Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      KIOLUNATO - RI PAGLIA o RIPATLLEfame. L'unica gioja che il Riolo godette in sua vita fu l'incarico datogli dal Senato palermitano di dipingere i trasparenti dei fuochi artificiali per le solenni feste in onore di santa Rosalia. Quelle tele gli riuscirono così vere e cosi belle nel rappresentare i più illustri personaggi della greco-sicula grandezza, che lodi e conforti non pochi gli vennero da tutti i Siciliani convenuti per quelle feste nell'antica capitale. L'artista, dice C. Pardi, dimenticando il suo secolo, che lo aveva così male ricompensato, si elevava alle sublimi ispirazioni dell'arte, superava se stesso, e incuteva rispetto agli emuli che gli avevano amareggiato gli anni più belli.
      Scrissero del Riolo con sapiente affetto Paolo Emiliani Giudici in una lunga biografia, e il prof. Giuseppe Bozzo negli Elogi degli illustri siciliani.
      RIOLUNATO (geogr.). — Comune nella provincia di Modena, circondario di Pavullo. Abitanti 1287
      RJOMAGGIORE (geogr.). — Comune del circondario di Spezia, nella provincia di Genova, con 2990 abitanti.
      RION (il conte di) (biogr.). — Tale era il titolo che portava nel mondo uno degli amanti della duchessa di Berry, figlia del reggente, che finì per isposarlo morganaticamente. Dopo lunghi amoreg-giamenti, dice Saint Simon, la duchessa erasi seriamente innamorata di Rion, giovane cadetto della casa d'Ardic, figlio d'una sorella di mad. di Biron, che non era nò bello nè spiritoso. Era un giovane mal fatto, con bei denti, ma che non erasi mai sognato ispirare una passione alla fantasia depravata d'una principessa. Egli fu abbigliato sontuosamente e si piacque rendere gelosa la sua amante, facendola piangere assai spesso e mostrandosi geloso egli stesso. Grado grado la ridusse al punto di nulla osare senza licenza di lui, nemmeno le più piccole cose. Questa principessa così superba si abbassò sino a pranzare con lui e altre persone oscure, ella che non ammetteva alla sua tavola che principi del sangue. Un gesuita, il padre Réglet, non isdegnava sedere a quei banchetti particolari. La duchessa di Berry morì, com'è noto, il 21 luglio 1721, e Rion ne fu addolorato siffattamente che fu a un pelo di suicidarsi. Poco appresso però vendè il suo reggimento e si diede a menar lauta vita nell'oscurità, in cui ripiombò meritamente.
      RIONE (lat. Regio, gr. Xoipa) (topogr.). — Quartiere o scomparto di una città, detto così corrottamente per regione, dal latino regio, denominazione che aveva fatto apporre Augusto a ciascuno dei quattordici scompaHimenti in cui aveva diviso la città di Roma (V. Roma).
      RIONERO (geogr.). — Due comuni in Italia: R. in Volture, circondario di Melfi, provincia di Potenza con 11,383 abitanti ; e R. Sannltico, circondario d'I-sernia, provincia di Campobasso. Abitanti 2163.
      RIO SALICETO (geogr.). — Comune nel circondario di Guastalla, provincia di Reggio d'Emilia, con 2298 abitanti.
      RI0SEC0 (Medina de) (geogr.). — Piccola città di Spagna, provincia di Valladolid, ch'ebbe già grande importanza nel medio evo, ma oggi decaduta.
      RIOUW (geogr.). — Residenza olaudese nell'arcipelago della Sonda, tra Malacca, Bauca, Sumatra e Borneo.
      RIPA (poligr.). — Nome dato talora agli scogli sull'orlo del mare, talora alle sponde alte dei fiumi, talora a quei rialti che forma la terra scavata da un fosso, talora a quei mucchi di sassi che si formano intorno ai campi od intorno%alle vigne, quando si fa l'operazione di levare %dal suolo le pietre.
      Le ripe dei fiumi e dei fossi potrebbero essere poste a profitto, più frequentemeute che non sono, con piantagioni di alberi e di arbusti, che produrrebbero una rendita, consolidando anche il terreno Le prime soprattutto, tanto spesso esposte ad essere guastate dal traripare delle acque, dovrebbero sempre essere ricoperte di vetrici, d'olivagui, di frangole e d'altri arbusti proprii a sostenerle con le numerose loro radici.
      Le ripe poi della seconda specie potrebbero diventar utili anch' esse piantandovi sopra direttamente degli arbusti, qualora i sassi loro siano o possano essere coperti d'un poco di terra o di piante -serpeggianti seminate sui loro orli, coi loro getti diretti alla superficie. È ben vero che i rovi, i rosai striscianti, le clematidi non sono d'un gran profitto, ma scaldando se non altro il forno , dàuno della potassa, ed in agricoltura nessun prodotto può essere riguardato come piccolo quando non costa niente. Hannovi in Italia certe località ove queste sorta di ripe occupano un terreno considerabile , eppure sono lasciate in abbandono; ve ne sono poi delle altre, ove si cerca di trarne partito o piantandovi delle grossularie, dei crespini ed altri arbusti buoni per bruciare, o seminandovi sopra dei fagiuoli, delle zucche, od aprendovi finalmente in mezzo delle buche, in cui si suole collocare qualche albero fruttifero, che colla sua ombra avrebbe potuto danneggiare altri terreni proprii alla coltivazione.
      Le ripe delle fosse nuovamente scavate in una terra vergine sono il più delle volte infeconde per due o tre anni, perchè non contengono humus (terriccio). Gli agricoltori istrutti, per poterne trarre profitto più presto, fanno mettere in disparte la prima terra scavata, e con questa fanno poi ricoprire la ripa, la quale diventa allora produttiva fin dal primo anno.
      RIPAB0TT0NI (geogr.). — Comune nel circondario di Larino, provincia di Campobasso. Abitanti 4930.
      RIPACANDIDA (geogr.). — Comune nel circondario di Melfi, provincia di Potenza, con 5015 abitanti.
      RIPAGLIA o RIPAILLE (geogr. e stor.). — Borgo del Chiablese sul lago Lemano a greco da Tonone, da cui dista poco più d'un chilometro. Nella sua origine fu un priorato conventuale di canonici regolari di sant'Agostino, che venne fondato nell'anno 1411 da Amedeo Vili primo duca di Savoja, Guglielmo di Challant, vescovo di Losanna , cousc-cronne la chiesa nel 10 dicembre 1411, e la dedicò a san Maurizio, capo della Legione Tebea. Il duca volendo rinunziare al governo degli Stati suoi e , vivere nel ritiro e nella solitudine, trascelse Ripaglia, come il più aggradevole e delizioso luogo del ducato di Savoja. Fece adunque costrurre presso quel convento di Agostiniani una specie di castello, , composto di sette appartamenti con altrettante ' torri, a ciascuno dei quali era unito un giardino
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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