Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RIGATE ARMI - RIGAULT NICCOLO'
Nacque a Velestina in Tessaglia verso il 1753 Studiò con molta lode nei migliori collegi della sua patria; ma non avendo bastante ricchezza per correre l'arringo delle lettere, entrò in quello del commercio; si recò a Bukarest, dove rimase sino al principio della rivoluzione di Francia, dividendo il tempo fra le operazioni di commercio e i favoriti suoi studii. In quella città, piena di libri e di uomini di merito, Rigas acquistò estese cognizioni. L'antica letteratura della Grecia gli scaldava l'im-maginazione. Le lingue latina, francese, italiana, tedesca, erano a lui famigliari; era ad un tempo poeta e musico; la più gradita sua occupazione era la geografia comparata. A queste cognizioni aggiungeva un vivo desiderio di liberar la sua patria, desiderio concentrato che esaltava le sue facoltà intellettuali e gl'inspirò un'idea ardita, quella cioè di formare una grande società segreta, con lo scopo di sollevare tutta la Grecia contro la Porta Pieno di vigore e di attività, possedendo in supremo grado il dono della paròla, trasse nella società suddetta vescovi, arconti, negozianti, dotti, uffiziali di terra e di mare, insomma il fiore della nazione greca, come anche parecchi distinti stranieri. E quel che deve sembrare incredibile, riuscì a farvi entrare parecchi Turchi potenti, e fra gli altri il famoso Passevend-Oglu. Allora fermò dimora in Vienna, donde tenne segreta corrispondenza coi principali suoi fratelli sparsi in Germania e in Europa. Continuava nello stesso tempo a coltivare le lettere, e pubblicava un giornale in greco per istruzione de' suoi compatrioti. Traduceva il Viaggio del giovane Anaearsi. Dava in luce un Trattato della tattica milit., ed un Trattato elemen. di fisica ad uso delle genti del mondo. Ma lo scritto che meritava a Rigas in tutta la Grecia una fama veramente popolare, erano le sue Poesie patriottiche , scritte in uno stile volgare, ma fatte per infiammare la fantasia dei giovani greci ed ispirare loro l'odio più forte contro la tirannide musulmana La sua imitazione della Marsigliese: tZxt rtov EXXtvwv, che i Greci in seguito cantarono, combattendo contro i loro oppressori ; la sua bella canzone montanara, Eroi, fino a quando vivremo sui monti? sono, di tutte le sue poesie, quelle che fecero più effetto. Nel 1798, Rigas ed otto suoi amici furono accusati all'Austria come cospiratori. L'imperatore li fece arestare e consegnare alla Porta. Alcun tempo prima che la polizia di Vienna avesse fatto arrestare Rigas, costui, avvertito da qualche presentimento, erasi allontanato da quella città, ma fu preso a Trieste, dove si diè un colpo di stilo. Il braccio tradi la sua volontà; il colpo non fu mortale. Insieme cogli altri, legati a due a due, furono avviati sul confine ottomano. Invano egli e i suoi compagni chiesero per sola grazia di non essser dati nelle mani delle tigri di Costantinopoli e di esser messi a morte nel seno della loro patria. Si afferma che le guardie, temendo che Passevend-Oglu li togliesse loro, gettassero i prigionieri nel Danubio, e che cosi risparmiassero loro il supplizio che li aspettava. Rigas era allora in età di quarantacinque anni.
RIGATE ARMI. V. Armi portatili, Artiglieria e Cannone.
RIGATO (marin.). — Vento impetuoso ma teso, uniforme e di prima mano, cioè prima che il mare, sulla cui superficie traccia delle righe, abbia avuto tempo d'ingrosSare.
RIGAUD Giacinto (biogr.). — Celebre pittore di ritratti, sopranominato il Van-Dyck della Francia, direttore dell'Accademia, cavaliere dell'ordine di San Michele, ecc., nato a Perpignano l'anno 1659, era figliuolo e nipote di pittori, e mostrò fin da giovane il gusto per la medesima professione. Mandato a Mompeliieri, ricevette gl'insegnamenti di Rane, pittore di ritratti alla maniera di Van-Dyck. Sorpassò ben tosto il suo maestro, e recossi nel I6K1 ad esercitare l'arte sua in Parigi, dove si acquistò assai grido in breve tempo. Dipinse successivamente Monsignore dinanzi a Filisborgo, Filippo Vt Luigi XIVe Luigi XP con tanta abilità, che la sua riputazione si sparse per l'Europa. La sua città natale volendo dargli un attestato di stima, lo mise nel numero dei suoi nobili, e Luigi XV nel confermare quella nomina vi aggiunse il cordone di San Michele e pensioni. Rigaud mori a Parigi il 27 dicembre 1743, direttore dell'Accademia di pittura.
I suoi quadri sono sparsi per le principali contrade di Europa, di cui dipinse i sovrani e i principali personaggi. Il museo del Louvre possiede di questo artista i ritratti di Lebrun e di Mignard, ch'erano stati suoi protettori ed amici, e quello di Bossuet. Le stampe de'suoi lavori, incise dai più abili artisti, comprendono oltre a dugento ritratti.
RIGAUD Antonio (biogr.). — Maresciallo di campo e barone dell'Impero francese, nato verso l'anno 1758, entrò al servizio militare in principio della rivoluzione, della quale combattè in tutte le guerre, divenne colonnello del 25° reggimento di dragoni, fu nominato comandante della Legion d'onore dopo la battaglia di Austerlitz e generale di brigata nel 1809. Conservato poi in questo grado dal re Luigi XVIII, e trovandosi nel mese di marzo del 1815 comandante della suddivisione militare di Chàlon-sur-Marne, fu uno di quelli che più contaminarono la propria fama col tradire il loro sovrano, favoreggiando il ritorno di Bonaparte. Rigaud fóce allora prendere le armi alle sue truppe, le informò del rapido avvicinarsi di Napoleone verso Parigi, e gridando Viva Vimperatore!calpestò bruttamente in loro presenza le decorazioni del Giglio e di San Luigi, di cui il re lo aveva ornato. Perciò fh giudicato dal secondo consiglio della prima divisione militare e condannato a morte per contumacia, come colpevole di alto tradimento. Essendo esso caduto prigioniero del generale russo Czer-nitscheff nel meBe di luglio 1815, era stato spedito a Francoforte; e rimesso in libertà, non osò ritornare in Francia, ma dopo avere errato qualche tempo lungo le frontiere, imbarcossi alla volta degli Stati Ùniti con la sua famiglia, e mori alla Nuova Orleans nel 1821.
RIGAULT Niccolò (in latino Rigaltius) (biogr.). Filologo francese, nato nel 1577 a Parigi, morto nell'agosto 1654 a Toul in Lorena, si segnalò fin dalla prima giovinezza per la sua applicazione e i suoi rapidi progressi nelle lettere. Una satira ingegnosa, intitolata Funus parasitieum , da luit^ooQle
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