Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RIDOLFl CLAUDIO — RIDOTTOper sempre. Ma Ridolfi nell'anno 1425 essendosi recato a Venezia e sendo stato introdotto nel Senato, orò in questa guisa: < Signori, la vostra lentezza ha già reso il duca padrone di Genova ; sacrificando noi, lo fate re d'Italia; ma dal nostro canto se è forza sottometterci a lui, lo vogliamo fare imperatore ». 11 Senato, colpito da questa breve arringa, comprese finalmente che far dovesse per la libertà d'Italia; e al duca di Milano fu reciso il corso delle sue usurpazioni.
      RIDOLFl Claudio (biogr.). — Pittore della scuola veneziana, nato a Veroua nel 1574, morto nel 1644, apparteneva ad una famiglia nobile ma povera, e andò debitore dei suoi progressi allo studio delle opere di Paolo Veronese, di Tiziano e Mantegna. Per qualche tempo studiò a Verona e andò poi in Urbino, ove ricevette l'ospitalità in casa del Borracci. Egli vi si ammogliò e dimorò poi in Cori-naldo nei dintorni d'Urbino. Fossombrone,Cantiano, Fabiano, Montenaldo, Ancona, ecc. posseggono dipinti del Ridolfi. Citeremo in Urbino la Nascita del Precursore a Santa Lucia e la Presentazione della Vergine allo Spirito Santo, e a Rimini un Deposito di croce, veramente bellissimo, al dire del Lanzi. Molto ò di lui nel palazzo Albani e in altri dei signori Urbinati. In Verona ammiransi di lui un Assunta e san Carlo che adora il Crocefisso nella cattedrale, San Pietro in San Pietro Incarnarlo, la Vergine e molti santi in san Paolo di Campo Marzo e una Flagellazione in Santa Anastasia. Nella celebre chiesa di Santa Giustina in Padova è una pittura sua lodatissima. che contiene le glorie dell'ordine Benedettino professato da principi, ornato da martiri, produttore d'incliti pastori della Chiesa di Cristo. L'invenzione è propria e l'esecuzione ha tutto il gentile, il finito, il ricco che mai si vegga in altre delle sue opere. Finalmente il museo di Dresda possiede un'Annunziata del Ridolfi. 1 dipinti di lui, dice il suddetto Lanzi, di poco cedono nelle tinte ai sommi coloritori della sua scuola natia ; ma sono condotte con un disegno, con una sobrietà e con una finitezza da poter loro talvolta destare invidia. Si sa che tenne scuola in Urbino, onde usci il Cialderi, ed ebbe un buon seguace del suo stile in G. B. Amigazzi.
      Vedi Lanzi, Storia pittorica (voi. n e iti).
      RIDOLFI Carlo (biogr.). — Pittore della scuola veneziana, nato a Lonigo nel territorio di Vicenza nel 1594, morto a Venezia nel 1658, passò in fresca età in Venezia per apprendere la pittura sotto l'Aliense, di cui fu uno de' migliori allievi. Pare però che molto si dilungasse dalla maniera del maestro dopo gli studii de' più pregiati dipinti di Vicenza e Verona. Vanno fra le migliori sue opere la Visitazione nella chiesa d'Ognissanti in Venezia e l'Adorazione dei Magi in San Giovanni Limosi-niere, nelle quali vedesi lo studio ch'ei metteva per non cadere nel manierismo che aveva invaso in quel tempo la scuola veneta. Ma più che dai dipinti il Ridolfi acquistò fama grandissima dall'opera intitolata: Le meraviglie della pittura veneziana (Venezia 1648, in 2 voi.), contenente le vite accuratamente scritte de' maestri di quella scuola illustre, le quali, se l'autore non avesse ostentata soverchia erudizione poetica e fatto avesse indaginicronologiche più accurate, potrebbero servire di modello a chiunque toglie ad illustrare le vite degli artisti; perocché vi si scorge esattezza di teorie, chiaro e nitido stile, evidenza nella descrizione delle grandi composizioni e schiettezza di narrazione. Abbiamo inoltre di lui : Vita di G. Robusti, detto il Tintoretto (Venezia 1642).
      Vedi Zanetti, Della pittura veneziana.
      RIDOSSO (marin.). — Posizione alquanto riparata dal vento e dall'impeto del mare.
      RIDOTTO (archit. mil.). — Nome generico che si dà a molte e varie opere di fortificazione permanente o pa«?8eggiera, nelle quali si riducono, o sia si riuniscono i combattenti. Il ridotto è propriamente un piccolo forte di figura quadrata, che non ha che la semplice difesa di fronte, destinata a servire di corpo di guardia, ad assicurare la circonvallazione, la controvallazione e le linee d'approccio; e delle volte se ne fanno a ciascun giro della trincea, per coprire i lavoratori contro le sortite del nemico. La larghezza di ciascuna delle loro facce può essere da 16 sino a 39 metri, il loro parapetto, ch'è sostenuto da due a tre banchetto, e che non è fatto per resistere al cannone, non deve avere che 2 a 3 metri di profondità; il loro fossato ha presso a poco altrettanta larghezza che profondità. Vi sono molte sorta di ridotti: taluni sono ordinariamente costruiti negli angoli rientranti degli avan-fos8ati, nei dintorni della spianata, sulle alture, o nei luoghi bassi vicino alla piazza e sotto la sua protezione. Quando si può, si contramminauo i ridotti, ed anche si procura una ritirata sotterranea. che comunica colla piazza. Il soldato combatte meglio quando è sicuro che non può essere tagliata la sua ritirata. Questa precauzione è anche necessaria a tutte le altre opere di fortificazione ; ed allora è perfetta una piazza, quando tutte le sue opere bì difendano a vicenda. Si situano dei ridotti lungo i fiumi per impedire il passaggio ai distaccamenti nemici, sui ponti, sulle cateratte, per impedire che non si brucino ; la guardia di questi piccoli posti è di cinquanta a sessanta uomini, secondo la loro capacità. Vi sono dei ridotti che non sono fatti alla prova del cannone, e che sono semplici opere di fabbrica di 6 o 9 decimetri di spessezza; ed altri che sono fatti alla prova, onde difendere gli aditi, sostenere dei posti, delle linee o dei trinceramenti di un'armata, e per assicurare dei fiumi o dei rialti. Questi secondi hanno 18 a 20 metri di gola; 24-,50 di faccia, 14 o 16 di fianco, un parapetto di 6 metri di profondità su di lm,80 o 2 metri di altezza ; ed una o due banchetto ; un fossato di 6 o 8 metri con un cammino comodo, ed una buona palizzata.
      I ridotti prendono i nomi dalla loro costruzione, come :
      II ridotto chiuso ; è quello ch'è trincerato nella gola.
      Il ridotto grande.
      Il ridotto a casamatta.
      Il ridotto a denti di sega.
      Il ridotto della mezzaluna ; è quella piccola opera distaccata in figura d'un parallelogramma, posta nel mezzo di un rivellino o di una mezzalunaRidotto campale, è quell'opera di fortificazione la cui magistrale è un poligono di un piccolo nu-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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