Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RINALGIA - RINCHEA
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      Fusberta, il brando che ogni prezzo eccede,
      Di cui non è che meglio punga o rida;
      brando fabbricato già da Encelado nelle caverne dell'Etna. Altra impresa di Rinaldo ò la morte di Chiariello, da lui ucciso in Media, donde tornato in Francia, in una festa alla presenza di Carlo Magno toglie la vita ad Anselmo Maganzese; per la quale uccisione viene esiliatoII gran Mambrin che all'Asia legge impone,
      e contro lui guadagna l'elmo fatato onde si copre. Dopo di che sposa Clarice e rimane in Corte di Carlo, dove, veduta la bellezza di Angelica che dal Catajo era stata coll'Argalia suo fratello mandata dal padre ad addurre seco per amore o per forza i paladini, se ne accende; ma le acque della fonte di Merlino da lui bevute nella selva Ardenna mutano l'amore verso lei in odio; e più volte si rinnovò questa vicenda. Adremmo troppo a lungo se tutte narrassimo le imprese particolari di questo eroe. Più volte combattè con Orlando, e i loro colpi furono terribili e tali quali sapeano darli le braccia e le spade di simili guerrieri ; pure non ebbe mai l'uno vantaggio sull'altro. Grandi poi sono i prodigi di valore di Rinaldo contro i Mori, che egli macella, stritola, fulmina, sperde dalla terra a colpi di Fusberta. Difende Parigi dalle armi di Agra-mante, benché di quando in quando ne lo divelga l'amore ; più d'Orlando è fido nel difeudere la santa corona di Carlo, il quale a cercar ajuti lo manda in Inghilterra e in lscozia. Qui libera Ginevra dall'infamia uccidendo il calunniatore di lei Polinesso; e tornato cogli ajuti richiesti a Parigi, è da san Michele Arcangelo e dal Silenzio condotto nella assediata città. Alla guida de'cristiani assale i Mori e ne fa t» ige. viene eletto di comune accordo a combattere in duello campione del campo cristiano, contro Roggero campione dei Mori. Rotti però i patti per astuzia della fata Melissa, Agra-mante è compiutamente disfatto, e abbandonato da' suoi naviga per l'Africa. Ma l'amore di Rinaldo per Angelica lo toglie di nuovo di Parigi, benché sia sviato nel cercarla da varie imprese cbe gli incontrano. Per ultimo, entrato nella selva d'Ar-denna, lo Sdegno apparsogli in forma di guerriero invincibile lo libera dall'amore, e gli fa bere le acque ghiacciate che infondono l'odio. Dopo di che viaggia per l'Italia e recasi ad Agrigento, dove con Orlando fa i funerali a Brandi marte ferito a morte nell'isola di Lipadusa da Gradasso. Di qua con Orlando medesimo passa ad uno scoglio vicino, dove un romito guarisce Oiiviero e battezza il moro Sobrino, rimasti feriti nel combattimento anzidetto di Lipadusa, e dove trovato Ruggero già battezzato dal Romito, gli promette in isposa la sorella Bradamante. Tornato in Francia, vi è accolto coi compagni a grande onore da Carlo. Quel bizzarro ingegno di Niccolò Forteguerri, continuando alla foggia sua la tela ordita dal Bojardo e dall'Ariosto, narra le ulteriori imprese di Rinaldo e del figlio Naldino, ch'egli ebbe da Clarice, e lo fa per ultimo morire con altri paladini per tradimento di Gano di Magonza, che non potè mai perdonare alla casa di Chiaromonte le molteplici morti dei suoi parenti.
      Rinaldo poi ò anche uno degli eroi, anzi il più valoroso e il più grande dopo Goffredo, della Gerusalemme liberata. Esso può dirsi l'Achille di quell'epopea; quello senza cui non si può disfare l'incanto della selva, donde i cristiani traevano i legni per le macchine guerresche. Bello quanto Amore se scopre il volto, e fiero quanto Marte nell'armi, benché fanciullo; nacque Rinaldo della famiglia d'Este in riva all'Adige da Bertoldo e da Sofia, e fu allevato dalla gran contessa Matilde. Udito lo squillo della tromba che chiamava i cristiani cavalieri al sepolcro di Cristo, non ancora trilustre ei fuggi per lunghe strade al campo dei crociati, e guerreggiò nella squadra degli avventurieri retta da Dudon di Consa. Partito dal campo per contrasto con Gernando, e fatto prigioniero da Armida, è da lei condotto alle isole Fortunate, dove conduce vita effeminata, e donde Carlo e Ubaldo lo tolgono per. mezzo straordinario e lo riconducono al campo. Qui giunto, atterra il bosco incantato, poi corre all'assalto di Gerusalemme e mena strage degl'infedeli. Nell'allegoria cbe si piacque scrivere del suo poema, Torquato vuol denotare con Rinaldo l'ira, la quale dalla ragione (personificata in Goffredo) scompagnata, trasmoda nel rintuzzare la tracotanza dei prepotenti, e nella sua cecità è involta nella pania d'un amor vergognoso e sensuale negli orti d'Armida, dove mollemente ei marcisce, mentre i cristiani guerrieri sudano intorno alla santa città. Ma rinsavito alquanto Rinaldo, ossia lasciatasi l'ira alla ragione sottomettere, l'uomo agevolmente supera gli esterni impedimenti e con-seguisce la politica felicità, che Torquato pretende avere raffigurata nel gran conquisto.
      RINALGIA {patti.). — Dolore che ha sede nel naso.
      RINANTO (bot.). — Genere di piante della famiglia delle scrofularie, tipo della tribù delle rinantee, specie erbacee, dallo stelo diritto, foglie semplici ed opposte, grandi fiori a spighe terminali.
      RINCALZAMENTO (       RINCHEA (zool.). — Genere di uccelli trampolieri delia famiglia dei rallidi.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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