Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RISOLUZIONE - RISOLUZIONE DELLE EQUAZIONIpossibile tentar ciò senza violenza sotto il protettorato di Oliviero Cromwell. In Francia Napoleone viveva ancora, circondato dai principii, dagli interessi, dagli uomini della rivoluzione, dalla emigrazione che profuga dalla legittimità proscritta formava la brillante società della usurpazione coronata, dall'esercito che vedeva nel gran capitano la più alta rinomanza dei tempi storici; egli viveva infine sul colmo della potenza e della gloria, e in piedi sul trono, col suo genio e la spada; vi bisognò l'intera Europa, l'inclemenza delle stagioni e la fellonia de' suoi alleati per abbattere un gigante. 11 colosso cadde e la ristaurazione ebbe luogo in conseguenza.
      A primo aspetto, le ristaurazioni sembrano anche necessarie. Taluni le risguardano come un mezzo unico e facile di legittimare i fatti consumati. Le nostre idee sulla sovranità sono indeterminate e misteriose. I popoli immaginano che i re, contro i quali si fa una rivoluzione, la consacrino col loro ritorno. Pipino che salvò la Francia; Carlo Martello che salvò la cristianità ; Carlomagno che salvò il cattolicismo, poterono appena far obliare ai Francesi i figli di Clodoveo ; e l'usurpatore Ugo Capoto lasciò ai suoi successori sessanta anni di rivoluzioni. I popoli amano i loro usi, le loro tradizioni, la loro abituale esistenza; quindi mutar tutto questo è come attentare a quella uniformità di vita che forma i loro costumi e la felicità loro. Indi l'agevolezza che trovano le ristaurazioni quando l'esaltamento cede, gli odii si calmano, il timore si abbassa, il bisogno di rientrare in sè si fa sentire. Se i figliuoli di Giacomo II non poterono mai tornare sul trono, ciò fu perchè il padre loro aveva voluto più che una ristaurazione. Le rivoluzioni si operano quando l'ordine stabilito essendo diventato intollerabile al popolo, questo si trova nella necessità di rovesciarlo con la violenza e di stabilire una forma sociale più conforme ai suoi bisogni. Giacomo II pensò che una ristaurazione si componesse non solo del ristabilimento della dinastia espulsa, ma anche di quello delle cose distrutte. Questo tentativo prende il nome particolare di controrivoluzione, la quale, sempre contraria ai veri interessi della dinastia ristaurata, è aspettata sempre dalle classi che hanno sofferto per la prima catastrofe e che vogliono ripigliare ciò che hanno perduto nella passata rivoluzione, anche col rischio di perdere nella nuova rivoluzione ciò che loro rimane.
      Abbiamo detto che le ristaurazioni erano facili; passiamo a dimostrare che le controrivoluzioni sono assai difficili, che il pensiero n'è temerario, pericoloso il tentativo, spesso funesto il successo. Bisogna tentare una controrivoluzione col rischio di suscitare una nuova rivoluzione? La rivoluzione inglese ebbe per iscopo la distruzione di quel potere assoluto accordato ad Enrico Vili per sottrarsi al potere dei papi, di quel dispotismo protestante dato ad Elisabetta per vendicarsi del dispotismo di Maria, di quell'arbitrario che gli Stuardi aveano portato dalla Scozia. Carlo I credè possedere per diritto divino quell'autocrazia che l'Inghilterra aveva lasciata ai suoi avi pel compimento delle sue vendette; quindi volle agire se-
      condo questi principii, e peri sul patibolo. La sorte dei suoi figli spande un gran lume sull'argomento che ci occupa. Scacciato d'Inghilterra dopo l'assassinio di Carlo I, da Spagna e da Francia per la sospettosa politica di Cromwell, senza asilo e quasi senza abiti e senza pane. Carlo II vide arrivare a Breda i deputati della Gran Bretagna. Egli promise; avrebbe dovuto mantener le sue promesse per la felicità particolare degli Stuardi, imperocché la prosperità dell'Inghilterra si era compiuta senza e contro di loro, e inoltre i popoli non hanno bisogno dei re. Ei dichiara al Parlamento che ne rispetterà i privilegi, che nè seguirà i consigli, e che la loro unione essendo necessaria, l'uno non vivrebbe senza dell'altro; dichiara alla nazione che , qualsiasi delitto commesso contro di lui 0 contro ! suo padre non sarebbe scrutato; rispettatala vita, i beni, la libertà degl'Inglesi; promette alla città di Londra il rinnovamento delle sue carte e nuovi privilegi. Queste promesse di unione e di oblio , esaltano l'entusiasmo del popolo a tal grado, che sarebbe impossibile dire con quale ebbrezza la ristaurazione fu accolta; ma questa scena teatrale è tutta la felicità che gli Stuardi procurano alla loro patria. Carlo compone il suo consiglio dei realisti più fieri dopo le patite proscrizioni e le confische, e una mano d'intriganti tribola un popolo intero. L'ordine religioso messo alle prese nelle sue varie comunioni, nutre scismi ed odii; l'ordine civile è ugualmente turbato; repubblicani, costituzionali, moderati, realisti semplici, realisti esaltati dividono il popolo per categorie. Cominciano le vendette; la Convenzione propone di proscrivere, di giudicare, di confiscare, di assassinare; Carlo accetta tutto. Qui finisce la ristaurazione, ed ha principio la controrivoluzione. Si scioglie l'esercito, si forma una guardia reale, si convoca un nuovo Parlamento, e i deputati, eletti in un momento in cui si provoca il fanatismo degli uni e il terrore degli altri, spingono fino al delirio il desiderio delle vendette. Si creano delitti per avere dei colpevoli; si scoprono cospirazioni a bella posta ordite. Comparisce in ultimo l'atto di uniformità: Carlo se ne avvale contro i presbiteriani; Giacomo ne preserva i cattolici. Si proscrivono in massa cinquemila cittadini; crescono gli assassinii privati, e l'incendio di Londra corona l'opera della controrivoluzióne. Gli uomini non possono soffrire una follia durevole; le società non hanno che passaggieri allucinamenti. Il Parlamento infine s'accorge che in luogo di ri-staurare l'Inghilterra, la sommuove e la precipita nell'abisso ; Carlo si sdegna e Io proroga. Il bisogno di danaro rende necessaria una nuova convocazione; il bill del test viene comprato mediante alcuni sussidii. Giacomo sposa una cattolica; il Parlamento si agita; Carlo si spaventa e lo proroga; tosto lo richiama, ma si avvede che i papisti, di cui non osa secoudare tutte le pretese, si collegano con suo fratello. Scoppia la cospirazione dei cattolici; i patrioti a loro volta si vendicano. Giacomo si spaventa e fugge lontano dall'Inghilterra; i Comuni propongono il bill di esclusione; ottengono dalla paura del re quella celebre legge del-YHabeas corpus, che sola basta a consolare i po-1 poli, dopo le tante calamità della ristaurazione.il
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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