Cosimo Cignoli Inghirami Firenze Bardi Gazzeri Rabbini Targioni Tozzetti Nesti Taddei Ridolfi Francia Guicciardini Leopoldo II Zecca Toscana Pia Casa Lavoro Meleto Bibbiani VIstituto Meleto Ridolfi Firenze Congresso Pisa Meleto Ridolfi Ridolfi Accademia Georgofiliy Capponi Ridolfi Parigi Londra Brussella Capponi Meleto Italia Ridolfi Università Pisa Siena Istituto Firenze Spezia Gaeta Pitti Toscana Italia Esposizione Firenze Museo Di Sambuy Economia Ridolfi Raffaele Lambruschini Lupo De Ricci Giornale Empoli Lezioni Ignazio Cantù L'Italia Milano RIDOLFI Lorenzo Stato Repubblica Filippo Maria Visconti Milano Fiorentini Veneziani Italia Ridolfi
|