Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RISPETTO - RISPONSABILITÀ.
che non è chiarita impedire la suppurazione ; tutta volta, quando la risipola è accompagoatfed* dò-lori vivissimi, i vescicatorii riesco**^ sovente a calmarli, od anche a farli «npfetamente cessare; quindi a questo scopo pMsano essere utilmente impiegati. La rièpwfe della regione parotidea presenta frequente mente questa indicazione.
La compressióne è stata riguardata da molti medici come il miglior mezzo che possa opporsi alla risipola flemmonosa. Dapprima messa in uso da Bretonneau e Velpeau, essa è stata in seguito sperimentata dalla massima parte dei chirurghi, e grandemente vantata da alcuni di loro. Onde applicare la compressione, bisogna antecedentemente coprire la parte malata di piumacciuoli bagnati neiracquavite canforata, nell'acqua alba, nell'acqua di altea o di sambuco, e quindi avvolgerla con giri di fascia moderatamente e soprattutto ugualmente stretti ; la fasciatura deve incominciare al di sopra della risipola, e non cessare che a più millimetri (55 a 80) al di sotto di lei ; trattandosi delle membra è anzi preferibile continuarla fino alle loro estremità.
Finalmente in certi casi, e principalmente nelle risipole traumatiche, quando la tumefazione è considerevolissima, quando i tessuti sono ingorgati di una gran quantità di liquidi, e quando esiste uno strangolamento, può essere utile praticare degli sbrigliamenti, delle incisioni profonde, innanzi che si sia formato il pus; in tal modo si evitano i distacchi, i tramiti purulenti e tutti gli altri gravi accidenti che possono accompagnare la risipola flemmonosa: noi abbiamo veduto Joberfc di Lam- I balle applicare con pieno successo questo metodo alle risipole del capillizio.
La risipola complicata d'imbarazzo gastrico (risipola biliosa) non reclama alcuna cura locale a meno cbe non divegga edematosa, flemmonosa o cancrenosa; gli emetici e i purgativi sono in questo caso i soli mezzi da impiegarsi. La risipola complicata da uno stato generale grave (risipola ru-sfenica, adinamica, atossica, maligna, cancrenosa) presenta alcune indicazioni curative relative e al-l'atìVzione principale e all'esantema. Noi dobbiamo occuparci di queste ultime, e notiamo cbe nel caso in discorso la cancrena è un esito quasi costante. Quando essa non interessa che il derma, quando non è accompagnata dalla suppurazione del tessuto cellulare, bisogna sollecitare la caduta delle escare, asportare i lembi della pelle mortificata, e medicare le piaghe consecutive, delle quali è di sovente difficilissimo ottenere la cicatrizzazione (risipola ulcerosa), col decotto aromatico, colla polvere di china e coll'acqua clorurata; per mezzo dei tonici bisogna in pari tempo sostenere le forze, e prevenire o arrestare i fenomeni di riassorbimento cancrenoso. Quando la cancrena si manifesta in una risipola flemmonosa, quando essa attacca il tessuto cellulare, queste indicazioni generali non variano; ma è questo specialmente il caso nel quale importa dare un libero esito al pus, impedire il suo ristagno, asportare i tessuti mortificati, e combattere i fenomeni morbosi determinati da una lunga suppurazione. Quando la cancrena attacca le parti profonde, e quando fa continui progressi, dovrà
««carsi di arrestarla per mezzo d'injezioni toniche (Morand, Des injections toniques comme moyrn de arréter la gangrène qui succède à Vérysipèle phleg-moneux; nel Journ. des conn. méd. chir., t. m, p. 497). Noi non possiamo trattenerci a formulare tutte le indicazioni che risultano dalle differenti affezioni che complicano di sovente questa forma grave di risipola.
La risipola complicata da una soluzione di continuità (risipola traumatica) presenta indicazioni terapeutiche differenti, a seconda delle circostanze nelle quali si manifèsta. Allorché è determinata dalla natura della ferita {ferita irregolare, contusa, presenza di un corpo estraneo, strangolamento), la cura deve essere quasi esclusivamente locale; le applicazioni di sanguisughe, i topici ammollienti, le incisioni e gli sbrigliamenti convenientemente praticati, arrestano hene spesso il corso della malattia. Quando la risipola si connette a un'influenza epidemica, quando si mostra in seguito della più semplice e regolare ferita, la cura locale diviene insufficiente, inutile e di sovente nociva: ogni puntura di sanguisuga, la semplice applicazione di un cataplasma, diviene una nuova causa d'infiammazione risipolare; le sole fomentazioni ammollienti o refrigeranti potranno essere messe in uso iu qualche caso. Qui le cure igieniche sono di un'importanza primaria. Bisogna che i malati soggiornino in un luogo ben ventilato, asciutto e di una temperatura uguale e moderata: che facciano una dieta dolce; cbe i loro abiti, le loro camicie e la biancheria che serve alla medicatura sieno di un'estrema pulitezza. È questo pure il caso nel quale i lassativi agiscono efficacemente ; tutti i chirurghi hanno verificato i buoni effetti che si ottengono dall'amministrazione del tartaro stibiato per clistere. La risipola intermittente, periodica, quando la natura dei suoi sintomi, delle sue cause e dei fenomeni che hanno preceduto la sua comparsa non induca il medico a rispettarla, dev'essere combattuta coi bagni tiepidi, coi blandi purgativi e con una dieta conveniente. È inutile il dire che bisogna cercare di sottrarre l'individuo alle influenze che fossero supposte capaci di favorire o determinare il ritorno dell'esantema.
Vili. Storia e bibliografia. — Ippocrate distingue accuratamente la risipola dall'eritema (Prcenot., cap. 23, n. 9); egli ammette delle risipole interne e viscerali ( 'EpuafacXac h t5 7tXeuu.ov) ; egli descrive circostanziatamente varie epidemie di risipole (Epi-dem., lib. m, sect. ni, n. 14-50; lib. vi, sect. viu, n. 67-69). Galeno (Meth. méd., 1. x.v, cap. 1) insegna che la risipola si sviluppa nella pelle ed il flemmone nei tessuti sottoposti (lSepfjum jjuxXìoo fi iurta JìaOet). Aezio parla degli indurimenti che succedono talvolta alla risipola (Tetrab., iv, serm. u, c. 59).
Sydenham (Op. universa, cap. vi, p. 279), F. Hoff-mann (Opera, il, sect. v), ed i nosologi che gli sono succeduti hanno dato della risipola certe descrizioni che si ritrovano in tutti i trattati generali, senza che vi si possano notare i progressi successivi della scienza. Per trovare nozioni esatte sulla risipola, le quali tuttavolta lasciano molto a desiderare, bisogna arrivare alla nostra epoca.
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