Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RIPORTO DI TERRA
- RIPPERDA (DUCA DI) GIOVANNI GUGLIELMO "
J 379
5 franchi. Pago in liquidazione i 250 franchi a mio deficit; ma la mia operazione non è terminata; posso, se l'aumento ricomparisce, coprire la mia perdita e ritirarmi col benefizio. Si pnò ripetere la stessa operazione di mese in mese, e farsi così riportare indefiuitamente.
Vedi : Boccardo, Dizionario Universale di economia — F. Armelani, Il Riporto (Torino, Unione Tip.-edit.).
RIPORTO DI TERRA (coztruz.). — Nella costruzione degli edilìzi, nelle escavazioni, nelle livellazioni dei campi e dei prati, nella formazione dei terrapieni ed in molte altre operazioni accade quasi sempre di dover trasportare grandi quantità di terra da un luogo all'altro, la qual cosa si esprime col nome di riporto di terra. Questo lavoro si può eseguire in varie maniere: 1° colla semplice pala o zappa, a forza di braccia d'uomini ; 2° con cesti che bì portano sulle spalle o sul capo ; 3° con carrette a mano ; 4° con carrette tirate da animali. Ben lungi dall'essere indifferente l'usare uno piuttosto che nn altro de' mezzi precedenti, l'economia nell'operazione dipende intieramente dalla scelta che il direttore delle opere fa dei medesimi. La scelta poi dipende dalla località, dalla natura del terreno di riporto, dalla distanza e dall'altezza a cui si vuol trasportare. In alcuni trattati di costruzione si fissano i limiti delle distanze per ciascun metodo di riporto. Certamente questa cosa può essere utile ai costruttori; ma la bontà della scelta dipende da tante circostanze, che mal si potrebbero prevedere tutte in un trattato; quindi rimane sempre una certa latitudine al direttore delle opere di scegliere quello de' metodi indicati, cbe il buon senso e la lunga sperienza gli avranno fatto giudicare migliore.
RIPOSO vecon. polit. e ammin.). — Con questa voce si esprime una specie di ricompensa che si concede a coloro i quali hanno reso servigi allo Stato nella carriera militare o civile, e ciò avviene quando l'età o le infermità costringono gli agenti del servigio pubblico a cessare dall'esercizio delle loro funzioni : in questo caso vien loro concessa una pensione, cbe, secondo i tempi e le istituzioni politiche, è una concessione puramente graziosa del principe o dello Stato, o proviene da diritti rigorosamente determinati dalle leggi e dai regolamenti, e che inoltre è qualche volta personale a colui che la ottiene, e più sovente si trasmette in tutto o in parte alla sua vedova ed ai figli. Non avvi un sol paese, il quale goda di una condizione politica e amministrativa alquanto regolare, dove non si ammetta questa specie di ricompensa. Diffatti, il riposo offre molti vantaggi. L'aspettativa di un'epoca, nella quale si potrà fruire della pensione di riposo, eccita gli agenti del servigio pubblico e gli obbliga anche ad adempire fedelmente i loro doveri Bino all'ultimo giorno. Quest'aspettativa forma inoltre un legame utile tra lo Stato ed i suoi antichi ser vitori, i quali sono così interessati nella conservazione delia pace e della prosperità pubblica. Infine, mediante il riposo, i Governi possono sempre procurarsi impiegati giovani e attivi, senza timore di lasciar nella indigenza dei vecchi servidori, la anal cosa sarebbe in pari tempo ingiustae contraria alla dignità di una nazione. U riposo non si può, in generale, ottenere che dopo il lasso d'un determinato numero di anni di servigi effettivi e dopo che l'individuo sia pervenuto ad una certa età; bisogna peraltro eccettuare i casi di gravi infermità, nelle quali sia caduto per l'esercizio ed in occasione delle funzioni ; e le pensioni sono variamente calcolate a seconda degli anni di servigio e della qualità delle funzioni. Lo stesso vale in quanto al riposo pei servigi militari, che talvolta si ottiene per antichità di servigi, e la pensione viene calcolata sulla durata dei servigi e pel grado del pensionano ; talune altre volte si ottiene per ferite o infermità gravi e incurabili, provenute da avvenimenti di guerra, da accidenti, da fatiche o pericoli sostenuti nel servizio militare e legalmente comprovati ; in quest'ultimo caso, la pensione viene conceduta senz'aver riguardo alla durata dei servigi, ma secondo la gravità delle ferite o delle infermità e secondo il grado del pensionano. Puranche gl'impiegati civili godono gli effetti di talune leggi eccezionali, le quali abbreviano il termine ordinario perchè si ottenga il riposo in favore di coloro nei quali, per la natura delle proprie funzioni, vengono a scemarsi di forze, come avviene agl'impiegati del servigio attivo delle dogane, delle foreste, delle contribuzioni indirette, delle poste e delle prigioni. Il termine si abbrevia egualmente nel caso di repentine e incurabili infermità cbe rendano l'impiegato inabile al servigio. Finalmente v'ha delle circostanze, nelle quali il riposo è forzato, e questo avviene allorquando le funzioni di taluni impiegati vengono soppresse per causa di economia, o dietro qualche piano di riforma: in questi casi, si costuma rimunerare gli antichi servidori con indennità temporanee, proporzionate alla durata dei servigi. Questo sistema di concedere il riposo favorisce eminentemente le idee democratiche, poiché suppone l'ammessione del principio che non i soli ricchi, ma tutti i cittadini possano aspirare agli impieghi pubblici, ed anche i quali, non avendo altra via di sostentarsi che quella dell'impiego, o dovrebbero lavorare fino all'estremo punto di loro vita, o perir dalla fame nella vecchiaja e nelle infermità. Laonde, malgrado tutte le doglianze contro l'aggravio che viene agli Stati dalle pensioni di riposo, i Governi ben diretti e liberali, in luogo di restringere i casi di riposo, gli hanno estesi coi diritti dei pensionarii.
RIPOSO DEI TERRENI (agric.). V. Maggese e Rotazione.
RIPOSTO (geogr;). — Città del circondario di Acireale, provincia di Catania, con attivo commercio, istituto nautico, e abitanti 9748.
RIPPERDA (duca di) Giovanni Guglielmo (biogr.). — Avventuriere olandese, nato a Groninga nel 1690, morto a Tetuan il 2 novembre 1737, entrò nella carriera delle armi, e a ventidue anni comandava un reggimento di fanteria. La sua intelligenza e la sua educazione furono cagione cbe nel 1715 fosse eletto a compiere una missione a Madrid. Ei vi tornò nel 1718 con animo di porvi stanza, abjurò la religione riformata, e indusse Filippo V ad accettar disegni che dovevano migliorare il commercio castigliano. D'allora in poi divenne un uomo
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