Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
KISSOA - RISTAURAZIONE
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discopre l'autore — : tutti i corissatori che hanno posto le mani addosso air ucciso soggiaciono, pel Codice toscano, alla carcere da sei mesi a tre anni ; per i Codici tedeschi il minimo è di due anni di prigione, il massimo di sei anni di lavori forzati. Infine i Codici di Toscana, di Baden e di Brunswick puniscono con più o meno di gravità, la quale pel primo non va oltre a sei mesi di carcere, tutti quei corissatori i quali non cadono sotto alcuna delle precedenti disposizioni, ma erano provveduti di strumenti atti ad offendere la persona, od eccitarono con i gesti e le grida i rissanti.
Veniamo alle ferite che il Codice toscano chiama lesioni personali improvvise. I casi previsti sono:
1° È chiarito per mano di chi furono commesse le singole lesioni — : eia pena è iuflitta secondo il grado del nocumento prodotto (Cod. tose., 329-330).
2° Le lesioni riuscirono gravi per il loro concorso — : ogni autore conosciuto di ciascheduna di esse soggiace alla pena della lesione grave , alla quale ha contribuito col proprio fatto; i Codici tedéschi ammettono però un'attenuante.
3° Non si sa chi abbia commesse le varie lesioni, mentre si sa che ognuno ne apportò qualcuna — : tutti sono puniti da un mese a due anni pel Codice toscauo; per i tedeschi la pena è quella della fattispecie precedente. j
4° Non sono conosciuti i veri autori delle lesioni — : tutti i corissanti che hanno posto le mani addosso all'offeso subiscono la carcere fino al massimo di , sei mesi per il toscano; per i tedeschi la stessa pena de' due casi precedenti. ,
Otto giorni di carcere o l'ammenda, secondo il Codice di Baden, quindici giorni secondo quello di Toscana, incorrono quelli fra i corissanti che non cadono sotto alcuna delle precedenti disposizioni, ma erano provveduti di strumenti atti ad offendere la persona, od animarono gli altri ad offenderla.
Fra i due sistemi, non staremo a discutere se sia preferibile quello del Codice italiano, che detta provvedimenti generici , lasciando alla mente del giudice, sussidiata dalle regole del diritto comune, la cura di applicarli ai casi speciali ; o quello degli altri Codici, che vogliono evitare, per quanto è possibile, le incertezze e le oscillanze dei giudicati. Diremo bensì che cosi nell'uno come nell'altro sistema, ma specialmeute nel primo possono riuscire sommamente utili le ricerche profonde che trovansi sull'argomento della rissa nelle Quistioni di diritto dettate dal grande criminalista Nicola Niccolini.
RISSOA (zool.). — Genere di molluschi gasteropodi, pettinibranchi, della famiglia delle littorine.
RISTAURAZIONE (stor. polii). — Ristabilimento di una dinastia in una dominazione, da cui sia stata scacciata mercè una rivoluzione. Le rivoluzioni sono la distruzione di uno stato sociale esistente; in esse le persone cadono con le cose, e questo avviene, perchè da lungo tempo immedesimate, le une trascinano le altre. Le rivoluzioni sono piuttosto nemiche delle cose materiali, di quello che del personale. Tosto che l'uomo si separa dalle sue usurpazioni, cessa di essere un avversario, giacché generalmente parlando non nascono le rivoluzioni da nimistà, ma da bisogni ; cosicché quando hanno compiuto la loro missione, aprono con gioja le portedella patria; così almeno dovrebbe essere. Malaugurata però quella rivoluzione che procede diversamente; perocché ella avrà nemici anco lontani, nei quali l'odio crescerà coi patimenti del confino. 11 protettorato d'Inghilterra richiamò tutti i realisti che non erano individualmente legati agli Stuardi. La Repubblica, il Consolato, l'Impero accolsero tutti gli emigrati che vollero ripudiare i Borboni. Questa è la parte della politica; la severa morale però poi vedrebbe un vergognoso tradimento nei profughi dalla usurpazione, i quali si rifugiano presso la legittimità, e dipoi disertano questa per tornare a quella, lasciando l'una nel pericolo e l'altra nell'infortunio. Ma la morale riguarda gli uomini quali debbono essere; la politica quali sono: indulgente per le apostasie, delle quali profitta, essa è solita perdonare a chi fugge la debolezza per la forza, e ripudia la sciagura perla prosperità. I principi stessi, caduti dal trono, afflitti dalle calamità pubbliche, istruiti dalle proprie sventure, finiscono col vedere la volontà di un popolo intero tra l'ordine antico e il nuovo: si scostano allora dalle tradizioni che li ruinarono, dall'educazione che li ha traditi, e si accostumano alle novità. L'ambizione e l'esilio li costringono ad ammettere quei principii di libertà che causarono la loro caduta e cbe possono rilevarli ; a questo solo patto una ri-staurazione diventa possibile. Quando Carlo II ebbe considerata la rivoluzione d'Inghilterra come un fitto compiuto ed ebbe promesso di rispettare l'ordine politico da essa fondato, la quistione diventò semplicissima. Bastò esaminare se la casa degli Stuardi, imparentata a tutte le case reali, se le sue antiche radici popolari, se la lunga e reciproca abitudine di obbedienza e di comando, se il nodo che legava tra loro tutte le tradizioni nazionali, il passato al presente, il presente all'avvenire, offrissero all'Inghilterra guarentigie d'ordine, di pace, d'indipendenza e di prosperità maggiori di quanto ne dava la famiglia Croniwell, priva di ciò che aveva formato la Bua forza e la popolarità. Oliviero effettuò la rivoluzione inglese ; il suo genio indicò la strada, e il suo braccio appianò il cammino. Egli fu autore del trionfo delle idee nuove, della prosperità marittima , commerciale , manifatturiera, della grandezza che fece rispettare l'usurpamento da tutte le legittimità della Europa; ma Oliviero più non viveva. Riccardo, le cui qualità passive sarebbero bastate a un principe legittimo, non avea la mano sì forte da stringere gli elementi riluttanti della rivoluzione. La quistione era dunque sciolta. Carlo II tornò trionfante su quel trono, dal quale suo padre era caduto.
La rivoluzione di Francia trasforma la vecchia Europa. Dal Tago alla Moocowa, da Anversa alle Piramidi essa spiega la tricolorata bandiera, le aquile imperiali, il terrore delle armi e la gloria del nome francese. Leggi politiche, civili, criminali, magistratura, amministrazione, esercito, sacerdozio, nobiltà, tutto si rinnova. Fatti compiuti, ordine stabilito, leggi esistenti, onori acquistati, i Borboni adottano ogni cosa e promettono di mantener tutto. Nulla è più semplice cosa, quanto il loro ritorno. Oramai la ristaurazione non è che un Francese di più. In Inghilterra non sarebbe statot^ooQle
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