Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RISPETTO - RISPONSABILITÀ.
      ravvisare nella qualità del nutrimento cagioni predisponenti fortemente alla risipola Si è affermato che gli alimenti irritanti, l'aglio, la cipolla, le droghe, certi pesci, l'abuso delle bevande alcooliche favoriscono lo sviluppo di questa malattia. < Taluni anche sostennero, dicono Chomel e Blache, la risipola essere più frequente nei paesi ove più si fa uso di questa qualità di alimenti e di bevande; ma tali asserzioni non sono dimostrate e neppure fondate sopra un certo numero di fatti >. Sarebbe anzi facile il dimostrare rigorosamente il contrario: in Russia, ove per una parte dell'anno il popolo si nutre quasi esclusivamente di funghi marinati con cattivo olio di lino, e di pesci salati, e s'inebria con pessima acquavite fatta con semi, le risipole non sono per nulla più frequenti di quello che sieno in Francia, checché ne dica Tode.
      7° Climi. — Stagioni. — Fino ad ora non abbiamo statistiche le quali conducano a stabilire che la risipola sia più frequente sotto certe latitudini che sotto altre; tuttavolta è da credersi che essa si sviluppi più di sovente nei paesi tropicali, là ove regnano, per cosi dire, endemicamente certe malattie cutanee, la elefantiasi degli Arabi, e certe febbri pestilenziali. La risipola si osserva in tutte le stagioni ; tuttavolta G. Frank ritiene che l'inverno principalmente ne favorisca lo sviluppo, massime quando l'atmosfera è carica di elettricità. Secondo Chomel e Blache, essa sarebbe più frequente nella primavera, e soprattutto nell'autunno, dopo una estate calda e asciutta.
      b) Cause determinanti. — Omettendo le diverse opinioni dei varii medici, e limitandoci solo ai fatti, ammettiamo: 1° Che la risipola talvolta si manifesta spontaneamente, senza che sia possibile di riferirla nè ad una predisposizione, nè ad una causa determinante interna; 2° che sotto l'influenza di certe costituzioni mediche, dominanti in località più o meno estese, l'organismo contrae una predisposizione in forza della quale si sviluppano risipole in gran numero, sia per cagioni interne (imbarazzo gastrico, febbri di carattere maligno, ecc.), sia per cagioni esterne, le quali costituzioni mediche fanno sì che tutto, per cosi dire, divenga causa determinante della risipola; 3° che in altri casi, certe cagioni di cui bene si conoscono gli effetti sembra valgano a determinare la risipola, indipendentemente da qualunque predisposizione; 4° infine che, in circostanze più rare, certe cause interne od esterne determinano lo sviluppo di una risipola, senza che sia possibile rendersi conto del loro modo di azione, nè di ammettere ragionevolmente la esistenza della predisposizione. Raimann conobbe una donna nella quale ogni parto era annunziato da una risipola del braccio: una volta questa risipola mancò, e la malata poco dopo morì di apoplessia (Medicus, Geschichte der periodischen Krankh, t. i, p. 199). Importa che i lettori non perdano di vista queste proposizioni nello studio delle cause determinanti della risipola.
      1° Contagio. — La propagazione della risipola per via di contagio, fu vivamente sostenuta, massime in Inghilterra. 2° Epidemia, siccome molte osservazioni dimostrano. 3° Alimentazione ; nè occorre ripetere ciò che a tutti è noto. 4° Modificatori
      patologici. 5° Impressioni morali. 6° Impressioni atmosferiche. 7° Modificatori irritanti.
      VII. Cura. — È facile comprendere che nessuno dei metodi proposti da patologi esclusivi possa servire come metodo generale per debellare una malattia che si presenta con caratteri e gradi così diversi. Una prima considerazione è relativa al corso della risipola: allorché questa risipola non è fissa, è molto importante opporsi alla sua estensione o al suo trasporto, qualunque sieno d'altronde le cau8e,la natura, il grado e le complicanze dell'infiammazione. Quando la risipola è erratica, quando si manifesta successivamente su varie parti del corpo più o meno distanti fra loro, senza percorrere in nessuna di esse i suoi periodi naturali, bisogna procurare di mantenere l'esantema nella ultima superficie da esso attaccata. A quest'effetto è stato consigliato di applicare nel centro di questa superficie un senapismo, un vescicatorio, un moxa, od anche il cauterio attuale. Quantunque questi mezzi non riescano costantemente, non dovrà essere trascurata la loro applicazione, ed è questo il caso nel quale il ferro incaudescente ci sembra indicato. Quando la risipola sparisce improvvisamente, senza mostrarsi sopra un'altra parte, e si ipauifesta qualche grave sintomo relativo a un organo interno, bisogna, in ogni caso che la scomparsa dell'esantema sia il risultato di una metastasi o di una complicanza , richiamare l'infiammazione nel luogo che essa occupava ; in questo caso giovano specialmente i senapismi e le fregagioni Tubescenti o eccitanti.
      Quando la risipola è vagante, quando si estende i di tratto in tratto, bisogna opporsi alla sua pro-, gressione e procurare di circoscriverla. A questo ! scopo alcuni autori hanno proposto i mezzi testé indicati ; ma noi pensiamo che non debbano essere impiegati in questa circostanza. Una cauterizzazione profonda, fatta col nitrato d'argento, sui limiti dell'esantema, metà sulla pelle sana, metà sulla superficie infiammata, e circondando interamente questa superfìcie, ci sembra il rimedio più sicuramente efficace ed esente da inconvenienti. Velpeau ha avuto a lodarsene frequentemente. In un caso grave Biett ha sostituito con buon risultato il ni-, trato acido di mercurio al nitrato d'argento. Alcuni medici hanno preferito alla cauterizzazione alcune strisciette di vescicatorio di 14 o 27 millimetri dì ' larghezza applicate sui limiti della risipola; ma di sovente, come osserva giustamente Fouquier (Lane. franQ., t. ili, p. 376), in luogo di circoscrivere con questo mezzo l'esantema, ne viene provocata la sua , diffusione, o si sviluppa una nuova infiammazione ; questo triste risultato si osserva specialmente quando la malattia si è mostrata sotto l'influenza d'una costituzione risipolacea.
      Allorché si manifesta una risipola, deve ella essere immediatamente combattuta, e deve cercarsi di ottenere la risoluzione. Ma quasi tutte le risipole incominciano nella stessa maniera, e solamente dopo alcuni giorni può prevedersi il corso che seguirà la malattia, il carattere ch'esBa rivestirà, i sintomi eie complicanze da cui sarà accompagnata; ma spesso allora è troppo tardi per prevenire gli accidenti che dovranno svilupparsi. Quaudo uua risipola si sviluppa sotto l'influenza d'una causaLaOOQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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