Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RISPETTO - RISPONSABILITÀ.
Demente questi tre stati si succedono con maggiore
0 minor rapidità. Studiando i caratteri anatomici dalla superficie alla profondità dei tessuti, passando per tutti i gradi dell'alterazione e del disordine ch'essa determina, trovasi la cute tesa, lucente o flaccida, assottigliata, distaccata in un'estensione più o meno considerevole, cancrenata in più punti, avvolta sopra se medesima internamente, ai margini delle aperture effettuate dalla natura e dall'arte. Il distacco della cute può estendersi a tutto quanto un membro. Lepelletier talvolta lo ha veduto esteso al bacino, alla coscia, alla gamba e al piede; solamente alcuni punti di aderenza esistevano in corrispondenza delle articolazioni. Un'incisione profonda praticata nella cute fa vedere il tessuto cellulare sottocutaneo ingorgato di un liquido sieroso, siero-sanguinolento lattescente (risi-pola edematosa); altre volte dall'incisione non sgorga se non che poca o punto sierosità, ma piuttosto una materia bianca come latte e consistente quasi come lardo; finalmente, talvolta il tessuto cellulare è infiltrato di pus, il quale in alcuni punti è misto ad un liquido sanguinolento, oppure ò raccolto in uno o più focolari (risipola flemmonosa, flemmone diffuso, flemmone erisipelaceo). Sovente il pus distrugge il tessuto cellulare intermuscolare, i muscoli sono, per così dire, disseccati, e solchi purulenti penetrano fino nelle parti più profonde, seguendo diverse direzioni secondo la disposizione delle aponeurosi esistenti nella parte malata. Il tessuto cellulare non tarda a mortificarsi, staccandosi a brani, i quali afferrati con pinzette, dapprima resistono; una volta poi estratti, immergendoli nell'acqua, il pus si separa dai medesimi,
1 quali ritenuti nell'acqua, dopo una tale separazione, si vedono ricoperti di una materia tormentosa, simile a quella che riveste i tegumenti di uu feto da uno a tre mesi; e sottoposti a più lunga macerazione non offrono più che una trama cellulare coperta di false membrane, e infine rimane sola la trama cellulare. Quando la cancrena è più avanzata, il tessuto cellulare di colore grigiastro e nerastro vien via a vasti brani isolati e quasi senza aderenze, che nuotano in mezzo a un pus liquido e male elaborato.
III. Sintomatologia. — Pensano alcuni patologi che nella risipola più superficiale il tessuto cellulare sottodermoide partecipi più o meno della flo-gosi cutanea; ma ciò si oppone alla esperienza; e noi accenniamo i sintomi della malattia secondo la divisione sopra stabilita.
a) Risipola semplice limitata alla cute. Prodromi. — La maggior parte degli autori stimano che la risipola ordinariamente sia annunziata da prodromi, e J. Copland è d'avviso che ciò sia in ogni caso. Un'opinione affatto opposta professa Rayer, il quale ammette l'esistenza dei prodromi solo nella risipola complicata da imbarazzo gastrico; e i fenomeni morbosi, egli dice, indicati dagli autori come segni precursori della risipola, non sono altra cosa che i sintomi della irritazione gastrointestinale L'osservazione ne insegna a tenere un'opinione media fra queste due asserzioni, che sono l'una e l'altra troppo esclusive.
1 prodromi sono generali e locali: tra i primiuno dei più costanti è la febbre, la quale per altro può manifestarsi congiuntamente alla risipola, o anche succedere allo sviluppo della medesima. Sopra venti casi osservati da Pietro Franck, la febbre fu primitiva dodici volte, simultanea sei volte e consecutiva due volte; in qualche raro caso essa manca intieramente (risipolu apiretica). La febbre primitiva ordinariamente diminuisce quando si manifesta la tumefazione cutanea; ma può accadere che essa presenti delle esacerbazioni fino a che la risi pola non abbia raggiunto il suo più alto grado. Talora, in relazione colla intensità o «olla sede della malattia, la febbre persiste o anche aumenta fino alla fine; ciò per esempio si osserva nella risipola della faccia, secondo Naumann. Questo medico parimente ha osservato che l'invasione della febbre la quale precede, accompagna o segue la risipola (febbre erisipelatosa di Sydenham, febbre erisipelacea di Hoffmann), è quasi sempre annunziata da un freddo più o meno intenso, e da cefalalgia la cui intensità è proporzionata all'intensità del freddo medesimo; ben presto nasce il movimento di reazione (dodici a trenta ore), il calore animale s'inalza, il polso si accelera, il malato prova una lassezza generale, dolori ai reni, nausee, vomitu-rizioni, i quali sintomi diminuiscono allorquando sopravviene un sudore abbondante. In generale i sintomi precursori generali sono tanto più pronunciati quanto più è grave la risipola, sia relativamente alla sua estensione, sia relativamente alla sua sede. Tali sintomi possono affatto mancare, ma ciò è estremamente raro; Samson una sola volta ha notato la mancanza dei sintomi precursori (Des constitutions érysipélateuses qui règnent habituel-lement à VHótel-Dieu de Paris, nel Journ. des conn. méd. chirt. vi, p. 13). Non meno pronunciati sono i fenomeni che si manifestano nella parte ove è per svilupparsi la risipola; prima che appaja in essa alcuna alterazione visibile, l'infermo prova un senso di aridità, di prurito, di calore, di tensione, di peso. Chomel nota, come uno dei sintomi precursori locali più notevoli, la tumefazione dolorosa dei ganglii linfatici prossimi alla regione ove è per accadere la eruzione; di quelli del collo, per esempio, se la risipola deve manifestarsi al capo; di quelli degli inguini o delle ascelle, se deve manifestarsi alle membra. Già Borsieri aveva richiamata l'attenzione sopra questo fatto.
In capc^a ventiquattr'ore, e talora il secondo, il terzo o anche il quinto giorno solamente, appajono i sintomi locali caratteristici della risipola.
Primo grado (R. esantematica, vera, legittima, ecc.). — Appare un rossore che varia dal roseo chiaro al violaceo, e talora anche giallastro, colore tanto più intenso quanto più la risipola si avvicina al mas-i simo grado d'intensità; questo rossore dapprima , disposto a strie, a linee, variamente anastomizzate fra di loro, a piastre, va poi diffondendosi uniformemente sopra una superficie più o meno estesa e sempre irregolare. Come il rossore proprio di tutti gli esantemi, esso si dilegua sotto la pressione nel dito per ricomparire appena la pressione sia cessata. Se non che questo carattere, che gli autori riguardano siccome costante, non si osserva in tutti i casi. Nello stesso tempo che si manifesta il oo-
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