Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RIFORMA
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commissione, composta del comandante del reggi- I mento, che ne ha la presidenza, di un maggiore I e due capitani, appositamente delegati dal comandante stesso, dei veterinario in primo od anche in secondo, e del sottocommissario di guerra addetto al reggimento stesso.
Il processo verbale indicante i cavalli riconosciuti inabili al servizio di quel corpo vieue trasmesso al comandante generale del dipartimento da cui dipende il reggimento, per la sua approvazione, e dopo ciò gli animali riformati sono venduti all'asta ! pubblica, annunciandone alcuni giorni prima la vendita con particolari manifesti, i quali avvertono che sono dessi venduti senza guarentigia alcuna.
Ciò malgrado, avviene spesso che, pochi giorni dopo la vendita, mostrino gli animali di essere colpiti da qualche morbo contagioso, la etti esistenza in stato latente ò quindi giudicata od almeno fortemente supposta precedente al contratto, e dietro istanza fattane al comande generale, si ; ottenga la rescissione del contratto, e la restitu- j zione della somma versata nel relativo pagamento.
È questo un inconveniente che i veterinari militari dovrebbero colla massima diligenza cercare di evitare, non proponendo mai per la vendita cavalli che lascino concepire anche il più lontano sospetto dell'esistenza del germe delle malattie con- j tagiose, perchè è cosa altamente deplorabile che , il Governo possa essere in qualsiasi modo accusato di favorire, od almeno di non impedire a tutto potere la diffusione di simili infermità. Gli è vero che passa talora lungo tempo tra la decisione e l'effettuazione della riforma, in guisa che in questo frattempo può benissimo apparire qualche segno, ! indizio o sospetto di malattia appiccaticcia che prima non esisteva; ma anche in questo caso il , veterinario non deve menomamente indugiare a 1 dare avviso di ciò ai superiori del corpo, onde differita ne sia la loro esposizione ai pubblici incanti, od anche definitivamente abbandonata.
Non è a dire che tutti i cavalli incapaci di soddisfare alle esigenze del servizio attivo dei corpi di cavalleria ed artiglieria debbano essere egualmente riformati, perchè ve ne hanno qualche volta fra questi alcuni che possono ancora servire all'istruzione, oppure possono rendere soddisfacenti servigi per il treno d'armata; ma fuori di questi casi è sempre opera buona quella di rimpiazzare tutti gli animai: che inetti risultano per il servizio della guerra, poiché con questa disposizione s'incoraggia e favorisce la riproduzione e lo immeglia-mento della specie equina, e sì ottiene un'eccellente cavalleria, infondendo nell'animo dei soldati chiamati a servire in quest'arma l'amore al cavallo, il quale è incompatibile con animali deformi, difettosi, od in qualsivoglia guisa pericolosi.
Le cause di riforma, ben dice il Cardini, sono maturali, e consistono nell'avanzata età e nella logoranza , oppure accidentali, e sono costituite da malattie esterne ed interne e da vizi o difetti fisici o morali, persistenti e di notevole gravezza. Nulla può essere fissato per riguardo all'età in cui gli animali deggiono passare alla riforma, poiché v'hanno cavalli che raggiungono più presto il loro completo sviluppameuto, e che prima di essere Nuova Encicl Ital. VoLadulti possono già rendere buoni servigi, mentre ve ne hanno degli altri, come gli orientali in genere, i quali non acquistano il loro compiuto svolgimento se non verso la tarda età di anni otto incirca, e siccome cotesti ultimi si fanno poi specialmente rimarcare per la loro longevità, ne viene la conseguenza che in pari condizioni possono questi ritenersi nell'armata fino a più avanzata età. Del resto la conservazione della salute, un vigore sufficiente per poter resistere al lavoro, e sovrat-tutto la solidità e sicurezza delle membra, sono le condizioni che spesso inducono a prolungare il servizio di simili animali.
La logoranza, considerata nei snoi effetti, nell'insieme degli organi che servono alla locomozione, non è guari una causa frequente di riforma, perchè la natura dei lavori a cui sono assoggettati i cavalli durante la pace li espone assai meno alla rovina, che non quelli che attendono ai varii altri generi di più o meno pesanti servizi. Cagioni assai più frequenti di riforma sono le malattie che passano allo stato cronico, e non lasciano più speranza di perfetta guarigione, e sono abbastanza gravi da toglier forza e vigore agli animali, o da impedire od inceppare almeno il libero movimento delle varie parti del corpo, e le funzioni degli organi più importanti per la vita.
Cotali affezioni si fanno particolarmente osservare in seguito a lunghe e disastrose guerre, durante le quali gli animali mal nutriti, mal governati e sottoposti ad eccessive fatiche e ad ogni genere d'intemperie e privazioni, sono alfine ridotti in uno stato di debolezza, di logoranza, d'immagrimento o marasmo, da non lasciare più speranza d'un migliore avvenire. Tra le infermità generalmente considerate come esterne, che più spesso sogliono rendere necessaria la riforma, si annoverano le esostosi, e specialmente quelle conosciute sotto i nomi di giarde, spavenii, corbe e formelle, le anchilosi, le ritrazioni tendinose, le vecchie storpiature e distensioni capsulari e legamentose, le estese, gravi e profonde ferite, le fratture, le lussazioni, le fistole, le ernie, i rovesciamenti, le varici, i ricciuoli inveterati, i chiovardi cartilaginosi pertinaci^ il restringimento di tutto il piede, la malattia navicolare, le lesioni diverse che costituiscono il cronico rinfondimento, ed il male del rospo o formica, detto in termine tecnico carcinoma del piede.
Spettano alle interne le croniche infiammazioni dei visceri di molta importanza, le emorragie intercorrenti , l'asma, la bolsaggine, certe affezioni nervose, le paralisie, la ninfomania persistente, i calcoli, l'epilessia, il balordone od idrocefalo cronico, l'immobilità, i reumatismi, i catarri inveterati, la flussione lunatica, e tutte le affezioni che disturbano molto od aboliscono la visione, o determinano la sordità completa, la tisi polmonare, la tabe mesenterica, l'albuminuria, il diabete e varie croniche infermità della cute mantenute da diatesi o morbo interno. Il Cardini aggiunge ai pochi malori da lui indicati le insanabili affezioni che godono di contagiose proprietà, ma queste rendono obbligatorio l'abbattimento od uccisione degli animali che ne sono colpiti, epperciò non hanno nulla XIX. -22
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