Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RISIPOLA
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Ipu5pAntonio, è una flogosi esantematica, estensiva, non contagiosa della pelle e spesso del tessuto cellulare sottocutaneo, al suo nascere caratterizzata dal rossore, dalla lucentezza, dalla tumefazione, dal calore e dal dolore della parte che ne è sede. Molte divisioni furono stabilite in proposito della risipola; ma la maggior parte di esse, come quelle relative a un gran numero di malattie, non fnrono desunte se non se da circostanze relative al grado, alle cause, al corso e alle complicazioni della malattia.
Per opposizione alla risipola detta vera, alcuni autori ammisero una risipola falsa, e Chelius anzi ammette solamente queste due specie nella sua divisione della risipola; egli usa indifferentemente il nome di risipola falsa e di eritema, e l'eritema è idiopatico (eritema propriamente detto) o sintomatico; ma dalla descrizione stessa di Chelius risòlta evidentemente che sotto il nome di risipola falsa sintomatica questo chirurgo descrisse solamente la risipola flemmonosa o complicata (Trattato di chirurgia). Il Dr Bonorden assegnò come carattere speciale alla risipola falsa l'infiammazione dei fascia; ma qui pure facilmente noi potremmo dimostrare che questa specie non ('ifferisce per nulla dalla risipola flemmonosa (Medicinische Zeitungen Preusten, maggio 1834).
II. Alterazioni anatomiche. — a) Risipola semplice limitata alla cute. — L'anatomia patologica della cute presenta tuttavia grandi oscurità; di qni le divergeuze di opinione nei varii patologi. La cute, secondo Louis, è leggermente tumefatta ai limiti delle piastre infiammatorie. Secondo Samson, la protuberanza presenta varia altezza e varia consistenza nelle diverse regioni del corpo; ella è poco sensibile nei punti ove la cute è molle, fina e mobile ; è assai notabile e acquista una durezza significante nelle parti ove la cute è dura, grossa e aderente alle parti profonde mediante nn tessuto cellulare poco distraibile; questi caratteri si riscontrano alla fronte e al naso ; alla coscia la superficie resipelatosa in generale è ruvida, aspra, e come disseccata; veduta colla lente, essa presenta un gran numero di piccole flittene. Dopo la morte e avvenuto il raffreddamento del corpo, le regioni occupate dalla risipola, al dire di Chomel e Blache, presentano un colore biancastro che succede al ! rossore; l'epidermide si distacca con facilità, e la , pressione del dito sopra la cute determina un infossamento più o meno considerevole. Gondrin parimente ha notato questo fatto: quando la flogosi della cute fu poco pronunciata, dice questo medico, non si riscontra di essa nessuna traccia alcune ore dopo che l'infermo cessò di vivere; appena appa- ! jono alcuni capillari injettati alla superfìcie della ente; ma esaminando il cadavere trenta o qua-rant'ore dopo la morte trovasi che tutta la superficie che fu infiammata, e la quale poche ore dopo la morte non presentava alcuna alterazione, ò divenuta violacea, e offre quello stato d'infiltrazione sanguigna che si osserva nelle parti declivi dei cadaveri. Tale alterazione non è costante, e non 8i riscontra in tutti i casi alla medesima epoca ; trascorso poi un tempo anco più lungo dopo lamorte, l'epidermide si distacca nella regione che fa affetta da flogosi, comunqae leggermente, molto prima che non sulle altre parti, e particolarmente innanzi che sia ancora bene manifesta la putrefazione.
Queste alterazioni, secondo la maggior parte degli autori, caratterizzano il primo grado della risipola; secondo Samson, esse appartengono esclusivamente alla forma che egli denominò risipola propriamente detta o cutilide.
Quando avviene la morte dopo che la flogosi giuose al suo secondo grado, vedesi l'epidermide sollevata, ora in punti molto circoscritti e molto numerosi (risipola migliare, vescicolare, eczematosa), ora sopra una superficie o sopra varie superficie più o meno larghe irregolari, o di forma rotonda (risipola flittenoide, bollosa). Se non avvenne rottura dell'epidermide, al di Botto di essa trovasi una sierosità giallastra un poco vischiosa, inodora, acre e di sapore salato; talora questa sierosità è siero purulenta o puriforme (risipola pustolosa)', e infine può anche essere nerastra e fetidissima (risipola cancrenosa). Se poi avvenne rottura dell'epidermide durante la vita, la superficie del derma denudato è ricoperta da una crosta giallastra più o meno grossa, simile a quella che si riscontra sulla superficie di un vescicatorio. Secondo che la flogosi fu più o meno violenta, trovasi o una lieve injezione vascolare nelle areole del derma, o un'injezione evidentissima del tessuto reticolare accompagnata da ingrossamento della parte della cute esterna al corion, e anche si riscontrano dei vasi injettati sopra il derma; quando la flogosi fu eccessiva non si distinguono più i vasi injettati, i quali sono visibili solamente intorno al focolare della infiammazione, ai limiti di esso, mentre nel centro il tessuto dermoide è uniformemente rosso e come combinato col sangue infiltrato; lozioni ripetute non inducono neBsun cambiamento nello stato della cute, il quale dura fino a che non sia avvenuta la putrefazione della cute medesima, che riduce questa membrana in nna poltiglia rossa, grigiastra, scorrevole. Quando la flogosi occnpa tutta la spessezza della cute, appare come carnificata, di una struttura apparentemente omogenea, rossa, ppungosa e facile a lacerarsi in ogni senBo; il derma è pochissimo tumefatto e non presenta più nè struttura areolare, nè tessuto adiposo.
Finalmente, se la flogosi fu violenta per modo da determinare la gangrena, trovansi ora delle flittene ripiene di una sierosità nerastra, ora, essendo rotta l'epidermide, una superficie denudata, di un aspetto livido, punteggiata di macchie nere; talvolta le flittene ricoprono piccole ulcerazioni irregolari. Quando già esistono le escare, esse ordinariamente sono molli, e molto imbevute di pus e di sierosità, le pareti e i vasi dermoidi sono neri e si lacerano colla più grande facilità.
b) Risipola semplice estesa alla cute e al tessuto cellulare sottocutaneo. — Quando la flogosi erisipe-lacea occupa la cute e il tessuto cellulare sottocutaneo secondo il grado della flogosi e la disposizione delle parti, avviene o un versamento di sierosità o di pus; sovente superficie più o meno estese vengono colpite da cancrena; il più comu-
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